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Riceviamo e pubblichiamo

I catanzaresi ora stanno iniziando a farsi un’idea chiara sulla questione rifiuti e sul ruolo che la Regione a guida Occhiuto gioca, anche in questo settore, contro la città di Catanzaro.

Bloccando il nuovo impianto di selezione dei rifiuti di Alli, Regione e Arrical stanno facendo perdere 2 milioni di euro all’anno di mancate royalty. Avremmo dovuto incassare 10 euro a tonnellata, oltre ai rimborsi Conai.

Tutto questo si aggiunge agli 86.000 euro al giorno di maggiori costi rispetto alla gestione a regime della discarica, che doveva iniziare a febbraio del 2024. Tutti soldi dei cittadini contribuenti. La tariffa per lo smaltimento doveva passare da 124,55 euro a tonnellata a 92 euro, con un risparmio di 32 euro a tonnellata.

Ancora più abissale la differenza della tariffa per il trattamento dell’organico, che doveva passare da 143,64 euro a tonnellata (chiesti e ottenuti dai privati) a 29,60 euro.

Facendo un po’ di conti, con il mancato avvio dell’impianto la pubblica amministrazione perde più di 100 euro a tonnellata. E sono costi che ricadono tutti sulle spalle dei cittadini. Un vero e proprio scandalo perché, con questi dati, si arriva a maggiori costi per decine di milioni di euro all’anno.

Ci vengono in mente le critiche di alcuni mesi fa da parte di alcuni esponenti del gruppo consiliare di Forza Italia, amici catanzaresi di Occhiuto, che accusavano il sindaco Fiorita di aver effettuato un minimo ritocco alla tariffa dei rifiuti per salvare i posti di lavoro degli addetti al servizio di raccolta rifiuti nella città di Catanzaro.

Che forse qualcuno di loro voleva mandare a casa.

Ebbene, oggi quei consiglieri di quel gruppo consiliare possono agevolmente chiedere informazioni al loro presidente Occhiuto, che è di Forza Italia, e al presidente di Arrical, che è sempre di Forza Italia, e avranno le risposte che cercano.

Ancora una volta, Catanzaro alla mercé del partito-prendi-tutto, nemico del Capoluogo. E di questo, i cittadini catanzaresi sono sempre più consapevoli.

Bandiera Blu

Per il terzo anno consecutivo Catanzaro è stata insignita del prestigioso riconoscimento di Città Bandiera Blu. La notizia ufficiale è stata resa nota nel corso della cerimonia annuale, tenutasi al CNR di Roma, promossa dalla Fee Italia (Foundation for Environmental Education), presieduta da Claudio Mazza, in occasione della quale viene comunicato l’elenco delle città che si distinguono per i livelli di eccellenza della qualità del mare e delle spiagge.

La bandiera blu continuerà, dunque, a sventolare sul litorale di Catanzaro anche nell’estate 2025, un risultato che conferma l’impegno dell’amministrazione comunale nel portare avanti gli obiettivi strategici legati alla sostenibilità sociale, ambientale, economica.

Ritirato l’eco label attribuito al Capoluogo calabrese: ottimo traguardo raggiunto per sindaco che ha inteso avviare e sostenere guardando agli obiettivi fondamentali della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale.

“Il conseguimento del titolo di città Bandiera Blu, che mancava a Catanzaro da tantissimi anni, è stata una delle prime sfide che ha maggiormente caratterizzato l’operato dell’amministrazione.

Poter mantenere questo marchio di qualità è un risultato reso possibile grazie alla reputazione che Catanzaro è riuscita a conquistare nell’ultimo triennio, facendo propri i valori fondanti della FEE e contribuendo a sensibilizzare tutta la comunità sulla risorsa mare”, sottolinea Iemma.

“La fiducia ricevuta ha rappresentato un grande stimolo per cercare di migliorarsi sempre di più, sapendo delle difficoltà e dei ritardi storici che il nostro territorio paga rispetto a realtà più blasonate.

Non ci siamo fermati e, pieni di motivazioni, abbiamo fatta nostra la scommessa di promuovere un turismo sostenibile anche alle nostre latitudini, puntando a sperimentare nuovi servizi in grado di sposarsi coi valori della mobilità green – per ultimo l’eBike sharing – e dell’inclusività.

L’investimento più prezioso resta, però, quello sulle nuove generazioni: l’aver alimentato a Catanzaro una rete sempre più fitta con gli studenti di ogni ordine e grado, grazie al progetto EcoSchools, rappresenta certamente la risposta migliore ai bisogni di considerare la natura e la sostenibilità ambientale come i principali fattori di sviluppo per la nostra terra attorno a cui, ognuno di noi, può fare la sua parte.

Basta con la sindrome del brutto anatroccolo possiamo e dobbiamo essere orgogliosi che il Capoluogo della Calabria sia ancora nel novero delle spiagge più belle d’Italia”.

Redistribuzione posti letto Cardiochirurgia

“Ora è evidente che tutto era scritto e prestabilito. Quanto definito dal Commissario Occhiuto con il nuovo piano di riparto dei posti letto in cardiochirurgia conferma, ancora una volta, che Catanzaro continua a pagare il prezzo di una strategia più ampia e ingiusta, che penalizza la città Capoluogo ed il suo ruolo centrale nella sanità calabrese. Non si tratta solo di numeri, ma di scelte politiche ben precise.

Il mancato potenziamento del polo cardiochirurgico del ‘Dulbecco’, che legittimamente puntava a 20 posti letto, e il silenzio assordante sulla vicenda del Sant’Anna Hospital ne sono la dimostrazione più evidente. Occhiuto non è venuto al Consiglio comunale aperto sul Sant’Anna e non ha sospeso la revoca dell’accreditamento, non perché la questione non lo riguardasse, ma perché tutto era già deciso. 

Il sospetto oggi diventa certezza. La redistribuzione dei posti letto, a vantaggio della sua Cosenza, certifica una volontà precisa di svuotare Catanzaro del suo ruolo storico nella rete ospedaliera regionale. Il danno non è solo simbolico. Chi governa la sanità non può pensare che si possa programmare il futuro della Calabria, dei cittadini e dei malati, pensando solo al proprio collegio elettorale. Catanzaro ed i malati calabresi meritano rispetto, non penalizzazioni mascherate da riforme”.

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