Riceviamo e pubblichiamo
«Nessuno vuole difendere chi parcheggia dove non dovrebbe, ma quando non esistono spazi dedicati alla sosta, le multe finiscono per trasformarsi in una sorta di tassa occulta a carico delle famiglie».
Così il Codacons interviene sulla situazione del Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” di Catanzaro, dove molti studenti sono stati ripetutamente sanzionati per la sosta di ciclomotori nei pressi dell’istituto.
L’associazione evidenzia che i mezzi a due ruote, pur parcheggiati in aree non ufficialmente destinate alla sosta, non ostacolano il passaggio né dei pedoni né di altri veicoli.
Il problema reale è la mancanza di spazi alternativi dove poter parcheggiare in sicurezza.
La questione assume un peso ancora maggiore se si considera la particolare condizione economica di molte famiglie, per le quali mandare i figli a scuola rappresenta già un sacrificio considerevole.
In questo contesto, una sanzione per il parcheggio di un motorino non è solo una multa: è un onere insostenibile che colpisce chi già fatica a garantire ai propri figli il diritto allo studio.
La responsabilità non è dei ragazzi, ma delle istituzioni che non hanno predisposto soluzioni concrete di mobilità scolastica.
Il Codacons ha chiesto al Comune di Catanzaro ed al Comando della Polizia Municipale di individuare aree di sosta dedicate, anche temporanee, nelle vicinanze della scuola, così da conciliare il rispetto delle regole con le esigenze quotidiane di mobilità scolastica.
«In altre zone della città – osserva Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale – sono già stati previsti parcheggi gratuiti per biciclette e motorini, anche presso altri istituti.
Non è giusto che gli studenti del “Siciliani” paghino il prezzo di una pianificazione insufficiente».
Il Codacons invita a trovare una soluzione che garantisca sicurezza, legalità e rispetto per le famiglie, sottolineando che il diritto allo studio e la mobilità dei più giovani non devono diventare una questione di censo.
Non si può pensare, conclude Di Lieto, che ogni problema sociale possa essere risolto semplicemente invocando l’intervento delle forze dell’ordine: è il buon senso collettivo, la responsabilità delle istituzioni e la solidarietà concreta verso le famiglie lavoratrici e i figli del popolo, che devono guidare le scelte.