Riceviamo e pubblichiamo
“Ottimo cartellone per un ottimo Festival, a cui rivolgo i miei migliori auguri di lunga vita”, con questo messaggio che Renzo Arbore ha fatto pervenire alla Cooperativa Atlantide, martedì 3 dicembre, al Teatro Comunale, si è aperto il penultimo concerto del Catanzaro Jazz Fest con un doppio appuntamento: ad introdurre la serata una formazione di giovani calabresi di talento, Veronica Parrilla & Carlo Mario Manna Quartet (Veronica Parrilla | voce, composizioni e testi – Carlo Maria Manna | pianoforte e composizioni – Giuseppe Gugliotta | basso – Francesco Borrelli | batteria).
L’esibizione è iniziata con il brano Above All che dà il titolo al progetto, una composizione originale del gruppo, come No Name e Rain (Please Teach Me Now), che ne hanno evidenziato il taglio innovativo, le doti compositive e la capacità di far interagire vari stili musicali, compreso un omaggio a Wayne Shorter con Infant Eyes e a Burt Bacharach. Tutti brani che faranno parte di un disco di prossima uscita.
A seguire, il concerto di Mario Rosini Trio, (Mario Rosini | piano e voce – Antonio De Luise | basso – Mimmo Campanale | batteria) realizzato in collaborazione col Conservatorio Tchaikovsky, ha offerto un viaggio tra ritmi e canzoni senza tempo: Ritornerai di Bruno Lauzi, Brother to Brother di Gino Vannelli, Anna verrà di Pino Daniele, produttore e amico di Rosini, Walk Between Raindrops di Donald Fagen, L’Infinità di Eduardo De Crescenzo scritta da Claudio Mattone, ma anche composizioni dello stesso Rosini, come Sei la vita mia, richiesta a gran voce dal pubblico e mai provata prima dal gruppo, con cui è arrivato secondo al Festival di San Remo nel 2004.
Non è mancato un omaggio ad Al Jarreau e un gran finale con un classico come Superstition di Stevie Wonder. Rosini ha emozionato con il suo timbro personale e una grande capacità interpretativa lontana da ogni etichetta, che il pubblico ha molto apprezzato, svelando inoltre le sue doti di bravissimo pianista. Di grande qualità la sezione ritmica che lo accompagnava, con l’ottimo Mimmo Campanale alla batteria e Antonio de Luise, autentico virtuoso del basso che ha regalato diversi momenti di puro funky.
Rosini ha introdotto ogni brano dialogando con la platea e raccontando aneddoti legati alle sue collaborazioni artistiche, in primis con Pino Daniele. Un concerto godibile e intenso che ha regalato momenti di autentica emozione come solo la grande musica senza tempo sa fare.
Prossimi appuntamenti del CJF: venerdì 6 dicembre ore 18 al Conservatorio Tchaikovsky (Palazzo Stella) presentazione del libro Interplay del sassofonista Francesco Caligiuri che ci regalerà una performance con Nicola Pisani; sabato 7 dicembre ore 17 con ritrovo presso la Statua “Il Cavatore” di piazza Matteotti, itinerario Verso il cambiamento; domenica 15 dicembre ore 10 con ritrovo al MUSMI, itinerario Esperimenti di rigenerazione urbana; giovedì 19 dicembre al Teatro Comunale ore 21, gran finale con il concerto di Nicky Nicolai e Stefano Di Battista Quintet, un gradito ritorno a vent’anni esatti dalla loro prima apparizione al CJF.