Riceviamo e pubblichiamo
La Presidenza del Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, attraverso Luigi Stanizzi, esprime gratitudine nei confronti del sindaco di Magisano, Antonio Lostumbo, che ha voluto segnalare e ricordare il poeta silano Giuseppe Oliverio, al quale il Dott. Giovanni Loria ha dedicato la sua tesi di laurea. L’elaborato di tesi di Loria “Tra i versi di un poeta silano: le opere di Giuseppe Oliverio”, si è incentrato sullo studio della vita e delle opere del poeta sangiovannese Giuseppe Oliverio, soprannominato “Peppinu ‘e Jazzu” per via delle sue origini, in correlazione con le coordinate storiche a lui contemporanee e le correnti letterarie italiane che lo hanno accompagnato. Nella stesura della tesi lo ha assistito il professore Marco Gatto, dell’Università della Calabria, che lo ha sostenuto e indirizzato nella scrittura e realizzazione del lavoro.
Ha diviso il lavoro di tesi in due sezioni.
Nel primo capitolo vengono riportate la vita di Giuseppe Oliverio, inserita nei contesti sociopolitici sia italiano che internazionale, e la pubblicazione in ordine cronologico delle sue opere, unite alle varie correnti letterarie che si sono susseguite nel corso del tempo. Ha seguito la vita di Oliverio dalla sua nascita in contrada Jazzu nel 1935, fino alla sua morte nel 2024 a San Giovanni in Fiore, attraverso tutti i suoi viaggi, le sue esperienze – come quella in Marina Militare, o nel lavoro di giornalismo letterario – , il suo alternarsi tra il ruolo di maestro di scuola e quello di intellettuale solitario, focalizzandosi principalmente sulle sue undici pubblicazioni; in questa sezione Loria ha anche approfondito i concetti di poesia dialettale, poesia popolare e poesia popolare in Calabria attraverso gli studi di Pier Paolo Pasolini.
Nel secondo capitolo Giovanni Loria ha analizzato e approfondito quattro poesie del poeta, riportando il testo delle poesie e traducendo quelle in vernacolo. Ha approfondito la storia che conservavano e che si portavano dietro, analizzando le poesie a livello tecnico. Le due poesie in vernacolo sangiovannese sono prese dalla raccolta del 1982 «Scara ca truavi», e sono “A campagna elettorale” e “Lezzione e giometria”: in queste, Oliverio diventa un cantastorie, facendoci anche riflettere sulla realtà sociale intorno a lui e a noi. Le due poesie in italiano estrapolate dalla raccolta del 1988 “Il volo di Icaro”, sono “Metamorfosi” e “Il Volo – sestina”, liriche particolarmente meditative e simboliche.
Lavoro altamente meritorio quello di Giovanni Loria, che contribuisce a gettare luce sull’autore calabrese. Giuseppe Oliverio nasce l’11 settembre 1935 a San Giovanni in Fiore, in contrada Jazzu, da cui il suo soprannome “Peppinu ‘e Jazzu”. Passa un’infanzia comune ai suoi coetanei, frequentando le scuole in seminario e iniziando il corso ginnasiale. Nel 1953 decide di partire per Milano come volontario nella Marina Militare, rimanendoci fino al 1959, anno nel quale ritorna in terra natia. Nel 1962 pubblica la sua prima raccolta di poesie in italiano «Troppo breve è la notte…». In questo periodo inizia il lavoro come professore di scuola elementare. Tra il 1961 e il 1966, fonda insieme al giornalista Saverio Basile il primo quotidiano su carta di San Giovanni in Fiore, «Il Corriere della Sila»: il giornale chiude i battenti nel ’66 a causa di una tempesta che rovina tutto, gravando sulla difficile situazione economica. Nelle elezioni comunali del giugno del 1970, Oliverio ha una breve parentesi politica, candidandosi in una lista civica come consigliere comunale, vincendo e rimanendo in carica per quattro anni. Nel 1974 pubblica la seconda raccolta di poesie in italiano, «L’ellisse». Partecipa anche alla co-fondazione del giornale letterario «Calabria Letteraria» nel 1982, insieme ad Emilio Frangella e Salvatore Pepe, sul quale pubblica anche alcuni suoi versi. Sempre nel 1982 pubblica due raccolte: «L’ora dorme nel seme della mela», terza raccolta in italiano, e «Scara ca truavi», prima raccolta di poesie in vernacolo sangiovannese. Nel 1986 pubblica «Firalazzu», definita da lui stesso “quasi una commedia in vernacolo calabrese”.
Nel 1988 pubblica «Il sogno di Icaro», quarta raccolta in italiano. Nel 1990 pubblica «Patruni e sutta», seconda raccolta di poesie in vernacolo. Nel 1993 pubblica «L’Italia è una repubblica democratica che è affondata sul lavoro – Lettere e temi in calabro-italiano», una raccolta di temi anonimi dei suoi alunni e di lettere di emigrati. Dopo anni di silenzio letterario, Oliverio pubblica, nel 2010, «Scara ca truavi – Seconda edizione riveduta e aggiornata», la seconda edizione di «Scara ca truavi» con altre poesie aggiunte, e «Gioacchino da Fiore – Il messaggio», libretto teatrale in occasione del centenario dell’Archicenobio Gioacchimita. Nel 2017 Oliverio pubblica «Della casa color pelle di luna – Sotto un cielo distratto», quinta raccolta in italiano. Nella notte del 7 marzo 2024 Oliverio si spegne nella sua casa a San Giovanni in Fiore, circondato dall’affetto della moglie Leda e delle figlie Teresa, Gabriella e Valeria.
Fra i tanti Premi e riconoscimenti ricevuti: “Giacomo Leopardi”, “Vallecrati”, “G. Bianca” , “Pirro Schettini” , “Città di Ravenna” , “Nettuno d’oro” , “Gemma del Vate”, “Ulisse”, “La città del sole” , “Luigi Siciliani”, “Città di Atene”, “A. Lupinaro”, “Il trampolino”, “Ferragosto ’70”, “Grande Spezzano” , ” Legion d’oro”, “Nepetia”, “New York Prize”, “Il letterato”, “L’Olifante d’oro”, “Il leone d’oro”, “Città di Lamezia”, “Città di Squillace”, “Trofeo del Po”, “Trofeo Calabria”, “La Torre di Pisa” , “Tolentino Terme” , “G. Carrieri”,
“Carlo Goldoni”, “Città di Catanzaro”, “Tre Valli”, “Chiaravalle Centrale” , “Gagliaudo”, “Il pino d’oro” ed altri.