Simbolo Codacons

Riceviamo e pubblichiamo

L’ipotesi del Codacons, per cui ha denunciato la Dulbecco, è l’omessa consegna di referto medico fondamentale per un bambino di 15 anni affetto da encefalite per cui sarebbe stato violato il diritto alla salute e alla trasparenza sanitaria.

Il CODACONS ha depositato oggi presso la Procura della Repubblica di Catanzaro una denuncia penale per omissione di atti d’ufficio ex art. 328 del Codice Penale nei confronti dei responsabili dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco” per il grave rifiuto di consegnare documentazione sanitaria essenziale relativa a un minore di 15 anni affetto da encefalite.

OTTO MESI SENZA RISPOSTE

Il piccolo Nicola (nome di fantasia), ricoverato lo scorso anno presso la Pediatria dell’Azienda “Dulbecco”, è stato dimesso con diagnosi di “Encefalite in corso di definizione diagnostica”.

Durante il ricovero è stato effettuato un esame del liquor cerebrospinale, inviato al Policlinico di Bari per la ricerca di anticorpi specifici, fondamentale per completare la diagnosi e impostare le cure appropriate.

A distanza di otto mesi, nonostante le reiterate richieste della famiglia, le richieste formali, gli appelli al Presidente della Regione, l’Azienda ospedaliera continua a rifiutare la consegna del referto, violando palesemente la normativa vigente e compromettendo il diritto alla salute del minore.

CRONOLOGIA DELL’INERZIA AMMINISTRATIVA

17 febbraio 2025: Prima richiesta informale della madre – IGNORATA
19 marzo 2025: Istanza formale di accesso ex Legge 241/1990 – IGNORATA
18 aprile 2025: Versamento diritti di copia – INUTILE
29 aprile 2025: Diffida ex art. 328 c.p. – IGNORATA
30 maggio 2025: DENUNCIA PENALE
Secondo il Codacons l’Azienda “Dulbecco” ha violato: l’art. 4 della Legge 24/2017 che impone la consegna della documentazione sanitaria entro 7 giorni; l’art. 25 della Legge 241/1990 sui termini per l’accesso agli atti (30 giorni); l’art. 328 del Codice Penale sull’omissione di atti d’ufficio ma, a ben vedere, anche ’art. 32 della Costituzione sul diritto alla salute

Nella denuncia, il CODACONS chiede alla Procura di “acquisire urgentemente presso il Policlinico di Bari l’eventuale referto dell’esame” e procedere al sequestro della documentazione sanitaria completa del minore.

“Siamo di fronte a un caso di gravità inaudita”, dichiara l’avv. Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del CODACONS. “Un bambino di 15 anni affetto da encefalite viene privato del diritto di conoscere l’esito di un esame fondamentale per la sua salute.

È inaccettabile che una struttura sanitaria pubblica calpesti così palesemente la legge e i diritti dei pazienti”.

L’encefalite è una patologia neurologica grave che può avere sequele permanenti se non adeguatamente monitorata. La mancanza dell’esito dell’esame impedisce ai medici curanti di impostare una terapia appropriata, mettendo a rischio la salute del minore.

“Non possiamo tollerare che la sanità pubblica diventi un fortino inaccessibile”, conclude Di Lieto.

“Ogni cittadino ha il diritto di conoscere la propria situazione sanitaria e di accedere alla documentazione che lo riguarda. Continueremo a batterci fino a quando questo diritto non sarà pienamente rispettato”.

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