Riceviamo e pubblichiamo

La certezza di avere percorso la strada giusta nel sostenere anche in giudizio le nostre ragioni, non ci consola certo dall’aver perso l’opportunità di dare al vecchio cinema Orso una nuova vita, all’insegna della cultura e della socialità.

È questa, in fondo, la sola sconfitta che vediamo in questa vicenda; ed è sconfitta della nostra comunità, che non potrà godere di un bene che era pubblico e che avrebbe potuto ritrovare una nuova interpretazione collettiva per come l’Amministrazione comunale si era proposta e aveva immaginato.

Chi pretende di presentare come una disfatta per il governo cittadino l’esito del giudizio davanti al Consiglio di Stato, lo fa mistificando una vicenda giudiziaria che, al contrario, mal si presta a strumentalizzazioni di parte.

L’operato del Comune è stato sempre corretto. In termini amministrativi, quando venne avviata la procedura, a cominciare dall’esercizio del diritto di prelazione sull’Orso.

Non avremmo potuto far altro, non avremmo potuto acquistare il bene all’asta, nonostante qualcuno si ostini ancora a sostenere il contrario. Non avremmo potuto perché al Comune, in quanto creditore delle somme dovute dal privato, la legge impedisce di partecipare all’asta anche per interposta persona.

Analogamente, dal punto di vista giudiziario e istruttorio, l’Amministrazione si è comportata in modo corretto e tutto quanto era nel potere e nella facoltà dell’Ente di fare è stato fatto.

Da ultimo, l’appello al Consiglio di Stato, presentato anche dal Ministero della Cultura, il cui esito ha tuttavia confermato quanto già statuito dal Tar Catanzaro, ritenendo che “l’apposizione del vincolo di “interesse particolarmente importante” su quanto oggi rimane dell’immobile c.d. “Cinema Orso”, è da ritenersi non ragionevole.

E sfornita di adeguata motivazione, stante la mancanza di puntuali argomentazioni della Soprintendenza dopo le profonde trasformazioni subite dal manufatto e la sua attuale consistenza materiale esigua e fatiscente e l’assenza di specifiche indicazioni circa la realistica possibilità di conservazione e valorizzazione dell’immobile”.

Le sentenze non si discutono, si rispettano e così farà l’Amministrazione. Rimane la delusione per la censura mossa al decreto della Soprintendenza che non ci ha consentito di poter tutelare una memoria storica, culturale e sociale della nostra città.

Figuraccia 2 pontili

“Le barche ci sono, eccome. Ci sono e ci saranno. E qualcuno avrebbe fatto meglio a risparmiare tempo e fatica, piuttosto che appendere al porto gli striscioni provocatori mentre il sindaco si adoperava per trovare una soluzione e far uscire i pontili nell’impasse. Le barche ci sono e la stagione è salva, così come era stato promesso ai diportisti”.

(Qui il link al video: https://www.facebook.com/share/r/1F22ZdbDgP/ )
“Altro che nessuno straccio di iniziativa, come ha scritto qualche componente dell’opposizione. Nello stesso momento in cui sono sopraggiunte le difficoltà legate alla concessione dei pontili Nicola Fiorita e l’Amministrazione si sono spesi senza sosta per cercare una via d’uscita, e lo stesso è accaduto dopo il sequestro delle strutture e il loro affidamento in custodia giudiziaria al sindaco con facoltà d’uso.

L’impegno è stato chiaro, pronunciato in Consiglio comunale: ogni verifica sarebbe stata fatta a stretto giro per garantire i diportisti e le loro abituali attività estive. Stiano pur tranquilli, dunque, quelli che non perdono occasione per cavalcare la demagogia e strumentalizzare le difficoltà che ogni amministrazione che lavora può trovarsi davanti: I programmi sul porto sono chiari e il governo cittadino li porterà avanti con la determinazione dimostrata fin qui.

Programmi di breve periodo, com’è stato per i pontili che già esistono e per i nuovi che verranno da qui a breve, e programmi per il futuro per dare alla città un porto degno di questo nome.

Perché per noi la vocazione turistica della città, le sue potenzialità di sviluppo legate all’economia del mare, sono cose concrete, obiettivi da perseguire lavorando come abbiamo fatto e come continueremo a fare.

Per gli altri, evidentemente, sono solo concetti vuoti, buoni per una propaganda che però, in questo caso, ha fatto clamorosamente cilecca”.

Cordoglio 1

Cordoglio per la scomparsa di Antonio Baudi, che nel Capoluogo di Regione ha ricoperto importanti ruoli all’interno dei ranghi della magistratura.

“Lo ricordo con affetto – ha detto il primo cittadino – come amico della mia famiglia e di mio padre in particolare.

Sono certo però che Baudi occupi un posto anche nella memoria collettiva della città di Catanzaro, perché è stato un giurista dalla preparazione robusta, che anche dopo aver lasciato la toga, attraverso la sua intensa attività pubblicistica, non ha smesso di approfondire i temi di valore alto che attengo alla giustizia, come la complessità del dubbio e la cultura della verità”.

Cordoglio 2

Un brutto risveglio, quello di stamattina, con la notizia del decesso di un uomo che è stato per me un punto di riferimento imprescindibile sul piano umano e su quello professionale. La scomparsa di Antonio Baudi è un evento che mi addolora profondamente, per il rapporto personale, familiare, antico, che mi ha legato a lui lungo tutta la vita.

Ho avuto il privilegio di apprezzarne l’intelligenza, la sensibilità, l’acume. È stato un magistrato di valore e questa consapevolezza credo appartenga a tutta la comunità degli operatori del diritto. Lo è stato a tutto tondo, non solo indossando la toga e amministrando giustizia ma anche nelle vesti di formatore per conto del CSM e di saggista che ha contribuito non poco all’approfondimento teorico di temi cruciali per la giurisprudenza.

Nello stringermi attorno ai familiari in questo momento di dolore, mi dico certo che la nostra città porterà per sempre Antonio Baudi nella sua memoria.

Bonifica Bellavista

“Dopo quello sulla scalinata di Santa Maria di Mezzogiorno, l’intervento su Bellavista: bonifica dell’area, dell’ascensore e del parcheggio, rappresenta un ulteriore passo per restituire decoro ai punti nevralgici del centro storico. Interventi di portata straordinaria che puntano a valorizzare il contesto urbano nel suo complesso oltre a garantirne la funzionalità.

Nel caso di Bellavista sono stati restituiti a tutta la loro bellezza gli archi che caratterizzano il grande muro di sostegno sotto via De Seta, un elemento architettonico di grande suggestione che, così come accaduto per Santa Maria di Mezzogiorno, potrà concorrere anche a rilanciare l’uso di una struttura attrezza, parcheggio e ascensore,  molto importante per l’accessibilità al centro storico.

Senza contare la ricaduta positiva per la riqualificazione del quartiere che, proprio in questi giorni, si prepara ad accogliere la nuova struttura, sorta in via Cilea e destinata ad ospitare gli studenti stranieri dell’Accademia di Belle Arti e del conservatorio Tchaikovsky”.

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