Non gli basta aver fatto sfraceli in città, il suo scopo è uno (e solo uno): durare! Questa l’ossessione, più che il desiderio, di Nicola Fiorita. Di professione docente universitario, ma con il pallino (eufemismo!) di ricalcare le orme di famiglia (è figlio d’arte: dell’ex sindaco di Catanzaro, Franco) a partire appunto dell’importante carica di primo cittadino (arrivata in modo del tutto inatteso e… fortunoso, diciamo così). Che però lui mantiene soltanto grazie all’interesse dei suoi colleghi (pressoché tutti) a rimanere anche loro in Consiglio e soprattutto della destra cittadina a cui serve una sorta di supplente, garantito (anzi blindato) da 7-8 membri dell’Aula (alla Francesco Scarpino, per intenderci) con la missione di fare i… compagni fin quando è utile alla causa e finché non sarà ora di tornare alla “casa madre”. Cosa che non scalfisce o meglio non toglie il velo, anzi la spessa coltre, di ipocrisia di gente intenta a baloccarsi tra i falsi epiteti di “kommunisti e fascioleghisti” in realtà in affari (politici) insieme. Ma questa è un’altra storia che peraltro (ri)racconteremo a breve, parlando pure della guerra in Forza Italia!  Intanto, il piano Nick e i casini e i danni che al solito determina.

Primo effetto collaterale nel Pd del piano Nick a salvaguardia della sua carriera. Ecco tutta la verità

La priorità di Fiorita è, lo ribadiamo, sopravvivere a se stesso. Alla pochezza politica, alla pavidità nell’agire istituzionale e alla spasmodica ricerca di… galleggiamento, di cui è portatore (in)sano. Lui, un uomo dominato dal credo del “meglio tirare a campare che tirare le cuoia” marchio di fabbrica del democristianone qual è, piega però tale concetto al suo interesse al punto da stravolgerlo. Da mortificare cioè, circa mezzo secolo dopo, quanto sublimato negli anni ‘70-’80 da Giulio Andreotti. Fiorita, infatti, non si limita al piccolo compromesso per non sloggiare da Palazzo De Nobili (da cui avrebbe in realtà dovuto dimettersi il giorno dopo le elezioni di metà e fine giugno ‘22, che in concreto non ha affatto vinto, mettendo tutti con le spalle al muro), bensì ha elevato l’inciucio e l’accorduni a quintessenza del suo mandato da sindaco. Ecco allora che, quando con coraggio il segretario cittadino Democrat Antonio Calogero lo attacca pubblicamente sui giornali locali per uno dei tanti disastri amministrativi combinati: l’imbarazzante vicenda della Catanzaro Servizi, Nick fa il bambino capriccioso e chiama la signora maestra. Anzi, la direttrice. Quella Elly Schlein, of course, a cui (ri)spiega affranto di essere il primo cittadino di centrosinistra di un capoluogo di regione, facendo così scoppiare il casino interno al Pd locale in cui saltano certi equilibri come tappi di bottiglia. E si rompono rapporti consolidati.

Fiorita, lo si ripete, fa disastri a Catanzaro, va a piangere a Roma e determina altre catastrofi nel Pd locale

Diavolo di un Fiorita, giocatore nato. Che non punta a cavallo. No.. Punta su tre tavoli: Pd, in primis, Avs, in subordine, e 5s. Perché ha una spasmodica necessità di accattivarsi potenti simpatie per coltivare l’unico modo che ha di restare in politica con uno straccio di mandato degno di tal nome, meglio ancora se invece una poltrona da 20mila euro al mese a Roma. E allora ecco il corteggiamento a Pd, Avs e 5s. Che gli potrebbero dare (il Movimento di Giuseppe Conte è assai difficile, quasi impossibile, per vari motivi) l’opportunità di centrare l’obiettivo di diventare parlamentare senza voti…  veri.

Di preferenza, intendiamo! Non quelli dati alla lista di partito quindi, che premiano i meglio piazzati in elenco dalle segreterie. Perché di voti “suoi” Nick dispone ormai in misura molto parziale. Ma, come premesso, dicendosi uno che va difeso sempre e comunque, e mai attaccato dai Dem, mentre si batte il petto corrucciato con l’amica Elly, di fronte all’immediato intervento della stessa leader per tutelarlo, determina uno scossone anche nei rapporti tra la dirigente nazionale Jasmine Cristallo, che pur detestandolo cordialmente deve fare spallucce di fronte agli ordini di scuderia, e l’area catanzarese, appunto a cui Nick sta ormai sul gozzo per la mediocrità che palesa ogni giorno di più, vicina al citato Calogero.

Un’area che si estende fino al gruppo lametino formato da Amalia Bruni, Aquila Villella, Vittorio Paola, Lidia Vescio, Antonio Ionà e così via. Un altro dei tanti danni collaterali, questo, dell’insipienza politica di Fiorita che danneggia tanti!

Diavolo di un Nick: alle Regionali ‘21 molla in corsa Guerriero per Alecci; alle Europee ‘22 Cristallo per Lucano (e in parte Picierno, Ruotolo e Tassone ) e ora, alle Regionali ‘25, Bosco per Alecci, spaccando il forse già defunto Cambiavento

Tanto per ricapitolare, in modo da cercare di inquadrare ancora meglio se possibile il camaleontico Nick, va riepilogato in breve che alle Regionali 2021 molla in corsa, e in barba ad accordi in apparenza a prova di bomba, Fabio Guerriero per Ernesto Alecci (la mossa che segnerà indirettamente il progetto di Rinascita e della coalizione ibrida guidata da Valerio Donato proprio contro Nick); alle Europee ‘22 fa ciaone alla citata Cristallo (di fatto costandole una… storica elezione) per Mimmo Lucano (e, pro quota, addirittura per Pina Picierno, Sandro Ruotolo e Luigi Tassone) e ora, di nuovo alle Regionali ‘25, si sbarazza del presunto amico di sempre Gianmichele Bosco ancora per Alecci, spaccando il forse già defunto movimento Cambiavento. Ma la verità… vera, che nessuno dei diretti interessati mai ammetterà, è questa: Bosco, già a luglio ‘22, se non fosse stato per Antonello Talerico (allora maggiorente dell’asserita maggioranza iniziale in Comune) grazie ai buoni uffici nella destra tramite il fratello del buon Gianmichele (lo stimato primario neurologo Nico), non sarebbe certo diventato presidente dell’assise cittadina. Scaricato ignominiosamente dal “fraterno amico” Nick. A riprova, del resto, i simbolici due voti in più presi dalla vicepresidente Manuela Costanzo per la sua elezione con uno sberleffo al “divisivo” Bosco. Ma con uno come lo… spregiudicato Fiorita chi mai può stare… sereno? Nessuno!

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