Riceviamo e pubblichiamo
“Ho appreso con grande rammarico la notizia della scomparsa del maestro Silvio Amelio. Prolifico scultore, nato a Taverna, era noto e apprezzato a livello internazionale, eppure sempre fortemente legato alle sue origini calabresi.
Qualche anno fa, donò diverse sue opere anche alla città di Catanzaro, inizialmente destinate in gran parte alle sale di Palazzo Fazzari, in via di riqualificazione. Sculture custodite oggi dal Comune e che ritraggono soggetti sacri e civili, dell’antichità e dell’era moderna: dalle muse greche, ai filosofi, ai grandi artisti del passato, fino ai protagonisti del ventesimo secolo, come Nelson Mandela, figura molto cara all’artista.
La produzione di Amelio è caratterizzata da amore per la libertà, la giustizia sociale, la fede nel prossimo; valori positivi che sono utili a consolidare il senso di comunità senza steccati e chiusure, bensì con autentica apertura al mondo e alle differenze. Per questo siamo decisi a confermare l’impegno dell’Amministrazione comunale a valorizzare la donazione del maestro Amelio alla città di Catanzaro, per cui saremo a lui sempre grati.
Oggi abbiamo un dovere in più che è quello di onorarne adeguatamente la memoria, mettendo in relazione lo straordinario lavoro del maestro con i percorsi di arricchimento culturale che il Comune offrirà ai cittadini nel prossimo futuro. Intanto, esprimo il mio cordoglio e quello di tutta l’Amministrazione comunale ai familiari del maestro, con l’auspicio di essere presto insieme a celebrare, anche a Catanzaro, l’arte e il messaggio di pace e cultura di Silvio Amelio”.
Nota su Politeama
Facciamo chiarezza sulla questione “Politeama”. Rispetto al management, composto sicuramente da professionalità di spessore, c’è da sottolineare l’atteggiamento differente rispetto al passato tenuto dal sindaco Fiorita. E infatti, pur essendosi trovato con contratti che irritualmente superavano di due anni il termine della consiliatura (cosa che non potrà più accadere grazie al regolamento che abbiamo approvato), ha rispettato gli impegni, evitando di scaricare sugli stessi professionisti una grave situazione finanziaria, dovuta essenzialmente ad un forte calo dei contributi pubblici.
Il gruppo Alleanza per Catanzaro peraltro dimostra di non conoscere la storia della Fondazione Politeama perché il personale è stato messo in cassa integrazione durante la pandemia, certo per una causa molto drammatica, ma in ogni caso per una situazione finanziaria già molto precaria all’epoca.
Ma veniamo alle cose che interessano si cittadini e di cui dobbiamo occuparci noi consiglieri. Io credo che, da una parte, si renda ormai necessaria la nomina di una commissione che accerti i motivi del grave disavanzo del Politeama accumulato negli anni, ma che dall’altra parte bisogna impegnarsi perché la Regione onori la sua partecipazione alla Fondazione con una contribuzione straordinaria in attesa che venga finanziata la legge sui grandi teatri.
Quando ci sono difficoltà, che obiettivamente si sono sedimentate negli anni, non serve fare vuota polemica anche perché non ci sono campagne elettorali in vista. Ci si adoperi tutti assieme per superare questo momento di crisi e si volti pagina con la nomina di un nuovo management che, come ha detto il sindaco, si occupi innanzitutto della sostenibilità della struttura. Solo così potremo restituire alla Città un Politeama pulsante e centro della cultura catanzarese e regionale.
Nota su Villa Trieste
Non avremmo voluto rispondere all’ennesimo tentativo del consigliere Riccio di gettare fango sulla città, proprio lui che nel parlare di “tamarrate” non si rende conto di fare un torto a se stesso. Una foto e qualche parola buttata qua e là su Villa Margherita per cercare di suscitare indignazione, cozzano con una spiegazione dei fatti che parte dalla memoria storica. Riccio dimentica che nel corso degli anni passati, il polmone verde del centro storico era stato abbandonato al degrado dalle amministrazioni di cui sempre lo stesso consigliere era espressione. La manutenzione si limitava a qualche pezza da mettere ogni tanto alle staccionate rotte, ai bagni vandalizzati, ai laghetti secchi, ai selciati rovinati. Se per anni non ci si prende cura delle cose, inevitabilmente crescono anche i rischi per la sicurezza delle persone.
É il caso di alcune buche lungo i sentieri della Villa che nascondevano insidie e pericoli e che hanno richiesto degli interventi provvisori di ripristino, per evitare altri problemi. Sottolineiamo provvisori, perché Villa Margherita sarà presto interessata da un progetto complessivo di riqualificazione per un milione di euro e con la gara in procinto di essere bandita. Opere che garantiranno il recupero e il rilancio – con soluzioni moderne in coerenza con l’identità del sito – degli spazi dedicati allo sport e al gioco, ma anche della zona dei cento metri come area spettacoli, oltre che dei servizi igienici e di tutti i sentieri con le statue.
Lo smemorato Riccio dovrebbe fare solo mea culpa per come la Villa é stata trattata, quando era alla guida della città, e per le condizioni a cui l’ha a lungo relegata. Stia tranquillo, noi non abbiamo buchi di memoria e pensiamo a prenderci cura di un luogo che tornerà agli antichi splendori, l’unica cosa che realmente interessa a chi vuole bene alla città.