Teatro Politeama-Mario FogliettiTeatro Politeama-Mario Foglietti

Riceviamo e pubblichiamo

Mito, musica barocca e influenze popolari rivivono in un’opera inedita ispirata all’Orfeo di Claudio Monteverdi. Lo spettacolo, coprodotto da Fondazione Politeama e Conservatorio “P. I. Tchaikovsky” di Catanzaro, andrà in scena il prossimo 30 Aprile al Politeama e rappresenta un suggestivo esperimento di  attualizzazione del paesaggio sonoro dell’opera seicentesca, attingendo ancora alla tradizione popolare. “Io la musica sono”, questo il titolo del lavoro, è il frutto di laboratori tenuti con gli studenti dei vari dipartimenti del Conservatorio, diventati a loro volta autori delle musiche interpretate, nel rispetto dell’opera originale.

L’elaborazione musicale e la regia portano la firma di Mario Tronco, compositore e direttore d’orchestra, noto al grande pubblico per essere stato tra i membri del gruppo Avion Travel e fondatore dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Una riscrittura, la sua, che vede una grande libertà interpretativa nella partitura e rilevanti rielaborazioni nel libretto, grazie alla collaborazione di Maria Laura Martorana, Raffaele Schiavo e Simone Colavecchi, a partire da un’idea di Nico Staiti, nata in seno al Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

L’Orfeo, melodramma di Claudio Monteverdi su libretto di Alessandro Striggio, fu composto nel 1607 per essere eseguito alla corte di Mantova nel periodo di carnevale. Per le diverse messe in scena venivano reclutati musicisti locali: verosimilmente soldati, con le proprie trombe, e pastori, con gli strumenti delle tradizioni locali.

Il melodramma, quindi, si è nutrito di elementi timbrici e lessicali che appartenevano al paesaggio sonoro del suo tempo, tra cui melodie e modi d’intonazione dei cantastorie o scansioni metriche che appartengono alle tradizioni epiche dei narratori che percorrevano le strade d’Europa e d’Oriente. Il compositore, quindi, scelse deliberatamente di inserire nei propri organici strumenti suonati da musicisti estranei alla tradizione scritta, utilizzando sia il canto polifonico sia gli strumenti musicali, come la ciaramella, il friscaletto, la chitarra battente e diversi tipi di tamburelli.

Politeama e Conservatorio di Catanzaro hanno, dunque, abbracciato la sfida di dare nuova luce all’opera di Monteverdi mettendo insieme talenti appartenenti a diversi percorsi di studio e mondi musicali, per un connubio tutto da scoprire.

In preparazione all’evento, lunedì 28 aprile, nel Piccolo del Politeama, si terrà una guida all’ascolto che metterà a confronto l’opera originale con la sua rielaborazione moderna. Info e biglietti tramite il portale liveticket.it/politeamacatanzaro o telefonando al botteghino del teatro al numero 0961501818.

Lavori cimitero S.Maria

Sono partiti i lavori di messa in sicurezza del primo tratto di strada di accesso al cimitero di Santa Maria. A commentare la notizia, il consigliere comunale Antonio Barberio.

“A seguito delle diverse segnalazioni che hanno riguardato la problematica  – sottolinea – l’amministrazione ha avviato oggi l’intervento che riguarderà l’area di collegamento al cimitero e che consentirà di rimuovere pericoli e disagi lamentati da tempo.

Gli uffici tecnici hanno lavorato affinché si potessero superare alcune criticità che, finora, avevano impedito l’avvio delle opere, nell’ambito di un’operazione più ampia.

Che ricomprende anche la regimazione delle acque lungo un tratto di via Conti Falluc.

Una risposta confortante, dunque, da parte del sindaco Fiorita e dei settori competenti, considerando la necessità di mettere a frutto i finanziamenti già disponibili.

E di non protrarre un intervento atteso da tempo da tutta la cittadinanza”.

Risorse nuovo ospedale

“Dal dibattito emerso in occasione del Consiglio regionale sulla sanità, non sembrano essere stati fugati i dubbi palesati nel periodo recente in merito ai finanziamenti per il nuovo ospedale di Catanzaro.

Si è parlato di investimenti e di buoni propositi per gli interventi relativi alle strutture della Sibaritide, della Piana e di Vibo, ma nessuna parola è stata spesa in merito al Capoluogo. Dove sono finiti i 260 milioni stanziati per Catanzaro e già dichiarati dalla Regione?

Chiarire questo aspetto è dirimente rispetto al dibattito sul futuro della sanità catanzarese.

Dichiarazioni di circostanza, per di più spesso contraddittorie da parte di chi rappresenta la voce del commissario Occhiuto sul territorio, non aiutano a fare luce su un tema fondamentale a cui è strettamente legata la possibilità, o meno, di garantire il diritto alla salute dei cittadini.

In quest’ottica occorre uscire dalla logica del campanile, che  non mi è mai appartenuta, ma con altrettanta forza bisogna difendere le legittime aspettative di professionisti della salute, utenti, un’intera comunità che storicamente ha rappresentato un riferimento assistenziale d’eccellenza per Catanzaro e tutta l’area centrale della Calabria.

Per non arretrare e non disperdere il patrimonio che il Pugliese ha saputo costruire nel tempo – e messo a disposizione nel percorso di sintesi con il mondo della ricerca e della formazione, espresso dall’Università, all’interno dell’Azienda unica Dulbecco – è fondamentale sapere, in maniera certa, quali sono le risorse su cui poter programmare il futuro.

In una medicina che guarda sempre più alle nuove tecnologie e all’esigenza di una maggiore prossimità con i territori, occorre preservare qualità e quantità dei servizi attraverso una pianificazione certa e trasparente.

Nel rispetto dei ruoli, delle esperienze e delle vocazioni di tutte le parti in gioco, vogliamo chiarezza e rivendichiamo rispetto per il ruolo e la funzione che l’amministrazione comunale, in tutti i suoi organi, riveste da istituzione più vicina ai cittadini.

Auspichiamo che chi governa questi temi, ai vertici regionali, sappia dirimere dubbi e conflittualità perché quella per la salvaguardia della salute e degli ospedali deve essere una battaglia che coinvolge tutte le forze, indipendentemente dal colore politico”.

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