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Riceviamo e pubblichiamo

“La Giornata Internazionale della Donna conserva intatta la sua rilevanza come momento di impegno e riflessione, al di là di ogni retorica che sarebbe, quindi, del tutto fuori luogo”.

I vari report, a cominciare da quello predisposto dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere ci confermano che l’Italia rimane sotto la media europea per quasi tutti gli indicatori: tempo, denaro, educazione, potere, salute, violenza, lavoro. Siamo fanalino di coda in Europa per quantità e qualità dell’occupazione femminile: le donne lavorano poco e quando lo fanno hanno orari, paghe, contratti  peggiori.

A questo dato di fatto, per nulla confortante, vanno ricondotti alcuni dei problemi che pesano come un macigno sul Paese, a cominciare dal preoccupante calo demografico ma non solo quello.

C’è un enorme mole di lavoro di cura che pesa sulle spalle delle donne, in particolare sulle giovani madri con figli piccoli, che sono spesso costrette a licenziarsi o a scegliere part-time forzati a causa di una rete di servizi ancora insufficiente.

Intorno alle attività di cura dobbiamo ripensare l’insieme delle dinamiche produttive e sociali con investimenti diretti alle reti di welfare pubblico, promossi da uno Stato innovatore che sostenga la centralità della attività di cura in un rinnovato patto tra uomini e donne, che liberi il tempo di tutte, e metta l’organizzazione delle città in equilibrio con le attività di riproduzione sociale.

Bisogna investire sulle infrastrutture sociali e sui servizi – da quelli per l’infanzia e la non autosufficienza, al sostegno a sanità e scuola pubblica – che liberino il tempo delle donne e che siano una leva fondamentale per la costruzione concreta della parità. Da questo punto di vista, la nostra Amministrazione comunale ha prodotto sin dal suo insediamento uno sforzo enorme per ridisegnare una città in grado di rispondere all’ampia domanda di sociale e servizi. Penso ad esempio agli asili nido, che passeranno da uno a quattro; ma anche alle scelte nette sull’utilizzo di risorse cospicue, come quelle di Agenda Urbana o di Metro Plus, per la rigenerazione urbana che è al contempo rigenerazione sociale.

Perché Il welfare state va rivendicato come scelta deliberata e non come sottoprodotto delle politiche economiche e produttive; la cura va assunta come fattore di coesione, di benessere sociale, di uguaglianza e di opportunità: è una fondamentale attività umana che va ridistribuita tra uomini e donne.

Siamo per un welfare universalistico, per una visione sociale, culturale e di dritti che contempli tutte le famiglie. Dobbiamo insomma investire in modo massiccio e inedito sullo sviluppo delle infrastrutture sociali e sulle politiche di conciliazione e condivisione: le politiche sociali sono politiche per lo sviluppo.

Valorizziamo quindi l’Otto marzo, sapendo che prima di tutto si deve agire nel concreto perché è il modo migliore per dare senso a un ramo di mimosa”.

Serraino saluta Fiorita

Il consigliere comunale Tommaso Serraino ha ufficialmente protocollato la sua comunicazione di adesione al Gruppo misto, dopo aver già annunciato in Consiglio comunale la sua decisione di lasciare il ruolo di capogruppo di “Mò Fiorita sindaco”. Serraino ha così sintetizzato le motivazioni della sua scelta politica:

“Rivendico con forza la decisione di aver sostenuto prima e contribuito alla sua vittoria poi, alle scorse elezioni, il progetto di Nicola Fiorita, che allora fu premiato per la coerenza e il coraggio dell’attuale Sindaco e per il disegno politico messo in campo. Un progetto con una forte impronta civica, trasparente nelle convinzioni e nella formazione dei suoi protagonisti, che voleva superare gli schemi dei perimetri politici che tanto male avevano fatto alla città.

Oggi, a metà mandato, è il momento di constatare che quella visione, nel tempo, si è modificata, perdendo la sua autenticità e avvicinandosi a posizioni politiche ben delineate, che capisco ma che non posso condividere. In particolare, l’eccessivo peso politico, ideale e amministrativo accordato al Partito Democratico e lo sviluppo dell’alleanza con Azione, e il suo fine, di cui non ho mai condiviso né l’opportunità né la prospettiva.

Prendo questa decisione senza alcuna polemica e senza rancore, anzi, lo faccio per rispetto dei miei colleghi, del Sindaco su tutti. Non ci sono richieste non soddisfatte o promesse non mantenute, solo un rispetto delle posizioni che nulla cambierà e che non porrà limiti a quanto potrà essere in futuro.

Lo faccio per un profondo senso della politica.

Continuerò a sostenere molte scelte amministrative dell’amministrazione, con la volontà di continuare a condividere lavoro e responsabilità, e avrò una posizione parimenti critica e costruttiva nei confronti di quelle scelte che non condivido, rivendicando le cose fatte e che avrei diversamente fatto in questi ultimi due anni e mezzo.

Ho sempre pensato, e continuerò a farlo, che la politica debba rispettare delle regole e che proprio la loro continua violazione abbia contribuito alla mediocrità della classe dirigente del nostro territorio che oggi, purtroppo, soffriamo.

Per tutte queste ragioni, non posso più politicamente rappresentare la lista del sindaco in Consiglio comunale.

Ho aderito al gruppo misto che, come legge indica, comprende tutti i consiglieri che non si riconoscono in altro gruppo consiliare. Ognuno per le proprie e diverse ragioni.

Ci tengo, infine, a precisare due cose: la prima è che non tradirò mai lo spirito per il quale mi è stata concessa ampia fiducia alle ultime elezioni, e con ancora più forza continuerò a spendermi per i tanti progetti in essere: dalla riqualificazione della scuola Mazzini alla battaglia per i locali dell’ex Macello, dalla necessità di una visione diversa per il quartiere lido ad un futuro alternativo per il centro storico.

La seconda è che non intendo essere strumentalizzato, né tirato in mezzo, nel continuo gioco dei posizionamenti e nelle logiche opportunistiche dei partiti”.

Appello ai giovani su bando Civico25

Un’opportunità per coinvolgere i giovani di Catanzaro in un bando di respiro nazionale e favorire delle azioni concrete per la crescita della comunità.

L’assessore alle politiche giovanili, Vincenzo Costantino, chiama a raccolta gli under 29 della città per un momento di confronto e di informazione sulle opportunità offerte dal bando  “CiviCo25”, promosso da Fondazione Finanza Etica e Ashoka Italia e dedicato all’innovazione civica e alla cittadinanza attiva.

L’iniziativa premierà le idee progettuali candidate, per l’appunto, da imprese sociali, enti del terzo settore, e gruppi, anche senza riconoscimento giuridico, gestiti interamente da persone under 29. Le iniziative che verranno selezionate potranno beneficiare di un supporto finanziario e di attività di accompagnamento e formazione negli strumenti di progettazione sociale.

Lo stesso assessore Costantino ha voluto organizzare un incontro conoscitivo per martedì 11 marzo, alle ore  17.30, nella biblioteca comunale “De Nobili”, dove interverrà, in collegamento, Barbara Setti di Fondazione Finanza Etica per illustrare il bando e rispondere alle domande dei presenti.

“L’obiettivo è quello di costruire una rete, insieme a tutti coloro che vogliono farsi parte attiva, in grado di elaborare una proposta che dovrà essere tradotta in un video motivazionale di pochi minuti in cui si spiega l’azione concreta da mettere in campo, il target di riferimento e l’impatto positivo e misurabile sulla comunità.

In particolare, il bando assegnerà una premialità se almeno il 60% del team che si andrà a candidare è under 25 e rispetta un buon equilibrio di genere. Auspico, dunque, che anche i giovani di Catanzaro vogliano mettersi in gioco e cogliere questa piccola sfida, dimostrando le proprie qualità e talenti anche in chiave nazionale”.

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