Comune Catanzaro - Palazzo De NobiliComune Catanzaro - Palazzo De Nobili

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo l’impegnativa sessione di Consiglio comunale, ci siamo dedicati alla rilettura sia della nota del dipartimento regionale della Salute sulle prestazioni cardiologiche, sia (seppur sommariamente, ma tanto è bastato) dell’Accordo di programma sulla costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro.

Ora, a parte il fastidioso silenzio  a qualsiasi livello politico fino alla nostra prima nota di denuncia, ci sembra assurdo che anche l’opposizione regionale sia genuflessa verso lo strapotere del commissario alla Sanità. Ed è stupefacente come si voglia nascondere la polvere sotto al tappeto trincerandosi dietro pseudo campanilismi, che in realtà non ci sono! Nessun becero campanilismo ma una lotta che almeno noi abbiamo il coraggio di portare avanti nell’interesse dell’area centrale della Calabria.

La nota del dipartimento Salute è quantomeno aleatoria. L’incertezza manifestata nella risposta la dice lunga sulla incapacità (voluta) di spiegare alla città di Catanzaro strategie sanitarie risibili che confermano la volontà (poco celata) di ridimensionare le strutture presenti nel capoluogo. È del tutto pleonastico far passare il mantenimento della Emodinamica del “Pugliese” come se fosse un favore fatto alla città, quando tutti sono a conoscenza di quanta richiesta di prestazioni cardiologiche vanta il nosocomio e quante ne riesce a soddisfare. Tutte scuse che lasciano il tempo che trovano.

I Ministeri, infatti, danno sì indirizzi e anche prescrizioni da almeno vent’anni ma sta alla politica Regionale dimostrare, con atti concreti, la capacità di approntare una pianificazione sanitaria del territorio a misura di cittadino.

In questo senso, un esempio del passato è il decreto dell’allora commissario Massimo Scura (DCA 64 del 2016), per la riorganizzazione della rete ospedaliera in Calabria, dove le due emodinamiche sono ben presenti a Catanzaro. E non eravamo pure allora in piano di rientro? Non eravamo anche allora in pieno commissariamento?

Alla fine la responsabilità programmatoria spetta alla Regione, quindi la pezza giustificativa non regge per niente in quanto con i ministeri sì è sempre e comunque dialogato ed è proprio su quei tavoli che la Regione dimostra la capacità strategica o meno di programmazione in relazione alle esigenze e alle richieste dei bisogni di salute.

Come mai allora il dipartimento Salute, dopo vari titoloni apparsi sulla cardiochirurgia a Cosenza, scrive che nulla è stato ancora deciso? Come mai il dipartimento (che fa finta di non sapere) non parla della figuraccia che è stata fatta con il decreto farsa di blocco dell’accreditamento al S. Anna Hospital? Si è forse trattato di un atto confezionato ad arte per revocare l’accreditamento stesso e aprire la strada per Cosenza?

Noi non siamo contrari ad una eventuale quarta cardiochirurgia in quella città; noi chiediamo solo certezze e che venga applicato il dispositivo giuridico che mantiene l’accreditamento al S. Anna Hospital.

E giusto per chiudere dicendola tutta: che fine hanno fatto i budget destinati alla cardiochirurgia accreditata di Catanzaro?

Forse sono stati già distribuiti ad altre strutture, tanto da poter dire che i fondi sono ormai limitati e impedire di fatto la riapertura del S. Anna a Catanzaro? Ancora aspettiamo risposte!

Altra questione scottante è la costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro, cui è legata la vicenda del secondo pronto soccorso, che una testata giornalistica regionale definisce oggi precipitata nelle sabbie mobili della burocrazia della Cittadella.

Noi pensiamo che la soluzione ideale sia quella di garantire equità nell’accesso al pronto soccorso o ad altro reparto su tutte le porzioni di territorio comunale.

Ma con profonda meraviglia abbiamo letto che probabilmente il nuovo ospedale andrebbe costruito in località Germaneto a fianco dell’attuale policlinico.

Siamo veramente al ridicolo. Vorremmo sapere chi è stata la mente eccelsa che ha pianificato il tutto! E vorremmo sapere tutti i milioni di euro spesi per ristrutturare, giustamente, i vari reparti del “Pugliese” a cosa siano serviti. Chi ha concepito il piano, si è chiesto o no quali conseguenze avrebbe avuto nei confronti di realtà territoriali e di quartiere che subirebbero enormi danni in termini di salute che in termini economici e sociali?

Noi però non dimentichiamo che il Pugliese era considerato uno dei migliori del Mezzogiorno d’Italia e aggiungiamo che la nascita dell’AUO Dulbecco non possa in alcun modo ridimensionarne ruolo e buona fama.

Noi siamo convinti che la realtà “Pugliese” debba necessariamente essere  mantenuta, secondo quanto stabilito nel 2016 dal Consiglio comunale e anzi completamente avviata a ristrutturazione e utilizzata insieme all’area dell’Ospedale Ciaccio per creare quella completezza dipartimentale corretta ed esaustiva di risposte ai cittadini.

Bando alle scuse di creazione di una Casa della salute che rappresenta ben altra cosa. Si pensi piuttosto a tirare fuori dalle sabbie mobili il secondo pronto soccorso per togliere il presidio Mater Domini dalla imbarazzante situazione di ospedale a mezzo servizio. 
Rimarremo attenti e fermi sulle nostre posizioni. Nessuna spoliazione del “Pugliese-Ciaccio”, sperando che la politica nella sua interezza e a tutti i livelli possa comprendere, una volta per tutte, che assecondando indiscriminatamente il manovratore, non si va da nessuna parte e si crea solo confusione nei cittadini, che peraltro sarebbero i soli a subire i danni.

Riteniamo che sia arrivato il momento di prendere posizione per il bene della Città, altrimenti il rischio di essere coinvolti nella disfatta non risparmierà nessuno.

Soprintendenza archeologica in città?

L’ordinanza con cui il TAR del Lazio ha chiesto al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo “notizie aggiornate e documentati chiarimenti” a proposito della scelta fatta a suo tempo di indicare Crotone e non Catanzaro come sede della soprintendenza archeologica competente per le due province, ha il merito, se non altro, di riaccendere i riflettori su una vicenda che sembrava finita nel dimenticatoio.

I fatti risalgono al 2020, quando il ministero emise il decreto che indicava come sede dell’ufficio dirigenziale la città di Pitagora e non il capoluogo.

Atto contro il quale la Provincia di Catanzaro propose ricorso, mentre il Comune, con una scelta quantomeno singolare, non ritenne di costituirsi in giudizio anche se l’ordinanza emessa ora dal TAR lo richiama in causa come Istituzione oggettivamente interessata alla materia.

La giustizia amministrativa, come suol dirsi, farà il suo corso. Tuttavia l’occasione potrebbe essere utile anche per indurre il ministero a tornare sui suoi passi. Tanto più che i suoi uffici dirigenziali di livello non generale sono stati di recente oggetto di riorganizzazione, con la soppressione di alcuni e la rimodulazione delle competenze di altri.

Riconoscere il rango del capoluogo di regione e indicarlo quindi come sede della soprintendenza archeologica competente per le provincie di Catanzaro e Crotone sarebbe quantomeno opportuno.

L’auspicio è che il ministero approfitti del giudizio pendente davanti al TAR per rivedere la decisione presa del 2020 e in questo senso ci permettiamo anche di rivolgere l’invito alla sottosegretaria Ferro, autorevole rappresentante catanzarese nel governo nazionale, a spendersi, al di là delle sue dirette competenze, per cogliere un risultato che appare possibile ma anche plausibile.

Segnaletica Campagnella e Sala

“La situazione delle strade nella zona di Campagnella e Sala è ormai in caduta libera e non si hanno notizie di interventi alle porte”. Lo afferma il consigliere comunale Sergio Costanzo.

“I residenti continuano a segnalarmi, ogni giorno, disagi legati alla manutenzione delle vie principali che attraversano i quartieri: buche che sembrano sempre più delle voragini e manto stradale trasformatosi, nel tempo, in una vera groviera.

I rischi per la sicurezza sono sotto gli occhi di tutti, specialmente se guardiamo anche alle condizioni delle caditoie stradali, che sono pericolose e precarie e in gran parte occluse, impedendo così il corretto defluire delle piogge.

Anche la segnaletica orizzontale e verticale è ormai fatiscente, con la naturale conseguenza dell’aumento del pericolo di incidenti e per l’incolumità dei pedoni.

Quando l’amministrazione metterà finalmente mano a queste criticità restituendo un volto dignitoso alle nostre strade?

Qual è il programma di lavoro del settore gestione del territorio e su quali basi vengono calendarizzati gli interventi di messa in sicurezza sul territorio? Speriamo che qualcuno batta un colpo”.

Iniziativa per Donne

“Lavoro: istruzionE per l’uso”, questa l’idea progettuale lanciata da Comune, Soroptimist e Fidapa di Catanzaro e Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia,  che sarà presentata alla città sabato 8 marzo in occasione della Giornata internazionale della donna.

L’appuntamento si terrà nella sala concerti di Palazzo de Nobili, con inizio alle ore 09.30, con l’obiettivo di aprire un confronto operativo tra istituzioni, club service, scuola, università e mondo delle imprese sulle politiche di genere e la cultura delle pari opportunità, specialmente in ambito STEM.

A spiegarne i dettagli l’assessora alla Cultura Donatella Monteverdi: “L’intento è quello di dare vita ad un programma di incontri in aziende e in ateneo al fine di informare e rendere consapevole tutta la comunità sulle possibili azioni volte a superare i divari di genere nell’ambito lavorativo.

In particolare, le statistiche confermano le difficoltà per le donne di  accedere agli studi delle discipline scientifiche e, successivamente, nel percorso di carriera nel mondo della ricerca. Un gap che diventa sempre più profondo al Sud e in Calabria, causando una grave discriminazione e dispersione di talenti ed energie. Guardando alle realtà del territorio, si può sicuramente lavorare insieme per promuovere spazi di dibattito e di sperimentazione a vantaggio di tutta la comunità”.

L’iniziativa – che non potrà vedere la presenza dell’assessora Monteverdi per pregressi impegni istituzionali – sarà presentata dagli assessori alla Pubblica Istruzione, Nunzio Belcaro, e alle Attività produttive, Giuliana Furrer; dalla presidente del Comitato imprenditoria femminile presso la Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Antonella Mancuso; dalla presidente di Soroptimist International Club di Catanzaro, Stefania Muzzi; dalla presidente di Fidapa Bpw Italy Sezione di Catanzaro, Rossella Barillari. Saranno presenti anche dirigenti degli istituti superiori della città, coinvolti nella somministrazione di un questionario sul divario di genere indirizzato agli studenti.

L’8 marzo a Catanzaro prevede, inoltre, un’altra iniziativa patrocinata dall’amministrazione: dalle ore 10.30 e fino al pomeriggio – presso l’ex Stac – l’associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro-sezione Stefanizzi Presidio de Lellis – presenterà il progetto “Care: dalla cura al prendersi cura” rivolto ai pazienti oncologici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *