Riceviamo e pubblichiamo
Non facciamoci impressione per il gruppo di Angeli a 4 Zampe che passeggia per Catanzaro. Sono frutto di politiche sul randagismo inesistenti in questa amministrazione comunale. Ma quelli che noi troviamo sono cani buonissimi. Che vogliono soltanto un po’ di spazio vitale e del cibo per sopravvivere. Il mio rammarico e dolore è quello di sapere che sono in liberta’ vigilata, ma condannati al carcere a vita. Liberi finché qualche solerte cittadino non si inventerà terribili assalti e morsi “vedi il cane della stazione”. Di cui a breve troverete richiesta di accesso atti verso l’operatore gravemente ferito e il medico che ha fatto certificato.
Liberi fino a quando non si trovera’ un buco in canile, trasformandoli in fonte di lucro. Menomale che esistono realtà come il Villaggio dei Randagi, per cui mi tolgo il cappello di fronte ala realtà creata dalla signora Aldina Stinchi. Ma sentiamo parlare del canile di S. Floro come di un posto dove i cani vivono felici. A me spiace disilludere i cuori teneri, però io conosco un’altra realtà: un canile sovraffollato, con spazi angusti dove condividono il carcere a vita povere anime innocenti.
Conosco il duro lavoro dei dipendenti tecnici del canile, che nonostante la perenne carenze di organico si danno da fare per rendere meno duro il carcere ai malcapitati animali; conosco il lavoro dei volontari, che negli anni hanno salvato centinaia di cani regalando loro una famiglia amorevole; conosco l’indifferenza degli amministratori locali, che alle mie richieste di virare fondi pubblici dal canile verso la creazione di un villaggio a misura esseri senzienti senza gabbie.
E quante volte ci siamo offerti noi volontari ed associazioni per gestire nuove realtà nella lotta al randagismo e nello stallo degli animali di strada. La parte terribile del canile, la cosidetta “oasi”, la “sala dei passi perduti“. Chi sa, capisce. Perché è un’oasi che vede gruppi di 30 cani in improponibili recinti dove vige la legge del branco, a scapito degli ultimi arrivati.
Spesso feriti gravemente dagli attacchi, per chi voglia farsi un’idea e mi rivolgo ai cittadini di buon cuore: le porte del canile sono per legge aperte a tutti. Venite a fare una passeggiata con me. Vi assicuro che avrete il dolce sonno turbato per mesi; venite a condividere il dolore animale; venite a scegliere una compagnia per la vita; adottate un angelo. Vi assicuro che ne avrete solo bene per la vita. Continuo ad invitare le persone di buon cuore, gli amanti degli animali ad avvicinarsi alle associazioni animaliste. Non solo con le donazioni di cui ringraziamo sempre, unica nostra fonte di sussistenza ed unica arma nelle nostre guerre quotidiane a difesa degli animali; venite a dare la vostra presenza, anche 2 ora a settimana farebbero la differenza. Ci aiuterebbero a dare voce a chi voce non ha per concludere. So già il seguito.
Molti continueranno a gestire i loro affarucci istituzionali, molti si volteranno dall’altra parte. Qualcuno si scandalizzerà a vedere cani in giro per le vie cittadine. Noi continueremo a combattere in loro difesa, senza nessun tipo di aiuto, salvo che per le donazioni dei piu’ sensibili, ma non dagli amministratori comunali o regionali che dir si voglia, contando solo sulle nostre forze e sul nostro amore per i nostri angeli senz’ali. Grazie ancora a chi ci sostiene e per chiunque possa passare dall’altra parte, superando il confine, venga con noi a combattere una guerra ad armi impari. Noi siamo la resistenza, gli animali piu’ deboli la nostra forza “ad maiora.”
Antonio Fratto, Angeli Senz’Ali