Riceviamo e pubblichiamo
“Le percussioni stanno bene su tutto” – Dalla fusione musicale alla valorizzazione del territorio: la versatilità ritmica di Gabriele Malgeri incontra la cultura calabrese nell’ultimo brano dei Son’Abballu, “A fujitina”.
Un viaggio sonoro tra tradizione e innovazione per il giovane e talentuoso percussionista che ha affiancato il noto gruppo etnico calabrese anche durante le riprese del videoclip che sta registrando migliaia di visualizzazioni e share su tutte le piattaforme musicali.
La musica è un linguaggio universale, e le percussioni ne sono il cuore pulsante. Con il suo innovativo format “Le percussioni stanno bene su tutto”, Gabriele Malgeri, in arte Daimon, dimostra come il ritmo possa trasformare e arricchire qualsiasi genere musicale.
Dopo aver remixato brani di artisti come Gotye, Anima, Hugel, Serena Brancale e Baby Gang, il giovane talento ha intrapreso un nuovo percorso che lega la sua arte alla cultura del territorio.
La sua più recente performance, infatti, lo vede coprotagonista in un brano del gruppo etnico calabrese Son’Abballu, portando le percussioni al centro di una fusione tra tradizione e modernità.
Questo progetto non è solo un esperimento musicale, ma una vera e propria dichiarazione artistica: le percussioni non sono semplicemente un accompagnamento, ma un elemento chiave che può ridefinire l’identità sonora di un brano, creando connessioni tra generazioni e culture diverse.
A testimonianza della sua filosofia artistica, Gabriele Malgeri dichiara: “Sono cresciuto a colpi di rullante e vibrazioni metal, e ho fatto del ritmo la mia voce più autentica.
Oggi intreccio passato e futuro, reinventando ogni canzone con percussioni che sorprendono, trasformano, risvegliano. Il mio format è un manifesto: nessun genere è off-limits, perché il battito giusto può stare ovunque.
Nel mio logo, una foglia d’acanto: antica, elegante, indomabile. Come il suono che porto dentro e che fa danzare anche chi non lo sa ancora.”
Un nuovo battito per “A fujitina”
Nel brano “A fujitina” dei Son’Abballu, le percussioni di Daimon si fondono con le sonorità tradizionali calabresi, creando un risultato sorprendente.
Il ritmo incalzante e innovativo di Gabriele Malgeri non si limita a scandire il tempo, ma diventa una vera e propria voce aggiuntiva che arricchisce il tessuto sonoro del pezzo. L’interazione tra le percussioni moderne e gli strumenti tradizionali crea un dialogo avvincente, che eleva il brano oltre la semplice riproposizione folk.
Ma “A fujitina” è molto più di un semplice brano musicale: è un viaggio emozionale e narrativo nel cuore della Calabria più autentica.
Il titolo dialettale, che significa “la fuga” o “la scappatella”, introduce un racconto in prima persona intriso di malinconia e lucida osservazione.
Il protagonista, tornando al suo “paese di timpi e di massari” (di dirupi e di massari), ripercorre un episodio cruciale della sua gioventù: una fuga d’amore con la sua amata.
La narrazione dipinge un quadro vivido di un amore giovanile e delle rigide convenzioni sociali dell’epoca.
La fuga, tentata a bordo di un’umile Ape, viene bruscamente interrotta dal guasto del mezzo e dall’arrivo del padre della ragazza, armato di bastone, deciso a imporre un “matrimonio riparatore” per lavare lo scandalo che già aleggiava sul paese.
Nonostante le intenzioni, il matrimonio non si concretizzerà, lasciando al protagonista solo il ricordo del “volto delicato e dei capelli ricci e scuri” della ragazza.
Il brano raggiunge il suo apice tematico nel netto contrasto tra il passato e il presente. Mentre il tempo antico, pur nella sua povertà materiale, era caratterizzato da valori inossidabili come la famiglia e l’amore, il presente è amaramente descritto come un’epoca in cui contano unicamente il denaro e il potere.
Questo passaggio è sottolineato musicalmente dall’efficace inserzione delle percussioni di Gabriele Malgeri, che irrompono con un ritmo incisivo proprio quando il protagonista afferma “i tempi mo cangiaru” (i tempi ora sono cambiati), marcando con forza la transizione tra le due epoche e l’inevitabilità del cambiamento sociale.
È un ponte tra passato e futuro, un’iniezione di energia che rende “A fujitina” non solo un ascolto gradevole, ma anche un’esperienza sonora dinamica e contemporanea, pur mantenendo intatta l’anima autentica del Sud.
Questo connubio dimostra come il rispetto per le radici possa convivere armoniosamente con la sperimentazione artistica, regalando al pubblico un’interpretazione fresca e originale della musica calabrese.
Territorio e ritmo: un legame indissolubile
Oltre alla sperimentazione musicale, il format musicale di Gabriele ha anche un forte legame con i luoghi simbolo della Calabria.
I video realizzati dal percussionista sono stati girati, infatti, in alcuni dei siti culturali più rappresentativi del Sud, come il Cristo Redentore di Maratea, il Porto Turistico di Roccella Ionica, il bosco dei Piani della Menta a Grotteria e il Castello di San Fili a Caulonia.
E ora, per il brano “A fujitina”, anche i Son’Abballu hanno scelto il suggestivo centro storico di Mammola e la Costa di Roccella Jonica, rafforzando il legame tra la musica e le radici calabresi.
Questa scelta non solo valorizza la musica, ma anche il patrimonio culturale e naturale della Calabria, creando un’esperienza visiva e sonora unica.
Gabriele Malgeri, 23 anni, nato a Reggio Calabria, vive tra Locri, Cariati e Roma, ed è un giovane ambasciatore della Calabria virtuosa.
Ha trasformato la sua musica, la sua immagine e la sua energia travolgente in un richiamo costante alle radici e alla bellezza della sua terra, dimostrando che, con passione e determinazione, tutto è possibile.
Da oltre dieci anni, viaggiando dalla Locride a Firenze e a Roma, cura la sua formazione musicale sotto la guida di maestri ed esperti del settore.
Esperienze, queste, che lo hanno fatto crescere umanamente e professionalmente, contribuendo a perfezionare il suo tocco che, certamente, è destinato a lasciare una traccia indelebile. Gabriele Malgeri – Daimon, con la sua passione ed il suo talento continua a dimostrare che la musica non conosce confini; è un ambasciatore della cultura calabrese che con le sue percussioni reinventa le sonorità mediterranee, conquistando il cuore di molti appassionati con migliaia di visualizzazioni e share.
Un esempio vivente di come la dedizione e il talento possano trasformare i sogni in realtà.
https://youtu.be/Te4iitCTAy4?si=xyJeXIElKyoox–Y