Quella che vi stiamo per raccontare (sembra frase dell’inizio di una favola, ma è invece una tremenda e cruda realtà) è una storia per cui non possiamo non tirare in ballo Nicola Fiorita. E non certo perché lo vogliamo “infilare” in ogni… vicenda, bensì per tre ragioni fondamentali. La prima, persino banale, è il sindaco e non certo un passante. Ergo il responsabile, diretto o indiretto, di molto di quanto accade in città; la seconda: anche in questo caso (come spiegheremo a breve) ha di recente fatto pure “passerella” su un luogo in cui noi abbiamo… toccato con mano (ieri) uno sconcio senza fine (super-eufemismo!), e la terza ragione di natura squisitamente politica. Motivo, quest’ultimo, su cui ci soffermiamo, considerato come saremo impietosi (e magari maliziosi) nei confronti di Nick: ma ci sembra sempre più concentrato sul futuro politico personale (anche legittimamente per certi versi) che non sulle sorti della vostra città, cari lettori. E lo diciamo con una battuta: un Fiorita intento a parlare più agli imam che ai vescovi per mostrarsi più Kommunista del “Che”, sognando Roma e un posto in Parlamento, ha nel grande e popoloso quartiere, Lido, una vasta area mercatale (e non solo) a rischio… chiusura per un concreto pericolo igienico-sanitario. Mica una pinzillacchera!
Avvertiamo il “mullah Nick” di un allarme… rosso nel mercato di Lido
A un Fiorita che (come siamo stati resi edotti dalla solita telefonata di una “gola profonda”), in occasione dell’inaugurazione dell’Aula Rossa di Palazzo De Nobili, restituita ieri ai catanzaresi con un ritardo ai limiti dell’accettabile, sembrato più concentrato sugli imam che non sui vescovi (pur restando un sincero cattolico), segnaliamo un… allarme rosso in città. Uno sconcio senza fine, peraltro, documentato dalle foto che abbiamo pubblicato a corredo di questo pezzo volutamente senza censure. Ma prima gli diciamo un non ironico “bravo”. Perché, al netto degli immancabili notevoli ritardi, ha fatto centro sull’Aula Rossa. Luogo o struttura (come preferite) per cui noi in passato ci siamo molto battuti (avendola oltretutto frequentata per anni in virtù del nostro mestiere). Ma mentre anche nella cerimonia in questione il “mullah Nick” (e qui ci mettiamo del pepe con una battuta) blandisce culture e religioni… altre, secondo noi al fine di mostrarsi una preziosa risorsa della sinistra, da proporre in posizione favorevole all’elezione in una lista (di Avs o del Pd) per Camera o addirittura Senato pur governando lui il capoluogo con la destra, la città affonda. In modo inesorabile. Come documentato, stavolta, da “bagni” situati in un punto strategico, a cui però non ci si dovrebbe avvicinare (neppure) protetti da uno scafandro antiEbola. Bagni di un luogo frequentato da centinaia, se non migliaia, di persone. 
I bagni dell’area Teti, definiamoli così, simili a una… rudimentale arma batteriologica 
Avantieri, in serata, ci vengono inviate delle foto e ci viene fatto capire di cosa si tratti. Noi, però, ci convinciamo di una manipolazione dell’intelligenza artificiale. E pur schifati (scusate il termine) da quello che riteniamo una sorta di fotomontaggio, non possiamo far altro, per mera curiosità professionale, di recarci in… loco la mattina successiva. Ebbene, la sensazione che ci assale, quando si para davanti a noi l’esatto ritratto di quanto visto (ribadiamo con ribrezzo!) il giorno prima sul telefono, è lo sconforto. Quello di quanti capiscono di avere ragione nello scrivere che Catanzaro, purtroppo, non è una città normale. E forse mai potrà esserlo, a prescindere da chi la governi: centro-destra-sinistra, sopra o sotto. Perché, come “parlano” le immagini da noi proposte senza… filtri, in qualsiasi altro posto del pianeta civilizzato la politica e le autorità locali interverrebbero immediatamente. Sebbene, questo potrebbe persino dar vita al paradosso di ritorcersi per qualche tempo contro chi, nell’area Teti, si guadagna il pane onestamente, spaccandosi la schiena dall’alba (in realtà anche molto prima) fino alle 14: gli ambulanti del cosiddetto mercatino del giovedì su tutti. Ma ogni tanto, perdonateci, seppur per lo stretto necessario è indispensabile perfino “buttare il bambino con l’acqua sporca”. 
Una situazione ai limiti del rischio igienico-santario
Ma perché danneggiare ulteriormente chi vive delle attività mercatali, spesso con famiglia a carico? Basterebbe intervenire in un weekend per bonificare tutto, seppur sia un’operazione non facile considerate le condizioni di degrado, e subito dopo “blindare” i nuovi bagni, rendendoli inaccessibili a chi li usa in modo che ha poco di umano. E che non sappiamo come non si ammali nel farlo. Eppure niente accade, malgrado ci sia stato detto che lo stesso Nick, di recente, avrebbe fatto lì… passerella scortato da capi di gabinetto, assessori e consiglieri comunali fedelissimi, nominati ed eletti. 
E possibile che i vertici dell’Amministrazione, a zonzo per il mercato in pompa magna, non si siano posti questo gravissimo problema? Ci pare assurdo! Dal momento che si discute per giunta di bagni posti a 30 cm dalle bancarelle adibite alla vendita di cibo. Fatto incredibile (oltreché inaccettabile) con chissà quanti cittadini che acquistano quell’ottima merce, esposta però a due passi da nugoli di mosche e altri insetti. Che fanno la spola, e non sia mai si apra… quella porta, anche nel periodo attuale con temperature di 20 gradi circa, ovvero la metà dei 40 lì spesso raggiunti da metà giugno a settembre inoltrato. 
Fatto, pensiamo, del tutto ignorato dai clienti che poi mangiano quanto acquistano in quel luogo. Lo ribadiamo! Ecco il motivo per cui, in una città (anche della Cina più profonda, dell’India rurale o del “continente” subsahariano spesso in guerra), lunedì interverrebbero in massa gli omologhi dei Nas dell’Arma o di qualsiasi polizia locale italiana a tutela della salute pubblica, Ma non a Catanzaro, ahinoi! 
