Centro calabrese solidarietà

Riceviamo e pubblichiamo

Capire l’adolescenza, riconoscere i comportamenti a rischio, affrontare le fragilità e promuovere strategie educative efficaci.

Sono gli obiettivi del seminario gratuito “Ragazzi/e a rischio o comportamenti di rischio?

Strumenti per l’analisi e l’intervento sul disagio giovanile”, promosso dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS è finanziato della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga.

L’iniziativa, articolata in due giornate di formazione – oggi e il 25 novembre 2025, dalle 9:00 alle 15:00, presso il Centro Polivalente per Giovani di Catanzaro (via Fontana Vecchia snc) – offrirà a educatori, operatori sociali e professionisti dell’ambito psico-pedagogico strumenti pratici per la lettura e la gestione dei fenomeni legati al disagio adolescenziale.

Durante gli incontri si parlerà di sviluppo bio-psico-sociale dell’adolescente, comportamenti a rischio, dipendenze, disturbi alimentari, alcolismo e gambling, con un’attenzione particolare ai fattori di protezione e agli approcci preventivo-promozionali.

Il programma prevede anche un approfondimento dedicato alla gestione dei casi in ambito educativo e alle metodologie più efficaci per l’intervento.

Ne discuteranno Claudio Falbo, pedagogista e docente presso l’Istituto Universitario “Don Giorgio Pratesi”; Cristina Marino, pedagogista ed esperta di cooperative learning e approccio preventivo-promozionale; Andrea Barbuto, sociologo della devianza e giudice minorile; Rosa Fiore, docente presso l’Istituto Universitario “Don Giorgio Pratesi”, psicologa e psicoterapeuta; e Concetta Astorino, psicologa e psicoterapeuta strategico-breve. Prevista, inoltre, la partecipazione della dottoressa Carmela Puleo, assistente sociale presso il Comune di Catanzaro.

L’evento formativo, è accreditato presso il CROAS Calabria (Consiglio Regionale dell’ordine degli Assistenti Sociali).

E ha il patrocinio gratuito dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione delle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, unitamente alla Commissione d’Albo degli Educatori Professionali afferente.

Domani open day Casa di Nemo

La “Casa di Nemo” cresce, si rinnova, si estende. Dopo l’esperienza avviata con un precedente progetto biennale, il Centro Calabrese di Solidarietà Ets rafforza il servizio di spazio neutro, confermandone l’efficacia e ampliandone l’azione sul territorio.

Un passo in avanti che trasforma un’iniziativa sperimentale in un punto di riferimento stabile per la città di Catanzaro e per le famiglie che vivono situazioni di fragilità.

Il progetto è realizzato in sinergia con i Servizi sociali del Comune di Catanzaro, nell’ambito di un protocollo operativo già attivo, grazie al progetto “Dignitas” che negli anni ha dato vita a una collaborazione solida e costruttiva.

È grazie a questo lavoro condiviso che la “Casa di Nemo” continua a essere uno spazio di ascolto e di tutela, dove il diritto alla relazione tra genitori e figli viene protetto, accompagnato e valorizzato.

La l’open day di presentazione del progetto è in programma mercoledì 19 novembre, in un incontro pubblico che offrirà l’occasione per raccontare la nuova fase della “Casa di Nemo” e riflettere insieme sul significato di un luogo dove la relazione familiare trova protezione, sostegno e nuove possibilità.

La “Casa di Nemo” è un ambiente in cui genitori e figli, accompagnati da operatori qualificati, possono ritrovarsi in un contesto sicuro, accogliente e neutro, dove le relazioni interrotte o fragili possono essere ricucite.

Un luogo di umanità e di ascolto, dove il tempo condiviso diventa occasione di crescita e di fiducia reciproca.

“Non è un nuovo inizio, ma un’evoluzione naturale di un percorso che ha già dato risultati significativi” – sottolineano dal Centro Calabrese di Solidarietà Ets.

“L’obiettivo è rafforzare ciò che ha funzionato, estendendo l’esperienza a un numero maggiore di famiglie e territori, e rendendo il servizio sempre più integrato con il sistema pubblico di welfare locale”.

Nella “Casa di Nemo” ogni incontro è un passo verso la ricomposizione di una storia familiare. Le équipe multidisciplinari lavorano per accompagnare i percorsi di genitorialità fragile, offrendo sostegno psicologico, mediazione familiare e momenti di confronto strutturato, in stretto raccordo con le autorità giudiziarie e i servizi territoriali.

La collaborazione con i Servizi sociali comunali, che da sempre rappresentano l’interlocutore principale del progetto, ha permesso di costruire un modello d’intervento fondato sulla prossimità, sulla fiducia e sulla concretezza.

Il potenziamento della “Casa di Nemo” rappresenta un segnale forte di attenzione verso i legami più vulnerabili e verso chi, nel silenzio, cerca un luogo dove ricominciare. È la prova che la cura non è solo un atto individuale, ma un impegno condiviso tra istituzioni, operatori e comunità.

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