Lo scontro in atto tra Alleanza per Catanzaro e Fabio Celia potrebbe in realtà sottendere qualcosa di molto di più. E molto diverso, soprattutto, dal solito immancabile bene dei cittadini. Storiella che, come Biancaneve o Cenerentola, è una sorta di fiaba. Ormai tramandata per consuetudine. Perché questa guerra sembra invece possa costituire un atto prodromico al primo terreno di scontro frontale tra il gruppo Celia (Fabio e i suoi fedelissimi, dentro e fuori il Pd) e quello guidato dalla diarchia Roberto Guerriero-Valerio Donato (ancora in Azione, ma chissà per quanto) che vorrebbero per così dire dare al famoso appoggio esterno al Fiorita-ter più sostanza. Questo, almeno, ci dicono le nostre sempre accreditate fonti.

I piani di Azione

I piani di Azione(?) prevederebbero dunque (ben) altro rispetto alle indicazioni fornite nelle ultime due settimane per la formazione dell’ennesima compagine governativa cittadina targata Fiorita. In cui ha espresso 1/2 assessori, bocciandone 4/5 al sindaco tra cui ad esempio l’ex talerichiana Giusy Pino. Ma non basta! Perché sul tavolo ci sarebbero pure i cosiddetti posti di… sottogoverno. In primis, nelle Partecipate. Un ‘pacchetto’ utile a dare compiutezza a quello che, strappando un sorriso proprio agli amici di Azione (tutta gente di spessore, intelligente e strutturata, innanzitutto sotto il profilo intellettuale), ad agosto di un anno fa avevamo definito il… Papello. Vale a dire l’elenco di richieste, formulato alla coppia allora a capo del De Nobili composta da Antonello Talerico e Nicola Fiorita, per un ingresso in maggioranza dei calendiani già la scorsa estate. Apparentamento che sfumò, dissero i consueti informatori, pure per ‘l’esosità’ delle richieste. Ma, vero o falso che fosse la voce, è comunque ormai acqua passata. Che senso ha quindi discuterne ancora? È infatti semmai il futuro ad annunciarvi gravido di conseguenze.

La Partecipata più appetita, l’Amc, unica rimasta su… piazza come merce di scambio

Quello che conta, dicevamo, è la realtà attuale. In cui gli… Azionisti, che tutti danno proiettati verso il Pd (se non subito, a medio termine), avrebbero appunto negoziato con Nick. Un sindaco che, senza il citato Talerik e i suoi asfissianti vincoli, si sarebbe mostrato ‘superaperturista’ nei loro confronti, anche garantendo a breve una posizione dirigenziale nell’ente e (o) il vertice di una Partecipata. Che non potrebbe non essere l’Amc. Non fosse altro perché, tra le direttamente e pienamente controllate dal Comune, la Fondazione Politeama è ormai sold out con la nomina di Antonietta “Tonia” Santacroce a sovrintendente e Settimio Pisano nelle vesti di dg. Mentre della Catanzaro Servizi proprio l’autorevole consigliere Gianni Parisi (calendiano pure lui) ha sempre detto in Consiglio, e scritto sulla stampa, che rischia di finire a gambe all’aria quanto prima per via di una pessima gestione. Ecco dunque che l’unico rimasto da prendere, nel Risiko o se preferite nel Monopoli delle poltrone, sarebbe il vertice dell’Amc. Certo, la presidenza di Eugenio Perrone (ap)pare salda. E soprattutto blindata da un contratto. Ma si sa come vanno queste cose in politica. Malgrado una revoca o addirittura le dimissioni del diretto interessato restino, almeno per ora, molto ma molto improbabili. Sia chiaro!

Cosa conta ora per calendiani, destra e Fiorita?

Ma, detto ciò, che ci azzecca (per dirla con  Antonio Di Pietro, anzi con i componenti di Apc nella loro ultima nota stampa) l’eventuale disegno di Azione, e le sue mire sull’Amc o altri posti al sole, con la campagna di stampa antiPerrone del centrodestra? In apparenza nulla! È pur vero però che i mancusiani (nel senso di vicini alle posizioni di Filippo) potrebbero avere tutto l’interesse ad aprire un’ulteriore crepa nel Pd locale. Persino solo, e soltanto, per vedere l’effetto che fa. È, per così dire, il mestiere loro e hanno quindi… ben donde a proseguire. Senza contare che il dialogo di una forza come la Lega appare parecchio più agevole con Guerriero e Donato. Che non con Celia, per una serie di motivi. Stesso dicasi perJasmine Cristallo e in particolare Fiorita. A cui conviene molto più fare ‘comunella’ con Guerriero & co. Almeno fin quando non gli facciano ombra e servano ai suoi scopi (politici, s’intende!). E qui si innesta il “giallo” congressi, con le conseguenti ipotetiche elezioni per i segretari di Circolo e di Federazione cittadina Dem di metà ottobre. Che rischiano seriamente di aumentare il tasso di incertezza sul futuro e rissosità all’interno nel partito. Un Pd che presto potrebbe subire l’Opa del gruppo calendiano con il sostegno di Jas (dirigente senza voti sul territorio, ma con grande consenso d’opinione altrove, e soprattutto le conoscenze giuste a Roma). E anche con l’appoggio di Fiorita. Che farebbe carte false pur di togliersi dai piedi Celia.

Il nodo congressi Dem e i giochi che si consumano intorno a questi, allo stato ipotetici, appuntamenti

Le ‘febbrili’ telefonate di un fedelissimo del sindaco ai giornalisti… amici su Pd e congressi sarebbero emblematiche dell’interesse che c’è attorno a questi allo stato ipotetici appuntamenti anche da parte di chi Dem non è. Strano, non trovate? Ma la verità (vera) è che nessuno li vuole, neppure nel partito. A eccezione dei Dem di Lido, relativamente al loro Circolo. Costituito da militanti suddivisi, e articolazioni, in due gruppi più una compagine, molto agguerrita, di cosiddetti indipendenti. Che non si vogliono tirare indietro rispetto alla legittimazione di una nuova governance.

Ma chi ha interesse a sabotare i congressi:

La destra. A cui converrebbe una segreteria vacante, o debole, del Pd. Soprattutto, per i mancusiani, nel quartiere (generale) di Lido. E poi meglio confrontarsi con una parte già ufficiosamente rappresentata dai futuri avversari di Celia. Il quale, a differenza di Donato, non essendosi (mai) candidato con loro o alla loro testa, potrebbe dare più fastidio. Ed è ritenuto assai meno affidabile per certi ragionamenti… da condividere.

Quelli senza voti e tessere nel Pd., se non il loro. Parliamo, qui, di chi aspetta il gruppo donatiano per fare cartello e giovarsi così di chi dispone della forza per fare certe rivoluzioni interne.

Cristallo. Se tra 20-25 giorni ci sarà un segretario eletto in città (molto improbabile) e uno eletto a Marina (possibile), la prima cosa che farà da figura legittimata dal voto congressuale sarà mettere in discussione la nuova Giunta del De Nobili. Quella, varata a inizio Fiorita-ter come ovvio, in cui Jas per tramite del suo ‘emissario’ territoriale Pasqualino Mancuso ha fatto il bello e il cattivo tempo. Senza contare che proprio l’ala cristalliana, assai sparuta per non dire ridotta all’osso, avendo già avuto il grosso premio di un assessore “ad personam” non potrebbe toccare palla su altri fronti.

Fiorita. Ma perché tanta ostilità, infine anche da parte di Nick, nei confronti di congressi di un partito oltretutto non suo che non decidono certo la segreteria generale dell’Onu o la presidenza dell’Unione Europea? Semplice: vale, moltiplicato dieci, lo stesso discorso fatto per Cristallo. Ovvero segretari eletti metterebbero subito in discussione la neo squadra fioritiana. Non fosse altro per distribuire pesi e contrappesi nell’organizzazione interna con un partito in cui solo due aree hanno ottenuto un assessore, lasciando la base a bocca asciutta e con un pugno di mosche in mano. 

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