Riceviamo e pubblichiamo

Che l’istituzione della riserva naturale delle Dune di Giovino sia un fatto di straordinaria importanza per Catanzaro è fuori discussione.

Così come di straordinaria importanza è il progetto, già da tempo avviato dall’amministrazione Fiorita, per la tutela e la valorizzazione dell’area, sostenuto da una convenzione sottoscritta con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Ciò che è risibile, al contrario, è l’ordinaria incapacità del leghista Riccio di riconoscere il lavoro altrui. Riccio proprio non ce la fa a dire che un’opera che non ha fatto lui è semplicemente bella e basta. Non ce la fa a dire che funziona e basta. Non ce la fa a confessare che siccome non è farina del suo sacco, ne è dispiaciuto.

E poiché questo lo destabilizza, finisce addirittura per accompagnare i suoi comunicati con foto belle e suggestive, nel tentativo di dimostrare il contrario e cioè il brutto. Pazienza, ce ne faremo una ragione.

Anche perché è evidente, a chiunque sia intellettualmente onesto, che il percorso ciclopedonale delle Dune di Giovino è un esempio virtuoso di tutela ambientale.

Dal momento in cui sarà l’opera sarà conclusa, le Dune, la riserva, diventeranno finalmente un luogo visitabile e vivibile da tutti coloro che vorranno godere e apprezzare uno spazio con tutte le tutele possibili, visto che ci saranno le palizzate a proteggerlo.

La pista drenante e a basso impatto ambientale nascerà dove prima gli abusivi scorazzavano sullo sterrato con moto e fuoristrada, inquinando l’ecosistema al punto da rendere ardua persino la crescita della vegetazione spontanea.

Insomma, la città potrà fruire pienamente di uno dei suoi più importanti beni ambientali, fortificando quella consapevolezza necessaria a proteggerli. A Riccio, che mastica amaro per il bel lavoro che stiamo facendo, possiamo tuttavia offrire almeno un contentino: l’ammissione che, in fondo, non ci stiamo inventando nulla di nuovo.

A Valencia, in Spagna, nel parco di Albufera esiste una pista ciclabile esattamente identica a quella che stiamo realizzando sul territorio di Catanzaro.

Un luogo che consente a tutti, bambini persone diversamente abili, anziani, ciclisti, famiglie, di poter fruire di luoghi che meritano di essere  conosciuti e vissuti in armonia con l’ambiente naturale.

Non si comprende perché, a Riccio, le piste ciclabili stiano così tanto in antipatia.

È probabile che alle bici o alle scarpette da passeggio egli preferisca i muscolosi Suv.

Costanzo S. Contro capo vigili

“Il comando di Polizia Locale, ormai nel caos totale, ha bisogno di una guida sicura ma soprattutto presente”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale Sergio Costanzo, che peraltro puntualizza come “il 90% dei dipendenti del settore si spenda quotidianamente per garantire comunque il servizio, facendo fronte al contempo alla nota carenza di organico.

Il problema – precisa Costanzo – è il comandante, che somiglia un po’ a certi docenti della nostra università, i quali, non essendo catanzaresi, spariscono da venerdì a lunedì, spariscono a ogni ponte possibile tra feriali e festivi e ogni volta che ne hanno l’opportunità.

Anche se, nel caso nostro, trattandosi di un comandante, il paragone sarebbe più opportuno farlo con chi abbandonò definitivamente la nave.

Come dire, nel capoluogo abbiamo anche noi uno che, anche se a tempo determinato, abbandona regolarmente la nave ma poi torna, fino all’abbandono successivo.

Il problema è che quel 90% di dipendenti che si sbattono quotidianamente per portare avanti la baracca devono farsi carico anche di questo. Accade – continua Sergio Costanzo – in una città che avrebbe invece bisogno di un vertice di Polizia Locale presente, operativo, incisivo, visti gli ordinari problemi quotidiani, che diventano straordinari per via dei pochi uomini a disposizione e addirittura diventano enormi a ogni evento di massa, come la domenica, quando i catanzaresi si riversano allo stadio.

Quando lo capirà il signor comandante? Possiamo sperare di non dover fare ancora paragoni poco lusinghieri? Lo chiediamo nell’interesse della città – conclude Costanzo –  il solo che ci riguardi”.

Rifiuti a Siano

Si aggrava la situazione in via Timpone, nel quartiere Siano di Catanzaro, dove si registrano nuovi episodi di abbandono selvaggio di mobili usati lungo la strada comunale, istruendo lo stesso passaggio pedonale. Un comportamento incivile e ripetuto che, nonostante gli interventi già effettuati dalla Polizia Locale, continua a deturpare l’ambiente e a violare le più basilari norme di convivenza civile.

Le autorità erano già intervenute in precedenza, elevando le sanzioni previste e diffidando i responsabili attraverso avvisi mirati. Tuttavia, la situazione non è migliorata: l’inciviltà di alcuni cittadini ha portato alla reiterazione degli abbandoni, ignorando completamente i richiami e le multe già comminate.

Dinanzi alla persistente illegalità, sarà adesso il Settore Ambientale del Comune, in collaborazione con la Polizia Ambientale, ad avviare i procedimenti dovuti per porre rimedio al degrado. Gli agenti del nucleo specializzato procederanno con ulteriori sopralluoghi, documentazione fotografica, ammonendo nuovamente i già identificati responsabili, sui materiali abbandonati.

“Questo non è solo un problema estetico o igienico-sanitario”, ha commentato il Consigliere Raffaele Serò. “Si tratta di un vero e proprio atto di inciviltà contro l’intera collettività e contro la città stessa.”

Il consigliere Serò rinnova l’appello al senso civico e ricorda che esistono servizi gratuiti di ritiro rifiuti ingombranti, attivabili su semplice richiesta, senza ricorrere a gesti illeciti che danneggiano tutti.

L’abbandono dei rifiuti è un reato, ma soprattutto è un segno di disprezzo per il bene comune. È tempo che Catanzaro venga rispettata da chi la abita, e che comportamenti simili vengano fermati con ogni mezzo previsto dalla legge.

Nuova piattaforma web per mensa scuola

È attiva la nuova piattaforma digitale per la prenotazione della mensa scolastica nel Comune di Catanzaro.

Il servizio, completamente rinnovato, non richiede più il download di un’applicazione tradizionale, ma è ora accessibile tramite una webapp (https://dema.comunecatanzaro.it/portale/), utilizzabile direttamente dal browser di qualsiasi dispositivo, sia Android che iOS in contemporanea da entrambi i genitori.

“La nuova piattaforma – spiega l’assessore alla Transizione Digitale Vincenzo Costantino – nasce dall’esigenza di semplificare le procedure per le famiglie, garantendo un accesso più immediato e intuitivo.

Non sarà più necessario scaricare app né aggiornamenti: con pochi clic si potrà gestire tutto da smartphone, tablet o computer.”

Dalla webapp sarà possibile: prenotare i pasti giornalieri, consultare lo storico delle prenotazioni, ricevere comunicazioni importanti sul servizio mensa.

La piattaforma è stata ultimata, testata e messa in esercizio nei tempi previsti, ed è già operativa per l’anno scolastico in corso.

Le famiglie riceveranno a breve tutte le indicazioni utili per l’accesso al servizio attraverso i canali ufficiali del Comune e delle scuole.

“Abbiamo lavorato per offrire uno strumento che rispondesse concretamente alle esigenze delle famiglie e del mondo scolastico – aggiunge l’assessore all’Istruzione, Nunzio Belcaro –.

Questa nuova modalità di prenotazione è un passo avanti importante, che semplifica la vita quotidiana di tanti genitori e rende più efficiente l’organizzazione del servizio mensa.”

Processi strage Cutro

Con la richiesta, formalizzata davanti al gup del tribunale di Crotone, di ritiro della costituzione di parte civile nel processo sui presunti ritardi nei soccorsi al caicco Summer Love, la Regione Calabria ha scritto una pagina di storia che non esito a definire buia.

Quel naufragio del febbraio 2023, come tutti sanno, causò la morte di 94 persone, tra cui 35 minori e un numero imprecisato di dispersi.

Un evento tragico oltre misura, conosciuto da quel giorno come la strage di Cutro; un’altra ecatombe, che è andata a gonfiare ulteriormente il numero di morti.

Che riposano nel Grande Cimitero Mediterraneo.

L’opinione pubblica aveva salutato con favore la decisione della Regione di costituirsi parte civile nei processi.

Un modo giusto, doveroso, legittimo, di chiamarsi fuori dalla mattanza e difendere così l’immagine e la dignità della nostra terra, che è terra di emigranti ma dove oggi gli emigranti muoiono.

Ebbene oggi sappiamo che è stato tutto un bluff. La Regione, con una motivazione degna del più imprudente degli acrobati, scaricando di fatto la responsabilità sul suo ufficio legale, colpevole di non avere spiegato di quale processo si trattasse, si è tirata indietro con la sfacciataggine di un azzecca-garbugli.

Ha scelto di restare nel processo agli scafisti ma di uscire da quello agli imputati dei reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, per una serie di negligenze e sottovalutazioni nelle operazioni di soccorso.

Uomini delle Stato, sicuramente da considerare innocenti fino alla conclusione del giudizio, ma rispetto ai quali la Regione ha deciso di cedere – perché è questa la verità – a un’improbabile ragion di Stato, vestita dei panni di Matteo Salvini: lui ha ordinato il dietrofront e loro hanno ubbidito, con buona pace dell’autonomia regionale.

Ci sono delle domande che sorgono spontanee e che indignano, perché in realtà sono solo domande retoriche: quale verità persegue la Cittadella? Cosa interessa davvero a Occhiuto e al suo governo, colpire gli eventuali responsabili della strage o solo la parte che più fa comodo? Di fronte a 94 vittime e non si sa quanti dispersi le responsabilità degli scafisti, se accertate, valgono meno delle altre, se accertate anch’esse?

Domande retoriche, appunto. Perché le risposte le conosciamo già e corrispondono all’apoteosi dell’opportunismo o del servilismo politico.

Al governo della Regione, la scelta su quale delle due ipotesi è quella per loro preferibile. Tanto, la dignità è comunque morta e sepolta. Come i naufraghi di Cutro.

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