La giornata uggiosa ci ha messo il classico… carico da 11, d’accordo! Ma non era certo una sera climaticamente da tregenda, quella di avantieri. Soprattutto se si considera che a fine anno, alle porte dell’inverno inteso come stagione vera e propria, non ci si può certo attendere serate tiepide o sempre prive di pioggia, anche in tempi di riscaldamento globale. Eppure, nella vigilia della festa (solennità religiosa) dell’Immacolata, che per tradizione spalanca le porte al Natale, il ‘cuore’ di Catanzaro sembrava Gotham City. Vuoto e quasi spettrale. Triste, ma fedele, specchio in altre parole (meno enfatiche) di una realtà socio-economica fatta ormai a brandelli da anni di pessima politica. A partire da quella… dell’ultimo Sergio Abramo (il ‘primo’ fu al contrario persino degno di lode) per finire a un’Amministrazione in carica per cui non abbiamo più aggettivi. Negativi, come ovvio.
Una città ormai in perenne declino, che dopo aver toccato il fondo con l’ultimo Abramo ha “preso a scavarlo” con Fiorita
I guai della nostra amata (da noi sempre meno per una serie di ragioni che riteniamo oggettive) prescindono dall’impoverimento generale in atto in Italia e nel mondo, anche sotto il profilo culturale. Quanto sta succedendo infatti non è certo colpa di Nicola Fiorita. Un sindaco che, però, quando agevola la (ri)organizzazione di manifestazioni di successo (e fa bene, sia chiaro) come le… Notti Piccanti, evento top concepito da un dinamico e noto nipote di un altrettanto noto fedelissimo fioritiano, mette su un battage propagandistico a oltranza per se stesso. Nick insomma c’è (e si fa notare) quando una cosa, anche non sua, funziona. Mentre si eclissa o la… butta in caciara di fronte alle sue mille lacune. E per seguire quest’idea, ovvero di un primo cittadino fin da inizio mandato fondamentalmente concentrato sugli interessi politici da coltivare e assai meno sul capoluogo amministrato, ecco l’ennesima riprova. Data da tre situazioni molto diverse tra loro e ineccepibili sotto il profilo formale. Ma che asseverano la nostra tesi di un sindaco di… rappresentanza. La sua, in tutti i sensi del termine. Quella cioè di un politico che è come lo slogan della pubblicità della vecchia Y10. Che “piace(va) alla gente che piace(va)”. Ma bisogna parafrasare. Perché Nick, più esattamente, ama essere amato dalla “gente che conta”, facendo di tutto per piacergli.
Tre atti che in linea di principio Fiorita ha fatto bene a compiere, ma che secondo noi sottendono la spasmodica ricerca di accreditarsi con chi conta per assicurarsi un futuro politicamente prospero
Fiorita, come appena premesso, non manca (mai) di rivolgere un ossequio o una riverenza a chi sta in alto. O di fare il “piacione” con iniziative e atteggiamenti più mediatici e populisti di quelli propri della destra più destra che ci sia. E spesso ci sembra un attore consumato. Intento sul palco a dar fondo con maestria a tutto il suo… mestiere per procurarsi apprezzamenti e facili applausi con “sgamati” espedienti. A cominciare dall’ultimo, solo in ordine di tempo. La partecipazione, al solito abilmente pubblicizzata, alla cerimonia per la nomina cardinalizia (“creazione”) di don Domenico “Mimmo” Battaglia nel weekend da poco passato. Un viaggio a Roma del sindaco che ci sta tutto, essendo finalizzato a onorare ulteriormente il da poche ore “eminenza Battaglia”.
Che chi, come noi e ormai altre migliaia di persone, ha conosciuto, considera una delle persone migliori da incontrare nella vita. Una figura eccelsa che, per sua stessa battuta “mai avrebbe dovuto diventare vescovo” e magari un giorno sarà invece addirittura Papa. E noi glielo auguriamo di cuore! Bene, dunque, che Fiorita gli sia stato accanto in un frangente… specialissimo, ma… . La nostra sensazione resta. E si consolida. Un paio di settimane prima, invece, arriva da Fiorita la solidarietà espressa, naturalmente a mezzo stampa, alla famiglia della bimba sersalese che cade dal balcone a Botricello con la povera mamma tanto devastata dal terribile accadimento da suicidarsi, lanciandosi da una finestra dell’ospedale dove la sua piccola lotta(va) per la vita. Il sindaco offre subito aiuto e vicinanza. Bravissimo, siamo tutti con lui, ci mancherebbe!
Ma noi aspettiamo di capire (e vedere) in che modo si sostanzierà quanto dichiarato. Finita qui? No! A settembre, in piena crisi e conseguente marasma per la formazione della Giunta-ter, Nick molla tutto per un po’ perfezionando l’investitura della prof Antonietta “Tonia” Santacroce a sovrintendente del Mario Foglietti da noi peraltro anticipata da mesi. E, sgombrando il campo da equivoci, fa bene anche stavolta. Santacroce è una professionista di indubbio valore, direttrice e ideatrice di un’ottima kermesse come il Festival d’Autunno. Ma, incidentalmente, è pure la moglie del più importante e influente tycoon della città e non solo oltreché venerato presidente dell’ancor più idolatrata Us ‘29. Fatto che, per Nick, di sicuro non guasta. Anzi!
Risultati scarsi(ssimi) nell’amministrazione della città, ma spasmodica ricerca del proscenio. E non solo da parte di Nick!
Ci ripetiamo, scusate! Fiorita, sempre secondo noi, è ossessionato da due cose: mostrarsi l’uomo ideale, sotto il profilo dell’affidabilità, agli occhi di chi detiene un potere e un’influenza che va al di là della politica ed essere molto noto, piacendo, alla gente comune. Ecco perché non perde (mai) occasione per mostrarsi deferente con chi può essergli utile o per sposare una causa che fa… cassetta: lotta all’Autonomia differenziata o al dimensionamento scolastico; presenza mediatica nei casi, anche di cronaca, di scottante attualità e così via. Solo che, mentre lui pensa pur legittimamente agli sviluppi di carriera, il capoluogo intanto continua ad affondare dopo essere stato a malapena tenuto a galla, e nemmeno forse nell’ultimo periodo, da chi l’ha preceduto. I risultati amministrativi ci appaiono infatti scarsi(ssimi). A fronte di una spasmodica caccia al… proscenio. Speriamo quindi che il 2027 arrivi presto e Nick venga cooptato in Parlamento o dove gli aggrada. Magari insieme alla vice, secondo le nostre informazioni però più proiettata verso la Regione anche e soprattutto in nome e per conto del gruppo politico che la esprime, e scendendo per li rami a tutti i vari esponenti (con poche eccezioni) della sua Amministrazione. Che noi riteniamo di gran lunga la peggiore di ogni altra della storia repubblicana nel capoluogo.