Disastro scuola e mense scolastiche dell’Amministrazione Fiorita. Un aspetto delicato. Delicatissimo, anzi, per un sindaco che snocciola cifre e dati… fantasiosi in perfetto stile Sergio Abramo, ma poi fa regolarmente flop. Su tutto o quasi. Malgrado il prezioso aiuto dei poteri forti cittadini e addirittura una certa provvidenziale “finta opposizione” che gli fa la guerra sui giornali mentre a Palazzo De Nobili, ad esempio, non si muove foglia che Filippo Mancuso non voglia. O quantomeno non sappia. E approvi, se parliamo di roba seria e non di ca@@ate di cui gli importa zero. Un inciucio tenuto nascosto, insomma. Un po’ come gli addetti stampa ombra che fanno informazione “libera e imparziale” e note stampa alla…  bisogna, a seconda dell’orario di lavoro della giornata. Ma l’accorduni comunale ci sarebbe. Eccome! Suggellato peraltro già ab origine. Vale a dire a giugno 2022 con la strambata verso la prua fioritiana, a scapito di quella donatiana (tipo America’s Cup), in vista dell’ormai famigerato ballottaggio del… tradimento su cui emergono accreditate testimonianze ogni giorno di più. Un patto segreto che si dispiegherebbe, in maniera palese e macroscopica, quando serve. Questo assicurano i soliti ben informati. Che quasi sempre, pur sembrando maliziosi, dicono il vero.

Un inconsueto scenario bipartisan… tipico

Al netto, lo ribadiamo, della fuffa mediatica su presunte aspre e insanabili contrapposizioni tra Kommunisti e Fascioleghisti, buona per gettare fumo negli occhi alla gente, la vera politica per dirla con Valerio Donato la si fa non certo sui giornali. Bensì altrove, anche e soprattutto negli uffici comunali, in primis. Nelle stanze degli assessorati, cioè. Dove il Carroccio in salsa giallorossa è ancora, e a lungo lo sarà, in maggioranza. Ma nella Città del Peccato un gioco delle parti, frutto di un meccanismo ben oliato da tempo, fa comodo. Come giova molto far vedere come tutto sia normale: destra e sinistra che si fanno la guerra, ad esempio. Ma anche i “poteri forti” che non esistono al pari dei grandi affari su cui lucrare. Forse, però, esageriamo. Può darsi! Ma sta di fatto come sia innegabile che in questa città la politica sia piegata a logiche trasversali e interessi condivisi. Soprattutto sulle grandi questioni. Tipo, magari, il futuro volto urbanistico di Lido. Un coacervo di interessi economici, elettorali e professionali, che se ne fottono altamente di Centro, Destra, Sinistra, Sopra e Sotto. E questo è (stra)sicuro.

Il crescente imbarazzo di Fiorita

Mentre in modo silente e nascosto accade quanto vi stiamo dicendo, tocca comunque un minimo governare Catanzaro. Almeno per l’ordinaria amministrazione (leggasi l’obbligo tassativo di garantire i servizi essenziali). Cresce, quindi, l’imbarazzo fioritiano sul… crash mense scolastiche. E Nick… non a caso sguinzaglia i suoi due esperti di cibo: l’ex consigliere “aiuto-cuoco” e il ripescato chef personale (di morzello e di altri piatti iconici della città) per difenderlo a spada tratta. Una difesa, al solito, scaltramente selettiva. Che ignora intimidita la critica, feroce e imbarazzante, del Pd “celiano” e si concentra invece sui sedicenti irriducibili avversari leghisti. Ma gli scriventi (o meglio coloro che dettano parte del comunicato pro sindaco) evidentemente non devono essere del posto. Perché se lo fossero, come noi, ascolterebbero in giro per le strade del capoluogo diffuse voci di proteste di genitori in ogni zona e non potrebbero quindi diffondere certe cose. Gente che… denuncia come in famiglie con 3 figli in età scolare, per elementari e medie, si arrivi a spendere (abbiamo i messaggi) fino a 120€ al mese. Manco fossero ‘refettori gourmet’.

Alcune note curriculari di Capellupo e Carpino ci lasciano molto perplessi sulla loro nota stampa odierna

Prezzi esorbitanti, dunque, per servizi spesso carenti, se non addirittura inesistenti. Questo il brutto stato delle cose, abbiamo detto. Malgrado ciò,  si leggono certi comunicati fioritiani… lunari. Eppure i consiglieri comunali Vincenzo Capellupo e Alberto Carpino se ne dovrebbero intendere parecchio di cibo, come noi e più di noi. E si badi, non ci sono mica allusioni alla stazza, altrimenti noi dovremmo tacere. E di brutto, considerati specchio e bilancia. Ma al netto di ciò è oggettivo, invece, come il primo, in passato, sia stato tirato in ballo in una forse mai del tutto chiarita vicenda (ma può darsi ci sbagliamo) di assunzione da “aiuto-cuoco” a spese del Comune (però in base alla legge del tempo, è bene precisarlo) essendo anche allora consigliere. Tanto che qualche suo collega ironizzava con la battuta “Masterchef”. Mentre il secondo, almeno prima di essere ripescato nel civico consesso, postava spesso foto sui social in cui preparava il morzello in compagnia dell’attuale sindaco nelle vesti di felice commensale. E ci sarebbe mancato pure, beato lui, di fronte a quella prelibatezza. Altro che deludente mensa, dunque. E anche qui, ecco le solite battute, tipo quella di dubbio gusto su “Prigožin”. Da cui noi ci dissociamo, concentrandoci invece che sulle sciocchezze sul grave caro mense scolastiche.

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