All’ombra dell’imminente congresso regionale, nel Pd calabrese (e soprattutto catanzarese e lametino) si consuma una “faida interna” strisciante. Si tratta della… caccia grossa, che nessuno però osa rivelare, alla dirigente nazionale Jasmine Cristallo. Sul cui collo soffia il fiato di chi la ritiene una sorta di belzebù. E questa pesante opinione va ben oltre il cosiddetto caso Celia in cima ai Tre Colli (leggi qui: irriverentemente.com/?p=14761) e la contrarietà cristalliana alla scelta di Doris Lo Moro: candidata a sindaco di Lamezia Terme in nome e per conto dei Democrat e del centrosinistra tutto (di cui diremo a breve). Sempre nell’ombra quindi, in perfetto stile Dem, si consumano ripicche, vendette e guerre di posizione e di potere. Che, purtroppo al solito, infiammeranno i prossimi confronti di partito. Appuntamenti che in Calabria rischiano addirittura di tramutarsi in un referendum, pro o contro, Cristallo stessa. E ribadiamo: nessuno lo dice, ma molti Dem la pensano così. Perché “Jas” è una bella ventata di freschezza e novità nel partito per chi crede in lei, mentre una iattura per chi invece la ritiene (nella migliore delle ipotesi) una stratega implacabile e dunque la detesta. Non si sa se per mera antipatia personale (e ci starebbe pure) o perché magari, con lei in campo, non può continuare a fare i vecchi giochi e giochetti della politica.
Ma, in sostanza, per i suoi detrattori che avrà mai fatto quella… cattivona di Jas? Vediamo un po’…
Persino noi o chi, tra i notisti, parli bene di Jas viene accusato di essere suo fan. Ora, premesso sul punto che non ci sarebbe alcunché di male se un giornalista (non prezzolato o in lizza per incarichi elargiti da Cristallo o da chiunque, sia chiaro!) si esprimesse su di lei in termini positivi, noi non abbiamo certo indossato la maglietta di Jas. Ma solo cercato di mettere in fila i fatti, evidenziando che, nel capoluogo quantomeno, ha vinto! Perché? Semplice: voleva Fabio Celia (e la sodale politica di quest’ultimo, Giusy Iemma) fuori dal Pd e almeno per metà ci è riuscita (perché Iemma, per ora, è rimasta!). E questo è un fatto, eclatante per giunta, considerata la forza di Celia. Non si tratta quindi dell’elogio di un tifoso! Così com’è un fatto, e stavolta però anche un elogio, che a Cristallo vada riconosciuto il coraggio di aver sfidato a viso aperto il potente duo Iemma-Celia di fronte a cui anche una famiglia molto strutturata e stimata (in politica e non solo) con una grande storia come la famiglia Guerriero si è messa in modalità… attesa. Nel senso che si è guardata dall’ufficializzare il rientro nel Pd (sebbene in realtà sia cosa fatta da tempo) anche e soprattutto per non “urtare la suscettibilità” di Celia. Che si sentiva minacciato da un sodalizio, quello dei Guerriero, con mezzi e voti per lanciare un’opa, diciamo così, sul vertice del Pd catanzarese.
Ma non è finita qui…
Cristallo, insomma, ha fatto ciò che persino i Guerriero hanno preferito evitare. Forse intimiditi (e intimoriti) da una serie di bordate sulla stampa e addirittura in consiglio comunale di Celia. Che nei mesi scorsi ha più volte tuonato contro il possibile accordo con il Pd dei suoi tre colleghi al De Nobili di Azione (i guerrieriani “furono Rinascita”) non passato per gli organismi Dem cittadini e quindi non passato da lui. Allora capogruppo Dem in Comune. Cristallo, invece, non ha fatto una piega. Ha incassato… l’attendismo (eufemismo!) dei Guerriero ed è andata dritta. Contro Celia, pur senza intenti persecutori, e di fatto pure contro Iemma, dicendo con trasparenza che il Pd, secondo lei, necessita(va) di figure assai diverse. Guarda un po’ che cattivona! Una che, comunque la si pensi, ha portato avanti alla luce del sole una battaglia di principio, senza finalità revansciste. Una… lotta contro chi è stato invece neppure sfiorato ad esempio da Nicola Fiorita. Inerte sugli aspetti della vicenda, non quelli partitici come ovvio, che gli competevano da sindaco di fronte a un perno della sua Amministrazione, qual è Celia, alle prese con vicissitudini professionali assai delicate. E una lotta, sempre quella cristalliana, condotta a differenza di quanti, dentro e fuori dal Pd, hanno sinora opportunisticamente aspettato, e aspettano tuttora, il corso degli eventi.
Ma se il capitolo Catanzaro è ricco e pesante, quello del congresso regionale mica… scherza!
Ma se sul Pd Catanzaro abbiamo già versato fiumi d’inchiostro, anche in ragione del fatto che la vicenda Celia è per così dire finita sotto i riflettori, c’è pure il… lato oscuro della luna. Ovvero il motivo per cui, a torto o a ragione (secondo noi a torto e spiegheremo il perché), Cristallo sia considerata una minaccia nel partito regionale. Motivo che consiste nel suo ventilato accordo con l’attuale segretario dei Dem calabri Nicola Irto per la (ri)conferma con, sullo sfondo, la corsa alle ambite candidature per un posto in uno dei due rami del Parlamento. Ma se anche fosse, anzi dando per scontato che così davvero è, cosa ci sarebbe di male? Non è forse in tal modo che si fa politica? Noi, che non siamo gli avvocati difensori di Jas di cui peraltro neppure ci pare abbia bisogno, non riusciamo in sostanza a capire quale sarebbe lo scandalo. Che semmai sta in altri comportamenti, non certo cristalliani, di cui diremo più avanti. Quando affronteremo… scabrose faccende.
Ma allora Cristallo è una “bestia nera” del Pd per quanto fatto a Lamezia e l’affaire candidatura Lo Moro? A nostro avviso, però, la risposta è sempre la medesima
Ma allora Cristallo è una “bestia nera” del Pd per quanto fatto a Lamezia e l’affaire candidatura a sindaco di Doris Lo Moro? Sì, c’è chi lo pensa. Ma noi siamo di avviso nettamente contrario. Perché Lo Moro è sì persona degna, sia chiaro! Però, se una dirigente (Cristallo) dichiara di voler rinnovare il partito, opta poi per una figura (pur specchiata) in pista da quasi 40 anni? Una 69enne (prossima ai 70), cioè. Sindaco di Lamezia la prima volta quasi 33 anni fa; ex deputata e senatrice a partire da inizio Terzo Millennio e consigliera, e assessore, regionale con il governatore Agazio Loiero dalla metà della prima decade del 21. secolo. A qualcuno pare possibile un… controsenso del genere? Sembra insomma possibile ai non pro Lo Moro a prescindere, che una come Jas dica sì a Doris for major. Dica cioè sì a un’aspirante prima cittadina che, come abbiamo appena visto, non è certo il “nuovo che avanza”. È quindi plausibile che una rappresentante della classe dirigente attuale Dem come Cristallo possa non avversare una tale candidatura, probabilmente pensando (ma questo lo sa lei, non noi): “Vittoria o sconfitta alle elezioni, che sia, non avevamo proprio altri da mettere in campo? Bene, se così è, abbiamo perso pure se nelle urne vinceremo”. E per noi ha ragione salvo non si abbia come obiettivo la vittoria a ogni costo. Ma questo è un tipo di politica non cristalliano, per quanto ne sappiamo..
Ci deve allora per forza essere dell’altro (di più consistente) contro Jas, altrimenti non si spiega. Ah sì, ecco…
Le accuse nei confronti di Cristallo si fanno più circostanziate. La prima: “Ha brigato per far anticipare il congresso regionale di un anno in barba allo Statuto”. La seconda: “Ha soffocato la democrazia interna al Pd, facendo sì che il principale circolo Democrat di Catanzaro (quello Centro-Enzo Lauria, ndr) non si riunisse per lungo tempo”. A noi, però, su entrambe tali contestazioni risulta, dati alla mano, che non siano vere. Che la censura a Jas su queste basi sia del tutto infondata, quindi. Ma, quasi per paradosso, vogliamo di nuovo fare gli avvocati del… diavolo. E sostenere anche nel caso di specie che siano reali i sotterfugi cristalliani stigmatizzati dai suoi… donabbondiani detrattori (sempre nascosti, non sia mai mostrino le pa@@e di uscire allo scoperto per sfidarla). Comunque sia, se fossero le… magagne di Jas, la si può demonizzare solo per un “eccesso di strategia” connotata da qualche forzatura? Ma realmente lo si può fare in modo credibile con tutto ciò che c’è (Celia a parte, ormai dimissionario e fuori gioco, che una volta tanto non c’entra affatto nel ragionamento) in un Pd locale in cui si (ri)affacciano persone in passato escluse dalle liste del partito stesso sebbene i tantissimi voti di cui disponevano perché ritenute impresentabili e indegne?
Le colpe gravi di una Cristallo in versione belzebù appaiono allora un po’ ridicole
Alla fine della fiera, dunque, le colpe gravi di… Cristallo-belzebù si sostanzierebbero in un tatticismo furbo, oltreché efficace, considerato come vinca assai spesso o ci vada comunque miracolosamente vicino (sola contro tutti, inclusi tanti falsi amici), tipo alle Europee di giugno ’24 da candidata sulla carta (stra)underdog. Sarebbe insomma colpevole di essere poco ortodossa e troppo scaltra in un partito invece di… carmelitane scalze in cui però ci sono esponenti con “cattive frequentazioni” (quelle cioè di maneggioni e intrallazzatori vari o addirittura di uomini di mafia, tanto per essere espliciti, che a noi fanno schifo anche senza che ci siano reati accertati di mezzo); oppure in cui ci sono rappresentanti che si adoperano per sistemare se stessi, i familiari o gli aventi causa, nella “cosa pubblica” (pure nella fattispecie senza violazioni di legge acclarate, ma con tutta la nostra esecrazione sotto il profilo etico-morale se ancora viviamo in un Paese in cui lo si possa… urlare ai quattro venti). O in cui ci sono infine altri loschi figuri! Suvvia, non cadiamo nel ridicolo! Perché Cristallo avrà pure mille difetti, ma a noi pare onesta e legalitaria. Lontana anni luce da rapporti ambigui e incestuosi. E tanto ci basta. Chi l’attacca dietro le quinte, dunque, farebbe bene a tirare fuori qualcosa di davvero concreto o, di contro, a tacere per evitare magre figure.
