Riceviamo e pubblichiamo
Era il 2 ottobre 2022, quando sulla stampa locale è stato annunciato che l’antico orologio del ‘San Carlino’, storico teatro di Catanzaro, avrebbe avuto nuova vita, consegnandolo alla piena fruizione della città. “Dopo poco più di un anno, però, questo avvenimento tanto importante per il capoluogo, sembra essere caduto nel dimenticatoio”, scrive Andrea Critelli, vice presidente del Movimento politico Nuova Genesi.
L’orologio del San Carlino, per molti anni, è stato chiuso in una cassa nel magazzino del Politeama e alcuni cittadini si sono impegnati per il suo recupero e la messa in funzione in città: “Questi cittadini – continua Critelli -, hanno trovato uno sponsor che impiegasse circa 5mila euro, hanno individuato sulla struttura della funicolare di Piazza Roma il sito in cui collocare l’orologio e, naturalmente, hanno coinvolto il Comune che ha informato la sovrintendenza”.
Ad onor del vero, tutte le parti coinvolte sembravano pienamente interessate al recupero di quella che è una piccola, ma importante, parte dell’identità di Catanzaro. Continua Critelli: “La risposta della sovrintendenza è arrivata ad inizio del 2024, dove si precisava che l’orologio, non facendo parte della funicolare, poteva essere posizionato sopra di essa, ma con una struttura a sé stante, magari in ferro. La sovrintendenza, comunque, si è detta disponibile per un secondo sopralluogo”.
Da quel momento in poi, il nulla. I cittadini che hanno preso a cuore l’orologio del San Carlino, spiegano che questo è un orologio da torre che non può stare all’aperto con una struttura in ferro, sotto il sole a 40 gradi o al troppo vento. “Oltre questi dettagli tecnici – continua Critelli -, di cui bisogna tenere conto, la vera questione che preme a Nuova Genesi e ai cittadini è ricevere una risposta alla domanda: c’è interesse a ridarlo alla città, o no?”
Spiega Critelli: “Ad inizio del 2024, dopo la risposta della sovrintendenza, arrivata a seguito della richiesta del Comune, inviata pochi mesi prima, forse ci si è dimenticati della questione o, più semplicemente, si è perso interesse. Tutto lecito, ma l’importante è informare i cittadini che hanno impiegato risorse personali e hanno trovato uno sponsor che probabilmente, dopo quasi due anni, forse non è neanche più interessato a sponsorizzare l’operazione”.
“È naturale che sarebbe bello poter rivedere l’orologio del San Carlino – continua Critelli -, anche perché l’orologio si rovina più tenendolo fermo che mettendolo in funzione, pur essendo stato restaurato nel 2003”.
Conclude Critelli: “Nuova Genesi si fa portavoce di questi cittadini che, a più battute, hanno chiesto a chi di dovere, di organizzare un secondo sopralluogo con la sovrintendenza, ma che ad oggi non hanno ricevuto risposta. Chiediamo anche all’Assessore alla Cultura, Donatella Monteverdi, di avere una risposta che può essere ‘non ci interessa più’ o ‘c’è ancora speranza’, ma l’importante è averla, evitando di lasciare la questione in sospeso”.