Catanzaro-BariCatanzaro-Bari

Nella sfida degli ex della… scrivania, i diesse Ciro Polito e Giuseppe Magalini, Catanzaro e Bari in questa domenica di inizio aprile si giocano rispettivamente un miglior piazzamento e addirittura l’ingresso nella zona playoff di serie B. L’obiettivo, quindi, è importante soprattutto per i pugliesi che se vogliono continuare a inseguire il sogno del ritorno in A, dopo tantissimi anni d’assenza, non possono più perdere terreno. Anzi, ne devono guadagnare. Sarà per questo che sono seguiti da qualche centinaia di speranzosi e calorosi tifosi. Che sognano il colpaccio in un campo ostico come il Nicola Ceravolo. Ma l’impresa non è certo delle più agevoli. Veniamo comunque al nostro consueto film della partita, partendo come ovvio dal primo tempo.

Primo tempo:

La partenza è soporifera. Unica emozione nel quarto d’ora iniziale un’incauta deviazione di Obaretin, che per poco non si segnala per il (fu) Mai Dire Gol con una clamorosa autorete. Mentre, prima e dopo, il nulla. Fino al 27’, però. Quando Maita (solito ex terribile per la squadra giallorossa) combina a meraviglia con il compagno Lasagna e quest’ultimo buca Pigliacelli sul suo palo. Resta il dubbio offside, ma dopo ben 3’ scarsi il Var chiarisce: è gol. È 1-0 per la compagine viaggiante, dunque. Cosa accade dopo? Che il Catanzaro schiuma rabbia e si riversa in avanti a testa bassa? Non proprio! Certo, le Aquile guadagnano campo. Ma le uniche due emozioni nelle opposte aree sono due contatti sospetti al 33’ e al 39’, che per l’arbitro Giua di Olbia non meritano però particolare attenzione. Che invece merita lo spunto del Re, al secolo Pietro Iemmello, il quale al 42’ viene lasciato tutto solo sulla trequarti. Avanza così indisturbato fino ai 30 metri e scaglia una saetta che fa secco il povero Radunovic per il momentaneo 1-1. Il Bari però vorrebbe subito rimettere le cose a posto e con Gastón Pereiro al 48’quasi ci riesce. Ma si va al riposo sul pari.

Secondo tempo:

La ripresa inizia com’era terminato il parziale precedente, ovvero nel segno di Re Pietro. Che al 6’ chiama Radunovic alla bella parata su punizione. Poi semina il panico in area sul corner susseguente. Mentre un paio di minuti dopo è Pittarello a provarci, ma ancora senza successo. Al 12’, però, break barese. Favasuli finalizza una veloce ripartenza, mettendo il solito Lasagna a tu per tu con Pigliacelli. Rinviene tuttavia di gran carriera Šitum che fa evitare guai peggiori ai suoi. Al 24’, però, punizione dalla destra di Petriccione e Bonini di testa che fa 2-1. Il Bari non ci sta, lamentando una spinta di Scognamillo ai danni di Vicari. Giua è irremovibile: è gol! Al 33’, però, Favasuli gela i tifosi di fede giallorossa con il pari. Ma il Catanzaro non si abbatte e al 39’ Quagliata, resistendo alle ripetute… cariche dell’appena citato Favasuli, mette dentro con Dorval che tiene tutti in gioco, anche se viene chiamato in causa il Var. Che però conferma il secondo vantaggio dei padroni di casa. Al 45’, inoltre, Biasci potrebbe mettere il punto esclamativo, ma Radunovic si salva come può e tiene in vita il Bari. Che si gioverà alla grande di questo salvataggio in extremis al 48’ con il subentrato Favilli, bravo a segnare e ammutolire il Ceravolo facendo 3-3. Gara dunque sulle montagne russe o l’otto volante, se preferite! Ma alla fine terminata con un pari più che giusto, sebbene Ilie timbri una clamorosa traversa al 96’.

Conclusioni:

Il Catanzaro, come a Modena otto giorni fa, oggi parte con le marce basse. Troppo basse. E ne paga quindi lo scotto. Il pesante dazio (sostantivo ora di famigerato grazie al, o per colpa del, presidente Usa Donald Trump) dell’1-0 ospite. Meno male che possa tuttavia contare su un condottiero spesso capace di levargli la castagne dal fuoco. E di far rendere, in varie occasioni, la squadra al di là dei suoi stessi meriti e della sua stessa reale forza. Perché se il team calabro con il Bari va all’intervallo sotto nel punteggio, non siamo affatto sicuri di un finale identico a quello odierno.

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