Amc e Psc: 2 acronimi che irretiscono, ma al contempo stuzzicano, il sindaco Nicola Fiorita e non solo. Sullo sfondo i destini… politici, incrociati, di Eugenio Perrone, presidente di Partecipata, a cui però importa il giusto di una “certa carriera”. E soprattutto Iemma, la Giusy vicesindaco e assessore all’Urbanistica invece preda di un’ambizione senza freni. Figure entrambe “cresciute” all’ombra dell’ormai fu capogruppo del Partito Democratico a Palazzo De Nobili Fabio Celia. Ma sospinti da altri venti per compiere i passi decisivi verso i sospirati incarichi (gli aiuti determinanti, cioè, di Antonello Talerico per il compassato Perrone e del Pd regionale per la smaniosa Iemma). Comunque sia, sul tavolo adesso c’è “l’utile” di Fiorita. Vale a dire la possibilità di sfruttare… l’occasione. O, meglio, le occasioni, per rimescolare le carte a suo favore..

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Ma perché si parla di Amc e Psc? Semplice: un Perrone, di professione penalista anche di buon livello, si dichiara pronto a lasciare la presidenza dell’Amc per i troppo gravosi impegni professionali, che non gli consentirebbero il doppio delicato ruolo per ragioni di tempo. Mentre Iemma, geriatra prestata alla Cardiologia (perché in servizio in quel Reparto) di vocazione vicesindaco e assessore o qualunque carica elettiva importante, si sarebbe confrontata con compagni e amici Democrat catanzaresi sul Psc per talune perplessità balenare dopo l’esame dello stesso documento.

Le più verosimili versioni ufficiose

Le rinunce per impegni professionali privati di quasi tutti i dirigenti pubblici, in particolare come quella di un Perrone che ha all’attivo almeno 21 mesi di lavoro in Amc e non ci risulta essere stato chiamato a patrocinare nel “processo del secolo” nelle ultime settimane, ci ricordano un po’ il forfait di Papa Benedetto XVI per… Ingravescentem Aetatem. In sostanza: una versione di comodo che nasconde ben altro. E a breve vedremo di cosa si tratta, secondo le nostre informazioni. Che accreditano un’ipotesi assai diversa. In modo analogo le fibrillazioni, o meglio le contestazioni, sul Psc ci paiono il tentativo di minare i ponti a una Iemma che con il nume tutelare Celia politicamente “dimezzato” dopo l’uscita dai Dem (di fatto un’espulsione mascherata), anche se sempre al centro di tante situazioni, non cammina più sui tappeti rossi. E che, se non fosse per la sua scaltrezza unita a formidabili appoggi e alla spasmodica voglia di durare con tanto di utili alleanze e buoni uffici con chiunque, soprattutto a sinistra ma non solo, sarebbe già stata impallinata. Infilzata assai più da “spade amiche”, o presunte tali, che da avversari di destra. Una destra che nel capoluogo, quando non è al potere, è inoffensiva. Perché in modalità inciucio con chi ogni tanto (15 anni circa) governa al posto suo dalla parte… opposta. Ergo.

Altre presunte scomode verità

Perrone, che pure non ha fatto male, si è ritrovato dall’essere schermato da due personaggi del calibro di Talerico (come premesso colui il quale ha completato la tela intrecciata da Celia) e proprio quest’ultimo, all’essere invece in beata solitudine a doversela cavare. O peggio, si è trovato… male accompagnato. Nel senso che Fiorita, se di sicuro non amava i due “sponsor” dell’avvocato, altrettanto certamente li temeva. E tanto, anche. In particolare Talerik. Ma in un’altra fase e contesto, ora lontani anni luce come spesso accade in dati casi.

Mentre, attualmente, il sindaco per Celia e Talerico può semmai provare soltanto fastidio e acredine, essendo gli unici, veri e principali, nemici (tra virgolette) che davvero lo vorrebbero mandare a casa. Non come viceversa i teatranti (in senso tecnico, quindi absit iniuria verbis) Eugenio Riccio, Marco Polimeni e Sergio Costanzo, in realtà… Nick boys. Ragion per cui a Perrone sarebbe stato detto, da Fiorita come ovvio, “o te ne vai o ti caccio, al di là del contratto!”.

Forse non in termini così duri, ma l’antifona dovrebbe essere quella. Così ci risulta. Come ci risulta che il Psc al Pd cittadino sia parso “poco o nient’affatto armonioso nell’impianto generale con dubbi sul cosiddetto impatto zero relativamente alle nuove costruzioni; sulla mancata connessione tra i quartieri e su certe decisioni da cui ci si aspettano maggiori e più dettagliate osservazioni”. Più o meno il testo di un documento, tutt’altro che di routine o conciliante, da cui i Dem locali si attendono convincenti… controdeduzioni dalla diretta interessata.

Ma come può prendere la palla al balzo il sindaco?

L’Amc, se davvero Perrone è al capolinea in tutti i sensi del termine considerato ciò di cui parliamo, può essere per il sindaco una bella opportunità per farsi altri e nuovi… amici. E non sappiamo perché ci viene in mente Roberto Guerriero o, più esattamente, qualcuno a lui vicino. Ma magari è una… pazza idea! Questo pur sapendo, Nick, di essere blindato almeno fino alla durata in carica nel ruolo di presidente del consiglio regionale di Filippo Mancuso, suo successore in pectore. E dunque non bisognoso di chissà quali alleanze.. salvavita o meglio salvapoltrona. E di questa calma potrà godere, probabilmente, anche dopo la fine del mandato mancusiano per il tempo che resterà fino alle Comunali di metà 2027. Mentre il Psc potrebbe essere il Cavallo di Troia per mettere in serie ambisce Iemma, che a un Fiorita, contento di poterla… fare fuori, mai è piaciuta. E piace ancor meno a larga parte del Pd locale. Ma che resta inattaccabile fin quando, sempre nel partito di Elly Schlein, avrà chi la protegge nella stanza dei bottoni a livello calabrese e persino romano.

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