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Codacons: da 2019 +1,1 milioni di poveri in Italia, allarme in Calabria dove una famiglia su quattro è in difficoltà

Famiglie povere dal 6,4% all’8,4%, peggiorerà con inflazione

“I dati sulla povertà in Italia registrano un netto peggioramento rispetto al 2019, al punto che in 5 anni il numero di individui poveri è salito di 1,1 milioni”. Lo afferma il Codacons, commentando il report diffuso oggi dall’Istat precisando che se i dati sulla povertà appaiono stabili rispetto al 2023, “il confronto col periodo pre-Covid è impietoso”.

Il numero di famiglie povere, osserva l’associazione di difesa degli utenti, passa da 1.674.000 del 2019 a 2.224.000 del 2024, con un’incidenza sul totale delle famiglie che sale dal 6,4% all’8,4%. Il numero di individui poveri cresce nello stesso periodo da 4.593.000 (7,7% del totale) a 5.744.000 (9,8% del totale), pari a +1,1 milioni di cittadini poveri in 5 anni.

Nel Mezzogiorno, la quota di cittadini in povertà assoluta sale dal 10,1% del 2019 al 12,5% nel 2024, con una concentrazione di oltre 886 mila famiglie povere (10,5%).

Il quadro in Calabria

Secondo l’Istat, la Calabria si conferma tra le regioni più colpite dalla povertà.
Nel 2024 l’incidenza della povertà relativa familiare raggiunge il 23,5%, uno dei valori più elevati in Italia, seconda solo alla Puglia (24,3%) e davanti alla Campania (20,8%).

Questo significa che quasi una famiglia su quattro in Calabria vive in condizioni di spesa mensile inferiore alla soglia di povertà relativa.
Il dato è stabile rispetto al 2023, ma resta drammaticamente più alto rispetto alla media nazionale (10,9%) e quasi quattro volte superiore ai valori del Nord Italia (6,6%).

Considerando che la regione conta circa 760 mila famiglie residenti, si stima che oltre 175 mila nuclei vivano in condizione di povertà relativa, per un totale di oltre 400 mila individui in difficoltà economica.

Numeri che, secondo il Codacons, potrebbero peggiorare ulteriormente:

“L’inflazione che negli ultimi mesi sta colpendo voci primarie come gli alimentari rischia di spingere verso la soglia di povertà una fetta crescente di famiglie, considerato che, come attesta sempre l’Istat, un terzo dei nuclei taglia oggi l’acquisto di cibi per far quadrare i conti a fine mese”.

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