Il quarto di finale di playoff di serie B tra Catanzaro e Cesena, da giocarsi in gara secca in casa della squadra meglio piazzata in regular season, risente per così dire del regolamento degli spareggi-promozione stessi. Che concede due risultati su tre per andare avanti ancora una volta alla formazione finita più avanti in classifica. Ovvio, quindi, che i romagnoli giochino con il coltello tra i denti per cercare di mettere il naso avanti sin da subito. Cosa che traspare, soprattutto in avvio di match. Lo si evince dal film della partita, che come sempre inizia dal primo tempo.
Primo tempo:
Al 9’ Adamo, con un esterno destro insidiosissimo, per poco non fredda Pigliacelli, i suoi compagni e quasi tutti gli spettatori assiepati sugli spalti del Nicola Ceravolo. Ma il pallone viene… sputato dal palo. Passano 3’ e Adamo, ancora lui, ci riprova. Stavolta, però, trova Pigliacelli a neutralizzare la sua conclusione. Nel prosieguo ci provano prima Shpendi, per gli ospiti, e poi Quagliata, per i locali, ma entrambi nel contesto di azioni irregolari. Al 24’ è invece Saric a rendersi minaccioso. Nulla più, però. Al 39’, sugli sviluppi di una punizione, Iemmello al solito fa il fenomeno e batte Klinsmann con un missile che finisce sotto la traversa. Sarebbe l’1-0, ma tutto viene vanificato dalla sua posizione di partenza. Che è in fuorigioco. Si resta sullo 0-0, dunque.
Secondo tempo:
Inizia la ripresa e lo spartito del match non cambia. Cesena con più verve. Che reclama ben due rigori. L’arbitro sorvola in entrambi i casi. Ma sulla seconda occasione, contatto Pompetti-Bastoni, viene richiamato dal Var. Perché il fallo c’è. Ma dagli undici metri non solo Shpendi si fa ipnotizzare da Pigliacelli quanto pure Saric, sulla respinta, esalta le doti dello stesso portiere dei giallorossi. E, come spesso accade nel calcio, dal gol clamorosamente sbagliato arriva quello subito. Che la Mignani-band incassa su colpo di testa di Iemmello. La rete di Re Pietro cambia tutto. Perché i cesenati, già provati dal… doppio errore dal dischetto, dopo essere andati sotto sembrano un pugile colpito in pieno mento da un cazzotto di Mike Tyson. La loro avventura sembra insomma palesemente finita dopo circa un’ora di gioco. La riprova nelle rare emozioni vissute da lì in avanti.
Conclusioni:
Il riassunto della partita è semplice e quasi telegrafico. Il Catanzaro versione ‘24/’25 ringrazia, per l’ennesima volta, il suo immenso capitano Pietro Iemmello e la Dea Bendata. Fortuna che in davvero innumerevoli occasioni gli ha strizzato l’occhio.
