Corso Mazzini CatanzaroCorso Mazzini Catanzaro

Non è certo stata l’Amministrazione Fiorita a… desertificare Corso Mazzini. E chi dice il contrario ovviamente mente o strumentalizza. Ma la foto del Corso, cuore del centro storico del capoluogo, desolatamente vuoto è l’emblema della sua inutilità. Del suo fare falsa e fumosa propaganda su tutto e… tutti. Magari in occasione del raduno di folla per San Vitaliano, o a Natale, per un totale di 20-25 giorni all’anno a voler essere generosi. Mentre, nei restanti 345, il vecchio Centro muore. Anzi, è già morto. Ai tempi di Sergio Abramo sindaco. O anche prima. Ma il punto, ribadiamo, non è questo. E non è l’estate con i catanzaresi in… villeggiatura o altre scontate ca@@ate simili. Nient’affatto! È semmai il ‘propagandismo’, insopportabile perché distante anni luce dalla realtà, dei famelici (leggasi bramosi) “giovani vecchi” fioritiani, con il loro capo Nick in testa, finti rivoluzionari. Ma in verità consumati mestieranti della politica, malgrado l’anagrafe, fin da quando portavano i pantaloni corti.

I fioritiani, emblema di una città alle corde che vivacchia e si arrangia come può

La gente di cui parliamo, con Fiorita in primis è chiaro, è fatta da Gianmichele Bosco, Vincenzo Capellupo, Daniela Palaia, ma anche Pasquale Squillace e Salvatore Bullotta. Gente che non ha voluto e potuto imprimere alcuna svolta. Non ha fatto grossi danni, è vero. Ma ci mancherebbe altro in appena un biennio. Ha tuttavia colpevolmente impersonato il ruolo della comparsa con una sola, ormai logora, battuta da recitare: “Ha stato Abramo!”. E per informazioni a riguardo chiedere ai vari Alberto Carpino, Fabio Celia, Danilo Sergi e soci. I quali oltre questo, sempre più spesso, non vanno. Ma è poco, troppo poco, benché in una città come Catanzaro forse basti e avanzi! Eppure la sera del ballottaggio il 26 giugno 2022, entrando a Palazzo De Nobili, cantavano “Bella Ciao” e invece si sono subito spalmati e appiattiti su chiunque gli garantisse la poltrona, e relativa lauta prebenda, dopo la miracolistica vittoria alle elezioni. Fossero anche a… supportarli Manuela Costanzo o Rosario Mancuso. Consiglieri, cioè, dell’entourage di Abramo prima e Filippo Mancuso poi. Senza citare la ‘grande squadra’ talliniana, nella (fu) Aula Rossa coordinata e gestita da Antonello Talerico.

Il Corso che muore ai fioritiani, ma anche agli altri, interessa poco o nulla

Alla luce di quanto fin qui detto, dunque, i fioritiani si sono sinora limitati a gestire un po’ di potere, peraltro come premesso costantemente sotto schiaffo della destra cittadina, con limiti evidenti e oggettivi. A partire proprio dalla soap… isola pedonale, nei propositi da rendere ‘fissa’ almeno nei weekend, su Corso Mazzini. Soluzione che sia ben chiaro: secondo noi, almeno, nella sostanza sposterebbe poco in chiave rinascita del Centro. Ma che resta un ‘manifesto’ fioritiano, palaiano e di tutto il cucuzzaro cambiaventista ex scalzista (intesa come fan di Salvatore, aspirante sindaco del capoluogo quasi tre lustri orsono). In una città in cui però si va avanti a… strappi, a inciuci e a finte polemiche oltretutto non su fatti essenziali, i fioritiani regnano, la destra governa e la sinistra (leggasi il Pd) pensa agli interessi di un gruppo ben identificato di fatto con le chiavi in mano del sedicente partito locale e agli sviluppi di carriera di una singola. Che lo rappresenta con il suo ruolo ufficiale. A cui però, ad esempio il consigliere regionale Ernesto Alecci potrebbe sbarrare la strada per Palazzo Campanella. Ma questa è un’altra storia…

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