Sempre più esilarante il “centrodestra” catanzarese, così falso da sembrare vero. Che con un comunicato stampa buono per Zelig fa finta di volere la guerra con la sinistra locale avendo invece sin da subito dopo le Comunali di giugno 2022 fatto la pace. E che pace! Suggellata da quotidiani favori reciproci tipo l’ultimo, solo in ordine di tempo, di un Eugenio Riccio che, mai occupatosi di edicole, improvvisamente avanza una proposta, diciamo così molto gradita a Francesco Scarpino, che l’amministrazione Fiorita accoglie in un battibaleno (leggi qui: /irriverentemente.com/?p=12069). Ma queste sono “quisquilie e pinzillacchere”, per dirla con l’immortale Totò. Perché la realtà al Del Nobili è quella del Pau: Partito Unico dell’Accorduni. Che noi, e solo noi, abbiamo svelato. Tanto che l’intero centrodestra ci manda unicamente le note che gli fanno comodo e non quelle su cui li possiamo criticare e smascherare. Ma perché questo documento è degno di Zelig? I motivi sono tanti.
Ecco la prima ragione che rende farlocca, e quasi farsesca, la “nota di proscrizione” dei… fioritiani di destra diramata ieri da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia (non a noi, che quindi gli abbiamo dato 24 ore di… oblio)
La patetica nota del centrodestra al De Nobili, di cui come premesso parliamo volutamente con 24 ore di ritardo, arriva… fuori tempo massimo. Vale a dire con un consiglio comunale convocato dopo tempo immemore di proposito in una data (giovedì 27 febbraio, quando ci sarà la seduta… bis, quella utile perché bastano 11 voti per far approvare tutto) che, in caso di “caduta” della stessa assise, porterebbe a un commissariamento di ben oltre un anno. E sul punto siamo confusi, perché non erano Sergio Costanzo e soci che dicevano: “Non possiamo far sciogliere il civico consesso a settembre altrimenti la città subirebbe la pena (per noi invece la Liberazione, ndr) di 4-5 mesi di commissariamento?”. Ma la verità, che loro non dicono (mai), è la seguente: di rinvio in rinvio e di pretesto in pretesto, sono arrivati a ottenere proprio quanto volevano esattamente fin dal principio ovvero far (ri)votare dopo le Regionali più o meno a scadenza di consiliatura. E con un sindaco (Nicola Fiorita), a differenza del loro ex alfiere Valerio Donato, compiacente. Cosa che soprattutto interessava al loro principale referente politico Filippo Mancuso. Il quale, nei piani, dovrà fare il sindaco di Catanzaro dal ‘27.
La seconda
Il comunicato serve a salvare le apparenze, essendo a impatto zero. La notizia che dà è infatti ironica: i vari Raffaele Serò, Rosario Mancuso, Giulia Procopi, Emanuele Ciciarello, Rosario Lostumbo e il citato Scarpino, a cui secondo noi (leggi qui: irriverentemente.com/?p=10920) si aggiungono, in quanto a feeling (malcelato) con Fiorita, anche Manuel Laudadio e Jonny Corsi oltreché Tommaso Serraino (unico tra questi eletto con la… sinistra cambiaventista, ma di destra) non saranno più candidati con il centrodestra. O meglio, stando ai firmatari della nota a cui ci riferiamo, Laudadio e Corsi sì. Perché, ufficialmente, fedeli agli ordini di scuderia (finti o più esattamente senza efficacia concreta). Ma tutti gli altri, in apparenza… dissidenti, no. E qui ci viene semplicemente da ridere. Perché se accade (ovvero che nessuno e, ribadiamo, nessuno di tali consiglieri come recita il… farlocco documento saranno candidati con il centrodestra in partiti e liste civiche collegate) giuriamo, ma non alla Marco Polimeni (e a breve spiegheremo il perché abbiamo nominato proprio lui), smetteremo per sempre di fare i giornalisti. Altrimenti lo ricorderemo fino alla noia ai vari Filippo Mancuso, Polimeni, Costanzo S. & company (tanto ormai abbiamo archiviato questo testo, che dunque non potrà essere dimenticato).
La terza
Il testo diffuso dal centrodestra è semplicemente inutile perché in politica spesso già non vale quanto si è detto il giorno prima, figuratevi chi si ricorderà (eccetto noi, come ovvio) di questo ultimatum tra 2 anni? Basti pensare al fatto che Polimeni (ecco la ragione per cui lo abbiamo chiamato in causa poc’anzi) si è (ri)mangiato le dimissioni da consigliere comunale appena 4-5 giorni dopo averle “solennemente annunciate” alla stampa in caso di sconfitta di Donato nel ballottaggio di fine giugno 2022. Figuratevi a metà 2027 chi si prenderà la briga di chiedere conto di tale nota eccetto noi. Ripetiamo!
La quarta
I diretti interessati, i presunti proscritti del centrodestra cioè, forse risponderanno al comunicato con un’altra supercazzola, per alimentare il teatrino, o forse no. Immaginate quanto gli importi di questo stucchevole… gioco delle parti più. Falso più di una banconota da 6 euro. Sanno infatti bene come questa nota rappresenti una foglia di fico di chi ormai in città sa di poter fare come gli pare e piace. Tanto gli elettori, a Catanzaro peraltro tendenzialmente di destra, al momento delle elezioni qualcuno dovranno pur votare. E oltretutto dopo 5 anni di Amministrazione Fiorita (in realtà di “governo ombra” sinistra-destra) se il centrodestra non si spaccherà, emarginando di nuovo la componente talerichiana-talliniana (la quale però per allora potrebbe perfino essere depotenziata al punto da non costituire una minaccia, a differenza di 3 anni fa) vinceranno in carrozza.
La quinta e, infine, la sesta strettamente intrecciate
La cortina fumogena scaltramente alzata dal centrodestra con questa nota serve a nascondere ancor di più l’attivismo del Pua: il Partito Unico delll’Accorduni. Un monocolore, inconfessato e inconfessabile, che governa Palazzo De Nobili. E che si scambia favori e favorini, senza badare minimamente a destra-sinistra-centro-sopra-sotto. Semmai, all’interno di una fazione e dell’altra, lavora in maniera sotterranea per mettere in seria difficoltà gli elementi, politicamente parlando, più… pericolosi e meno allineati per il centrodestra, Antonello Talerico, e per Fiorita e compagnia cantante (tra cui pure una piccola parte del Pd), Fabio Celia. Come spesso detto tollerati perché temuti per tanti motivi, ma non certo amati. Anzi! Ecco perché il tardiva, inutile e quasi umoristico, comunicato serve infine a rendere più credibile le finte liti in Consiglio. Persino quelle, certe, di dopodomani in Consiglio. Che più virulente e insultarti saranno, meno credibili a occhi esperti appariranno. Ma per i gonzi che nel 2025 votano ancora non solo e non tanto per il posto di lavoro (fatto umanamente comprensibile), quanto anche e soprattutto per il lampione e la buca da… chiudere sotto casa questa solita incredibile e rituale sceneggiata basta e avanza per dargliela a bere sull’inesistente contrapposizione!
La nota del centrodestra
“L’esperienza amministrativa guidata da Nicola Fiorita, già a metà mandato, si sta rivelando la peggiore della storia politica della città. Dalla totale assenza di programmazione, pianificazione e visione della città, dalla perdita di finanziamenti; dal fallimento totale degli eventi natalizi; al pasticcio realizzato nella gestione delle numerose emergenze idriche, fino alla totale assenza di manutenzione delle strade e di attenzione per i vari quartieri. Insomma: una vera e propria debacle consumata a danno dei cittadini e che ha gravemente compromesso e che pregiudica il futuro del capoluogo, a cui Fiorita non lascerà alcun progetto o opera significativa, ma piuttosto debiti, tasse e maggiori imposte. Per coerenza, rispetto verso le istituzioni e soprattutto amore per la città, gli scriventi consiglieri comunali, d’intesa con i segretari cittadini dei partiti Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, intendono manifestare la propria distanza politica dal governo Fiorita e costruire il perimetro di una alternativa coesa e credibile, impegnandosi a non accettare nelle proprie liste coloro che, da questo momento in poi, sosterranno la maggioranza consiliare a Palazzo De Nobili». La firmano, sottoscrivendola come “consiglieri di centrodestra”: Luigi Levato, Francesco Antonio Assisi, Manuela Costanzo, Sergio Costanzo, Alessandra Lobello, Marco Polimeni, Antonello Talerico (Forza Italia), Eugenio Riccio, Lea Concolino, Giovanni Costa, Manuel Laudadio (Lega), Anna Chiara Verrengia, Emanuele Ciciarello (Fratelli d’Italia).