Ghiotta occasione oggi per il Catanzaro, in casa contro la non irresistibile Carrarese, per regalare la gioia della prima vittoria ai propri tifosi. Ma l’Aquilani-band di questa parte iniziale di stagione è ancora a… lenta carburazione. Forse troppo… diesel per imporsi e piacere. Ma partiamo con la consueta cronaca del match.
Primo tempo:
Ancora una partenza stentata per il Catanzaro, che non decolla all’inizio in cui più che le emozioni a dominare sono i fischietto della signora Maria Sole Ferrieri Caputi. Comunque sia, al quarto d’ora prima emozione. Su errore dell’ospite Zanon si genera una palla… vagante, su cui si avventa Pittarello ma chiuso da Zuelli. Poi, al 18’, altra defaillance, ma stavolta sulla fronte opposto, con tiro sballato di Bozhanaj. Al 27’, invece, è Pigliacelli chiamato a dire di no, in rapida successione, alle conclusioni del solito Zanon e di Abiuso. Al 33’, ancora il portiere giallorosso salva con un miracolo su Abiuso. Imitato al 36’ dal rivale Bleve, il quale tocca il tiro di Nuamah di quel tanto che basta per farlo finire sul palo. Resta poco o altro a precedere la fine del parziale.
Secondo tempo:
Inizia la ripresa e cambia tutto. Antonini, infatti, trova lo spunto per andare in gol, già al secondo minuto. Ma deve ringraziare il lavoro di Pontisso e Di Chiara. Il Catanzaro sembra voler archiviare la pratica degli ospiti. Ma è un fuoco di paglia, che si va spegnendo con il passare dei minuti. Ed ecco allora che al 18’ sono i… carrarini a pervenire al pareggio con Illanes. A quel punto, le Aquile provano a riportarsi subito in vantaggio. Ma di occasioni vere, neppure l’ombra. Almeno fino al 33’, addirittura, dopo il consueto valzer delle sostituzioni. Quando Pontisso tira anche bene, tuttavia non inquadrando la porta di Bleve. Ma al 42’ alle Aquile va persino di lusso, allorché Sekulov colpisce una clamorosa traversa. Passa poco e partono ben 7’ di recupero, però inutili ai fini del punteggio. Perché finisce 1-1 tra delusione, e anche un pizzico di disappunto, generale.
Conclusioni:
Lo dicevamo in apertura e lo confermiamo, banalmente, adesso. Il Catanzaro, targato Aquilani, viaggia finora con il giro dei motori troppo basso.
