Riceviamo e pubblichiamo
Domani prenderanno ufficialmente il via i festeggiamenti in onore di San Vitaliano, patrono della città di Catanzaro.
Scarica il programma, le modifiche alla viabilità e i servizi navetta per raggiungere il centro storico: https://photos.app.goo.gl/dPcmxAWgtYpdP4ARA
“Una ricorrenza dal profondo valore identitario che, dopo anni in cui il legame con il santo si era affievolito – anche a causa della crescente popolarità delle feste patronali di quartiere – torna oggi al centro della vita cittadina grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale”.
È quanto afferma l’assessora alle Attività economiche, Giuliana Furrer.
“Fin dal primo anno di legislatura, infatti, è stato chiaro l’obiettivo di restituire alla figura di San Vitaliano il ruolo centrale che merita, non solo come riferimento spirituale ma anche come potente motore di coesione sociale e promozione turistica.
L’edizione 2025 della festa si presenta così con un programma rinnovato, che intreccia con equilibrio il rito sacro e la tradizione popolare, per offrire alla città tre giorni (dal 14 al 16 luglio) intensi di eventi, incontri, musica, cultura e sapori”, spiega ancora.
A rendere ancora più suggestiva la festa, un recupero appassionato della memoria storica e delle leggende.
Che circondano la figura del Santo. San Vitaliano fu il 25º vescovo di Capua, e secondo la tradizione è ritenuto il fondatore del Santuario di Montevergine.
Le sue reliquie, secondo quanto tramandato, furono traslate da Montevergine a Benevento e infine a Catanzaro nel 1122, per volere di Papa Callisto II.
Oggi riposano nel Duomo cittadino, e il 16 luglio – data che coincide con quella traslazione – è celebrata ogni anno la sua memoria.
Numerose sono le leggende legate al culto di San Vitaliano: si narra che egli avesse donato alla città la brezza che la rinfresca – il libeccio, il ponente e a volte anche la tramontana – per venire incontro al desiderio del fratello, insofferente al caldo afoso, che non voleva fargli visita.
Un’altra leggenda lo vede giungere in Calabria dalla Francia insieme a sei fratelli, tutti santi, tra cui – secondo alcuni – persino San Gennaro.
Emblematico è anche l’aneddoto legato al brigante Panedigrano, che agli inizi dell’Ottocento si presentò con duemila uomini alle porte di Catanzaro per saccheggiarla.
A fermarlo non fu un esercito, ma – secondo la leggenda – la mano prodigiosa di San Vitaliano che, apparendogli, lo afferrò per il codino tirandolo indietro, convincendolo così a desistere.
Ed è proprio questo intreccio di fede, storia e cultura popolare che la festa di San Vitaliano intende restituire e celebrare, con eventi diffusi nel centro storico, dal 14 al 16 luglio a partire dalle ore 18: mostre, laboratori, spettacoli musicali, visite guidate, street food e – grande novità di quest’anno – un percorso enogastronomico identitario promosso dagli esercenti del centro, con piatti e bevande ispirati alla figura del Santo e alla tradizione culinaria locale.
“Ritornando sul programma che parte lunedì– rimarca ancora Furrer -.
Con un giusto mix tra rito sacro e tradizione popolare, l’edizione 2025 prevede una tre giorni carica di eventi dedicati alla storia e alla memoria del santo, alla cultura, alle tradizioni, al cibo, al divertimento.
A partire dalle 18 tutto il centro storico vivrà e pullulerà di attività: sarà possibile visitare due mostre, una dedicata al collezionismo sacro presso l’ex-stac e una di grande rilevanza culturale presso l’archivio storico “Velluto e Vitaliano” con importanti testimonianze documentali legate all’arte serica; imparare i passi delle nostre danze tradizionali e provare gli strumenti musicali grazie ai workshop a cura dell’associazione Linea Jonica; curiosare e fare acquisti tra i banchi di artigiani e hobbisti; divertirsi in Villa Margherita con i giochi di Joka Calabria;
Fare visite guidate nei punti di maggiore interesse, nelle Chiese, al teatro Politeama, a cura di Artemide.
Tutto sarà completato e allietato dal “gusto”, grazie al festival “International Street Food” che ritorna con le sue golose proposte dal mondo dopo il successo dello scorso anno, a cura di AIRS di Confartigianato Imprese.
Grande novità quest’anno è il percorso enogastronomico identitario a cura degli esercenti della città: piatti e bevande della nostra tradizione o nuove creazioni dedicate al Santo, arricchiranno il percorso dei festeggiamenti.
Previste piccole aree di intrattenimento musicale, tra cui i dj set in via Educandato a cura dei ragazzi di “Quarantotto e Outsider”.
Il 14 e il 15, alle 21.30 in piazza Prefettura i concerti: dedicati alla musicale popolare, in un clima di contaminazione tra culture e tradizioni lunedì si apre con i “Trillanti” che vengono a trovarci dalla Ciociaria e suoneranno insieme ai musicisti di Felici e Conflenti portando colore, allegria e coinvolgendo in balli il pubblico.
Il 15 non ha bisogno di presentazioni Cosimo Papandrea in tappa col suo tour “Stilla Chijara”.
La giornata conclusiva è dedicata com’è giusto che sia al Santo: invitiamo tutti alla tradizionale Processione che avrà inizio alle 18:00.
A conclusione in piazza Prefettura la commedia di Nino Gemelli, a cura di Francesco Passafaro “Ricordi d’a ruga”.
“È un evento che potrà crescere sempre di più – ha sottolineato l’assessore alle Attività economiche – e con questi presupposti diventare un forte attrattore turistico-culturale.
Una città Capoluogo di Regione deve offrire a cittadini e visitatori un ventaglio ampio di eventi, che spaziano da quelli più sperimentali a quelli più popolari, rielaborati, nella forma e nel contenuto , in un senso nuovo e più attrattivo, come dimostra anche la nuova veste grafica della festa di San Vitaliano.
Questo uno degli elementi della strategia e del puntuale lavoro di marketing territoriale che stiamo mettendo in atto.
Per questo, il risultato di quest’anno è frutto di un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti me, l’assessore alla Cultura, Donatella Monteverdi, l’assessore al turismo, Vincenzo Costantino e tutte le realtà partecipanti, a cominciare dalla Pro Loco.
Un ringraziamento particolare va a Valentina Murace, che ha coordinato le attività, alla nostra comune dirigente Benedetta De Vita, a tutte le associazioni del territorio, ai ragazzi e, da parte mia, soprattutto agli imprenditori e agli esercenti che hanno aderito con entusiasmo alla proposta del percorso della gastronomia identitaria.
Per me è motivo di grande orgoglio e soddisfazione: un’esperienza che segna l’inizio di una collaborazione sana e virtuosa tra pubblico e privato”.