Quasi alla vigilia dell’esodo dei tifosi catanzaresi a Salerno. Vi (ri)sblocchiamo un ricordo. Trentuno anni, ieri, dall’iconica trasferta dei tifosi del Catanzaro a Lamezia. Che vietata dalla Questura del capoluogo con un provvedimento di annullamento del treno speciale dei supporter delle Aquile, per motivi di ordine pubblico, non fermò l’onda giallorossa.
Che si riversò sullo stadio d’Ippolito con circa mille unità. Le quali raggiunsero il campo lametino a piedi, percorrendo cioè più o meno 39 km, facendo parlare di sé stessi e come ovvio del caso tutti i media nazionali e internazionali. Un atto apprezzato e ammirato, anche perché condotto civilmente e festosamente, che costituì il primo episodio del genere al mondo.
Emulato anni dopo, ma con l’ausilio dei motorini e altri mezzi di… fortuna, dai fiorentini ad Empoli. Ma vi è di più: il ricordo, nel 2008, dell’interdizione, sempre ai sostenitori catanzaresi e ancora per ordine pubblico, dello spostamento a Cosenza. Atto che spinse i tifosi delle Aquile a raggiungere l’impianto sportivo San Vito-Gigi Marulla con i deltaplani finendo, di nuovo, sui principali organi di stampa italiani ed esteri.