La morte, avvenuta ieri, del 97enne fondatore dell’ultradestra francese (una sorta di Giorgio Almirante, se non addirittura Pino Rauti, transalpino) Jean-Marie Le Pen ha come ovvio suscitato una serie di reazioni. Un po’ in tutta Europa, Italia compresa. E nella stessa Italia, anche in Calabria come ovvio, con due posizioni nettamente diverse che hanno fatto discutere. Soprattutto una, per la verità. Comunque sia, partiamo da quella per così dire buonista (o meglio ecumenica) dell’ex governatore facente funzioni Nino Spirlì. Che, molto attivo sui social anche perché in questo periodo particolare in convalescenza dopo i suoi pubblicamente dichiarati problemi di salute, scrive sulla propria pagina Facebook da quasi 62mila followers: “Buon Paradiso a Jean Marie Le Pen. A prescindere.”.
Di tutt’altro tenore invece, la striscia satirica quotidiana sull’accaduto di quello che per noi è (e resta) il geniale umorista de LaC Enzo Filia. Che, al solito urticante, scrive invece sul ‘tema’: “Jean Marie Le Pen ci ha lasciato. La figlia purtroppo (secondo noi ha omesso, sottintendendolo, il no. Ovvero volendo far capire: “Purtroppo la figlia non ci ha lasciato, ndr)!”. Ma, al di là della nostra giusta o errata interpretazione, è arcinoto come Filia sia un comunista orgoglioso e convinto. Un vero autentico “compagno!”. E non certo, quindi, un Kommunista (come li definiamo noi) di quelli vicini a poteri occulti e pronti a vendersi la madre pur di stare al comando o di avervi i loro amici di… presunta sinistra.
Chiaro come il sole, dunque, che Filia avesse (e abbia) in uggia (eufemismo!) un politico definito collaborazionista dei nazisti durante l’occupazione germanica della Francia e capo del movimento ultranazionalista Front National (prima di ritirarsi dopo insanabili contrasti con la figlia, nuovo leader del citato Fn da qualche decennio ormai) ma anche la discendente. E questo al netto della sua… irriducibile satira. Che, sempre a parere nostro, è comunque sacra e inviolabile, persino se chiaramente orientata a sinistra. Fazione politica con cui noi, viceversa, non siamo in linea generale (e a Catanzaro soprattutto) nient’affatto teneri. Ecco perché non capiamo chi si è schierato contro Filia, insultando – anche pesantemente, per giunta – per quanto liberamente manifestato.
