Riceviamo e pubblichiamo. Foto pagina Fb Angeli Senz’Ali

Ci piace molto Antonio Fratto, presidente di Angeli Senz’Ali. Associazione catanzarese benemerita, che si prende cura per puro volontariato dei nostri veri amici animali. Senza avere, pur a dispetto del nome, Santi in Paradiso. Niente padrini e padroni politici, a differenza di altri sodalizi simili in città che si sa perfettamente a chi sono collegati. Angeli Senz’ali, invece, è solo impegno e amore A profusione! Nell’occasione però a sua tutela, e una volta tanto anche nostra, non possiamo pubblicarne in maniera integrale (che comunque condividiamo in toto) lo sfogo social originato dall’operazione condotta da Procura e Gdf in Asp e Umg per presunti abusi sugli animali, sebbene ce l’abbiano segnalato.

Ma tanti concetti espressi, li divulghiamo volentieri. “Chiunque fa soldi sulla pelle dei ‘soliti’ poveri esserini indifesi, va aspramente perseguito. È pur vero, però, che noi ci auguriamo che le accuse e le figure coinvolte nella recentissima inchiesta sui supposti maltrattamenti ad animaletti senza protezione siano frutto di un equivoco. Cerchiamo infatti di essere garantisti, com’è giusto sia. Ma con il cuore ferito, vogliamo però ragionare in generale. Non sul caso di specie, dunque”. Ecco a cosa si riferisce Fratto: “Che bisogno c’è di torturare esseri viventi e senzienti, quando la scienza definisce ormai inutili le sperimentazioni animali. A cosa serve infliggere tanto dolore gratuito, dunque? Semplice: Dietro la sperimentazione animale, la vivisezione per l’esattezza, esiste un giro infinito di denaro sporco collegato alle industrie del farmaco. Che mettono su laboratori fantasma per ricavarne miliardi. Eppure – prosegue un contrariato Fratto – un uomo e un topolino nulla hanno di simile in comune. E se non fosse tragico, ci sarebbe da ridere di fronte a chi cerca miracolosi rimedi oncologici accanendosi su questi corpicini martoriati dal dolore”.

Il presidente, nel concludere, si fa tuttavia ancora più caustico: “Invochiamo il giusto karma per i ‘seviziatori’ di tutto il mondo e ringraziamo di cuore la magistratura e le forze dell’ordine di ogni ordine e grado. Ma, tornando all’ipotizzata vicenda Catanzaro, se ci saranno i presupposti, saremo pronti a costituirci parte civile come associazione, essendo presenti ogni attimo del futuro eventuale processo. Continueremo così ad essere labbra e voce per chi non puo’ parlare; eco delle sofferenze che non possono essere raccontate e spina nel fianco di quanti usano la forza dei vigliacchi contro chi non puo’ difendersi. Perché nessuno deve toccare i più fragili”.

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