Riceviamo e pubblichiamo

Oggi alle ore 11 presso la sede Cgil Calabria in via Massara 22, il Coordinamento Donne Cgil Calabria, guidato dalla Segretaria Cgil Calabria Celeste Logiacco, inaugurerà una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza di genere, a monito permanente contro ogni forma di abuso e discriminazione.

Un gesto concreto di memoria ed impegno attraverso il quale le donne della Cgil Calabria, nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, intendono sensibilizzare sul tema della violenza di genere.

E avviare una serie di iniziative volte ad incidere su un fenomeno drammaticamente attuale, i cui numeri non si arrestano ma, al contrario, aumentano.

Questo non è anore

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), prosegue l’impegno della Polizia di Stato nella campagna permanente “…questo NON è AMORE”, realizzata dalla Direzione Centrale Anticrimine.

Le azioni realizzate dalla Polizia di Stato in tale ambito rappresentano un importante impegno istituzionale per il contrasto alla violenza di genere, nell’ottica di contribuire alla realizzazione di un cambiamento culturale più ampio che riguardi l’intera società.

Sul tema della violenza di genere c’è la consapevolezza che molte donne, anche in situazioni di pericolo, non denunciano per paura, per vergogna o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.

L’iniziativa “…questo NON è AMORE” intende smontare gli stereotipi e le false credenze legate alla violenza nei confronti delle donne, portando le forze dell’ordine direttamente tra la gente, nei luoghi pubblici con una presenza visibile e rassicurante, fatta di ascolto, accoglienza e informazione.

Ogni anno, le Questure organizzano numerosi eventi di sensibilizzazione sul territorio nazionale dove si registra una consistente partecipazione della cittadinanza. Proprio grazie a questi incontri informali, è possibile rompere il silenzio e aiutare le donne a riconoscere i segnali di pericolo.

Nel corso degli incontri viene divulgato un opuscolo informativo (a livello cartaceo e digitale) che tratta in modo specifico i temi della violenza domestica e di genere garantendo una prevenzione concreta.

Nell’opuscolo si ricorda che uscire dalla spirale della violenza è possibile: per questo sono presenti numeri utili, indirizzi dei centri antiviolenza, strumenti normativi previsti dal legislatore, storie di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e molto altro ancora.

Per la 9^ edizione dell’anno 2025, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella prefazione della brochure ricorda che “La violenza contro le donne non è mai un numero: è una vita violata, una dignità calpestata, un dolore che attraversa l’intera società.

Non possiamo limitarci a contarne i casi: ogni femminicidio è una ferita che riguarda tutti, istituzioni e cittadini, e che richiede una risposta corale e responsabile”.

Testimonial della nuova edizione è Michelle Hunziker che introducendo l’opuscolo afferma: “La tutela delle donne che si ottiene con l’applicazione delle leggi deve essere supportata da un profondo cambiamento culturale, che deve avvenire nella mente e nel cuore di tutti noi.

Per questo è importante sensibilizzare, specialmente i più giovani, e accompagnare le vittime di violenza verso il raggiungimento dell’indipendenza economica.

Denunciare non è un obbligo né una condanna, semmai un’opportunità. È il primo passo per essere, o tornare a essere, sicure, autonome, libere”.

Per questo motivo, “…questo NON è AMORE” rappresenta un progetto strategico che mira non solo a sostenere le vittime, ma anche alla sensibilizzazione della società nel suo complesso, promuovendo una cultura basata sul genere.

L’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato si rivolge anche agli autori delle violenze grazie all’impegno delle Questure, dei centri antiviolenza e degli ospedali che hanno reso operativo il Protocollo Zeus.

Al momento dell’esecuzione del provvedimento di Ammonimento del Questore, l’autore delle condotte viene informato della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute.

In molti casi l’autore delle condotte che riesce a seguire il percorso psicologico riesce ad interrompere la spirale della violenza e gestire gli eventuali eventi successivi, evitando la recidiva.

Nell’ottica di favorire uno scambio costante di informazioni e competenze per un intervento integrato e multidisciplinare a tutela delle vittime, sono stati sottoscritti numerosi i protocolli di collaborazione tra la Polizia di Stato e la società civile per lo sviluppo di campagne di informazione e sensibilizzazione.

Le intese siglate prevedono l’attivazione di reti territoriali per un supporto immediato e coordinato posto a tutela non solo delle donne, ma anche dei figli esposti alla violenza subita dalle madri.

Inaugurazione sala audizioni protette per le vittime vulnerabili Il nido fenice

Oggi alle ore 13.00, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, presso il Complesso Polifunzionale della Polizia di Stato, sito in Catanzaro, in Via Barlaam da Seminara, nr. 5, verrà inaugurata la Sala Audizioni Protette per le vittime vulnerabili “Il Nido della Fenice”.

Alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, On. Wanda Ferro, del Prefetto Vittorio Pisani, Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

Alla cerimonia parteciperanno Autorità Istituzionali, civili e militari, referenti di centri antiviolenza e rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.

Serata Rotary Rende

Il Rotary Rende celebra la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne con la narrazione di Arcangelo Badolati e di Daniela Macario, tra letteratura, cronaca e storia. 

Nei giorni scorsi, presso il Rotary Club Rende presieduto da Sergio Mazzuca, ha celebrato la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricade il 25 novembre di ogni anno.

E lo ha fatto in modo originale, in un’atmosfera da caffè letterario, con l’incontro “Amore e violenza di genere: viaggio nel mondo delle donne, tra letteratura, cronaca e storia”, tra la narrazione di Arcangelo Badolati, i versi dell’attrice Daniela Macario e le musiche di Maria Grazia Tedeschi alla Viola, di Elide Costabile al Violino e di Marco Pio Porreca al Pianoforte.

Dopo i saluti istituzionali, Sergio Mazzuca ha introdotto l’incontro ricordando che “il tema della violenza contro le donne non è un problema privato, non è un fatto che accade lontano da noi.

Si manifesta nelle case, nei luoghi di lavoro, negli spazi pubblici, spesso silenziosa, spesso invisibile, ma sempre devastante. Dietro ogni statistica c’è un volto, una storia, una vita spezzata o ferita nel corpo e nell’anima.

Il Rotary, da sempre, si impegna per la tutela dei diritti umani e la dignità della persona. Questi valori non sono slogan, ma linee guida che si traducono in progetti concreti, in iniziative di prevenzione, supporto e sensibilizzazione.

Contrastare la violenza contro le donne significa educare al rispetto, promuovere relazioni sane, sostenere chi ha il coraggio di chiedere aiuto, creare una rete di protezione che renda possibile uscire dal silenzio, impegnarsi affinché ogni donna possa vivere libera dalla paura, libera dalla violenza, libera di essere sé stessa”.

Successivamente la serata è proseguita con la narrazione giornalistica e letteraria di Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore, scandita dai versi dell’attrice Daniela Macario e dalle musiche dal vivo, che hanno incantato gli oltre 100 presenti creando un’atmosfera intima e suggestiva.

Badolati, con un racconto diretto e appassionato, ha narrato i casi di cronaca che hanno riguardato la violenza contro le donne, sottolineando il loro coraggio e la loro dignità, con particolare riferimento alle donne calabresi.

Ha inoltre compiuto un’avvincente ricognizione storico-letteraria della donna nei vari contesti sociologici, spaziando con disinvoltura, padronanza e competenza, dai poeti dell’antica Grecia, a William Shakespeare, a Pasolini, a Oriana Fallaci e allo scrittore calabrese Gioacchino Criaco.

Daniela Macario ha ricordato la fierezza e il coraggio delle donne citando i versi di grandi poeti e scrittori che hanno fatto la storia della letteratura mondiale, da Ungaretti, a Luzzi, a Prevert, a Quasimodo.

La serata è stata impreziosita dalle musiche dal vivo dei giovani musicisti del conservatorio Giacomantonio che hanno riprodotto brani del repertorio classico ma anche più moderno, spaziando da Ennio Morricone a Nicola Piovani.

Consapevolmente

Con l’iniziativa “ConsapevolMente. Ascolta, scegli, migliora le tue relazioni”, a Catanzaro, nella sala verde della Cittadella regionale, a partire dalle ore 9,30, dipendenti regionali, istituzioni e cittadini, si incontreranno in una giornata dedicata alla promozione di rapporti sani e consapevoli, personali e professionali.

“ConsapevolMente” vedrà la partecipazione dell’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, promotore dell’appuntamento con al centro il contributo dello psicoterapeuta Salvo Noè, noto al grande pubblico per la sua rubrica su UnoMattina di Rai1, che guiderà i partecipanti alla scoperta della mente emotiva, dei segnali di relazioni positive e tossiche, e delle strategie per gestire gelosia, controllo e dipendenza, valorizzando la comunicazione assertiva e il rispetto dei confini.

L’evento, organizzato dal dipartimento al Lavoro della Regione Calabria, di cui è dirigente generale, Fortunato Varone, in collaborazione con il Comitato unico di garanzia e la consigliera di Parità effettiva della Regione Calabria, Tonia Stumpo, ha scelto di affrontare il tema sotto una prospettiva nuova e propositiva, puntando sulla consapevolezza e sull’educazione emotiva come strumenti di prevenzione.

Nel corso della Giornata, contributi autorevoli metteranno in luce il valore della consapevolezza emotiva nella prevenzione della violenza e nella costruzione di contesti relazionali più sicuri e rispettosi.

Oltre all’assessore Calabrese, al dg Varone e alla consigliera Stumpo, interverranno, inoltre, Stefania Agosto, presidente del Comitato unico garanzia Regione Calabria,  Maura Pirillo, funzionaria dipartimento regionale Lavoro, Antonino Mantineo, professore ordinario di diritto ecclesiastico e canonico e presidente del corso di laurea in Giurisprudenza all’Università Magna Graecia di Catanzaro e  Lucia Montesanti, professoressa di sociologia dei fenomeni politici e giuridici e direttrice del corso di perfezionamento sulla violenza di genere presso l’Umg di Catanzaro.

L’evento si caratterizza per un approccio pratico e partecipativo, con spazi di dialogo, confronto e riflessione guidata, pensati per stimolare una cultura del rispetto e della responsabilità emotiva e di come creare ambienti professionali più rispettosi e consapevoli.

Donne libere

“La Calabria compie un passo decisivo nella lotta alla violenza di genere. Con l’avvio operativo del programma “Donne Libere”, la Regione introduce una misura che non si limita ad affrontare l’emergenza, ma che accompagna le donne verso la piena riconquista della loro autonomia. È una scelta politica precisa che mette al centro la dignità, il lavoro, la casa, la possibilità concreta di ricominciare”.

È quanto fa sapere l’assessore regionale all’Inclusione sociale, Pari opportunità e Welfare, Pasqualina Straface, sottolineando come il progetto “Donne Libere”: “rappresenti una delle svolte più importanti degli ultimi anni nel contrasto alla violenza di genere, perché sostiene le donne nella libertà di scegliere e di tornare a vivere affermando sé stesse e la propria dignità”.

Il programma, interamente finanziato dal Pr Calabria Fesr–Fse+ 2021/2027, a cui è stato destinato un importo di 4.5 milioni, nasce per rafforzare la rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio con progetti che camminano nella direzione dell’autonomia abitativa, dell’inserimento lavorativo, del sostegno psicologico e della costruzione di un percorso educativo su misura.

Non è un intervento sporadico né un aiuto momentaneo: è un modello di accompagnamento integrato, pensato per seguire le donne nella fase più difficile, quella della ripartenza.

Come precisa l’assessore: “la libertà non coincide con l’uscita dalla violenza, ma con la possibilità reale di non esserne mai più prigioniere. Si costruisce così una rete ampia, capillare, che vede lavorare insieme Centri antiviolenza, Case rifugio, ambiti sociali, professionisti e terzo settore, con l’obiettivo comune di tradurre le risorse in opportunità di emancipazione.

Ogni euro che investiamo in “Donne Libere” – aggiunge l’assessore Straface – ritorna al territorio in termini di autonomia, stabilità e futuro riconquistati. È così che si spezza davvero il ciclo della violenza”.

“L’avvio della misura – prosegue l’assessore –  precede la Giornata internazionale del 25 novembre, un momento simbolico che quest’anno assume per la Calabria un valore ancora più forte: la Regione non arriva alla ricorrenza con annunci, ma con un modello già attivo e che si aggiunge a ciò che è già stato avviato: dal rafforzamento dei Centri antiviolenza agli interventi dedicati alle donne con disabilità vittime di violenza, fino ai programmi rivolti al fenomeno sommerso che riguarda le donne più fragili”.

A questo si affiancano i percorsi di sensibilizzazione già avviati nelle scuole grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto tra la Regione Calabria assessorato al Welfare, l’Usr e i Cav, con l’obiettivo di introdurre percorsi di mentoring e coaching presso gli istituti comprensivi del territorio regionale, rivolti agli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria del primo grado di istruzione finalizzati alla diffusione della cultura del rispetto.

“La prevenzione – ribadisce l’assessore Straface – si costruisce educando. La cultura del rispetto e dell’affettività sana nasce tra i banchi, non nelle aule di emergenza.

“Donne Libere”, quindi, si colloca perfettamente nella cornice creata dalla nuova Legge Regionale 34/2025, che ridisegna il sistema calabrese di contrasto alla violenza di genere basandosi su integrazione, prevenzione e continuità dei servizi.

Una strategia ampia che ha un’unica direzione: trasformare il welfare in un sistema capace non solo di proteggere, ma di restituire futuro.

La violenza si vince con la libertà verso cui mira, con fermezza, l’impegno dell’assessorato al Welfare. “Donne Libere” è il primo impegno mantenuto verso la costruzione della Calabria che vogliamo: una terra – conclude Pasqualina Straface – che non guarda altrove, ma guarda dritto negli occhi le fragilità e le trasforma in forza”.

Cuav

L’associazione RELIVE che riunisce oltre 40 Centri per uomini autori di violenza (CUAV) in tutta Italia, lancia un allarme: i Centri sono al collasso, con accessi triplicati negli ultimi anni e risorse economiche ormai del tutto insufficienti.

Tra i Centri per uomini autori di violenza che aderiscono quello gestito dal Centro calabrese di solidarietà Ets, guidato dalla presidente Isolina Mantelli.

Un’emergenza che rischia di compromettere il lavoro di chi ogni giorno interviene alla radice del problema, operando con gli uomini che agiscono violenza.

Dal 2019, con l’entrata in vigore del Codice Rosso, che subordina la sospensione della pena (inferiore a tre anni) alla partecipazione a un percorso presso un CUAV, le richieste di accesso sono cresciute in modo esponenziale.

Oggi, le risorse economiche destinate ai CUAV sono estremamente limitate e devono essere suddivise tra 141 fra centri e sportelli su tutto il territorio, senza contare le attività di rete, formazione e sensibilizzazione.

Tali risorse risultano del tutto inadeguate a sostenere un lavoro che richiede alta professionalità, formazione continua e interventi in urgenza.

A peggiorare il quadro, la legge 168/2023 (“Codice Rosso rafforzato”) ha introdotto l’obbligo di incontri bisettimanali (art. 15).

Un vincolo che non solo ignora le evidenze scientifiche – che ne segnalano l’inefficacia e i potenziali effetti iatrogeni – ma che limita anche l’autonomia professionale degli operatori, tutelata dall’art. 6 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.

Di fatto, ai Centri viene chiesto di raddoppiare gli interventi senza alcuna risorsa aggiuntiva, aggravando una situazione già critica.

A tutto questo si aggiunge l’obbligo, previsto dalla normativa nazionale, di richiedere agli uomini in Codice Rosso un contributo economico al percorso, indipendentemente dalla loro effettiva capacità di sostenerlo.

Una disposizione che risulta in contrasto con l’articolo 48, comma 2, della Convenzione di Istanbul, il quale prevede che venga sempre valutata la reale possibilità di adempiere agli obblighi finanziari, per evitare conseguenze che possano ricadere indirettamente anche sulle vittime di violenza.

Tale contributo, peraltro, non copre che una minima parte dei costi reali del servizio.

Senza un sostegno concreto e continuativo ai CUAV, ogni strategia di prevenzione resterà incompleta: senza supporto stabile ai Centri, la sicurezza delle donne è a rischio – non per mancanza di volontà, ma perché il sistema chiede di fare sei volte di più con le stesse risorse.

Le conseguenze sono ormai insostenibili: liste d’attesa fino a 4-6 mesi, operatori sempre più sotto pressione e un rischio concreto di burnout.

Senza un intervento immediato, molti Centri non riusciranno a garantire la continuità dei servizi.

La presidente Mantelli rilancia le dichiarazioni della presidente della Rete nazionale dei centri per uomini autori di violenza, Alessandra Pauncz: “La vocazione dei Centri per uomini autori di violenza è il cambiamento sociale, non solo la gestione dell’emergenza.

Lavoriamo sulle radici della violenza, e per farlo dobbiamo poter offrire opportunità di cambiamento a tutti gli uomini, non solo a quelli inseriti nel Codice Rosso.

La nostra missione non può essere soffocata dalla miopia istituzionale: servono risorse adeguate, niente imposizioni irrealistiche come la bisettimanalità, e soprattutto un dialogo costruttivo per cambiare davvero le cose”,

Non si può chiedere ai Centri di “fermare la violenza” senza dar loro gli strumenti per farlo.

Senza un sostegno concreto e continuativo ai CUAV, ogni strategia di prevenzione resterà incompleta.

RELIVE chiede alle istituzioni di: intervenire a livello normativo per eliminare la bisettimanalità; intervenire con urgenza per garantire risorse adeguate e condizioni di lavoro sostenibili, affinché i CUAV possano continuare a svolgere il loro ruolo essenziale nel contrasto alla violenza di genere.

Ic Gatti-Manzoni-Augruso

L’Istituto Comprensivo Gatti-Manzoni-Augruso aderisce con convinzione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra domani, 25 novembre. In questi giorni, l’intera comunità scolastica si è trasformata in un “laboratorio” di riflessione e creatività, dove gli studenti di ogni ordine e grado hanno espresso il loro fermo “No” a ogni forma di violenza.

Sotto la guida attenta dei loro docenti, i ragazzi e le ragazze si sono impegnati in attività volte a sensibilizzare sull’importanza del rispetto, dell’uguaglianza e della non-violenza, in linea con l’impegno costante dell’Istituto nell’educazione civica e all’affettività.

Il percorso di sensibilizzazione ha portato alla creazione di opere significative che decoreranno gli spazi della scuola: cartelloni ispirati a simboli come le scarpette  rosse, gli studenti hanno realizzato grandi cartelloni ricchi di slogan e messaggi di speranza e solidarietà.

Nelle classi della Scuola Primaria e dell’Infanzia i bambini hanno espresso i concetti di amore e rispetto attraverso disegni e piccoli manufatti, mentre alla Scuola Secondaria sono state prodotte installazioni grafiche ad alto impatto emotivo. Le attività non si sono limitate alla produzione artistica, ma hanno incluso discussioni guidate, letture di testimonianze e analisi di testi che hanno permesso ai giovani di approfondire la gravità del fenomeno della violenza di genere.

La Dirigente Scolastica Antonella Mongiardo ha sottolineato l’importanza di queste iniziative: “Per la nostra scuola, la Giornata del 25 Novembre è un momento cruciale. Educare e sensibilizzare i giovani, fin dalla tenera età, contro ogni forma di violenza – fisica e psicologica – è la base per costruire una società più equa e rispettosa. Siamo fieri del coinvolgimento attivo dei nostri alunni, le cui opere sono la dimostrazione che l’educazione al rispetto è la migliore arma contro la violenza”.

Le realizzazioni degli studenti rappresentano un monito visibile e un invito per l’intera comunità a riflettere sul ruolo che ciascuno può e deve avere per eliminare la piaga della violenza contro le donne.

Fiabipark

Si è tenuto con successo domenica 23 novembre alle ore 16:00 un incontro che ha riunito esperti, educatori e membri della comunità per affrontare due fenomeni sociali urgenti: la violenza contro le donne e il bullismo.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di Maria Carmela Bonaparte, Presidente dell’Associazione ospitante e forte promotrice dell’iniziativa, si è aperto un acceso dibattito. Non sono mancati i saluti del Presidente territoriali dell’Arci Catanzaro Diana Costanza e il Rappresentante dell’Arci, sempre sensibili a tali tematiche e presente alle iniziative proposte.

L’evento ha analizzato in profondità le radici della violenza. Come sottolineato dai relatori, tra cui l’Avv.ssa Rita Parentela che nel suo intervento ha evidenziato come il quadro normativo attuale preveda strumenti fondamentali per tutela delle vittime ma abbia ancora bisogno di essere applicato con continuità, formazione e coordinamento tra istituzioni e servizi territoriali.

Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire percorsi protetti, tempi certi e reale protezione alle donne che denunciano, ricordando come la paura di non essere credute o adeguatamente tutelate resti una delle principali barriere all’emersione del fenomeno.

Nel finale del suo intervento ha ribadito che la risposta alla violenza di genere deve essere necessariamente collettiva e sistematica, mai lasciata sulle spalle delle singola vittima.
La Prof.ssa Anna Lucia Branca, Presidente dell’Associazione Carlo Caruso APS, “Non si nasce violenti ma lo si diventa”.

La violenza non è un tratto innato ma il risultato di una complessa interazione di fattori sociali, culturali e ambientali in cui gli individui crescono e si sviluppano.

La Responsabile di Assistenza e Vita Catanzaro Rita Leone con il suo intervento ha messo in luce le Caregiver, spesso donne e spesso sole, affrontano violenze troppo a lungo ignorate: maltrattamenti, pressioni psicologiche, ricatti economici e abusi che avvengono nel silenzio delle case.

A chi si prende cura degli altri mancano ancora tutele reali, contratti sicuri e canali protetti per chiedere aiuto. Rendere visibile questa violenza sommersa è il primo passo per garantire dignità, protezione e diritti a chi ogni giorno sostiene la fragilità altrui.

Di particolare rilevanza è stata la partecipazione di persone che hanno condiviso la propria testimonianza personale su abusi e violenze subite, offrendo un contributo diretto ed emotivamente forte al dibattito.

Tra le varie Associazioni presenti anche Linea Jonica rappresentata da Andrea Bressi che ha espresso la volontà di fare rete continuando il dialogo intrapreso.

Dal dibattito si è arrivati a conclusione che l’adolescenza rappresenta una finestra critica per l’apprendimento di modelli comportamentali sani.

Non possiamo limitarci a curare le ferite della violenza ma dobbiamo estirparne le cause. La scuola, la famiglia e le istituzioni locali devono collaborare per cercare di creare con gli adolescenti un ecosistema di supporto che valorizzi la non violenza come principio fondamentale di convivenza civile, per costruire una società futura libera dal bullismo e dalla violenza di genere.

Il cambiamento parte dalle nuove generazioni.

Nei saluti finali, l’Associazione Fiabipark ha dichiarato che non intende fermarsi a questa importante discussione ma guarda avanti a prossime iniziative “il nostro impegno è ora quello di trasformare la consapevolezza in cambiamento reale.

Invitiamo la comunità, le istituzioni e gli sponsor a unirsi a noi in queste iniziative cruciali per proteggere e formare le generazioni future”.

Soroptimist Lamezia

Anche quest’anno il Soroptimist club di Lamezia Terme, presieduto da Luigina Pileggi, sostiene la campagna internazionale “Orange the World” promossa dall’ONU, da UNWomen e dalla Federazione Europea del Soroptimist, per dire “no” alla violenza contro le donne.

Da oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza, al 10 dicembre, giornata internazionale per i diritti umani partiranno i 16 giorni di attivismo.

Che ci vedranno impegnate a realizzare iniziative ed azioni concrete di sensibilizzazione utilizzando in tutta la comunicazione il colore arancione.

Simbolo di un futuro senza violenza di genere, e il motto “Non accettare nessuna forma di violenza – Chiama il 1522”, abbinato alla campagna di comunicazione della Federazione Europea “Read the signs” per riconoscere i segnali di una relazione tossica per combattere la violenza domestica e i segnali della cyberviolenza.

Anche quest’anno, nel solco della collaborazione del club con le Forze dell’ordine e le Istituzioni, verranno colorati di arancione la Caserma dei Carabinieri di via Marconi e il Commissariato di Pubblica sicurezza di via Perugini, luoghi che ospitano le aule di audizione che abbiamo realizzato come club e intitolate “Una Stanza tutta per sé”, dedicate a sostenere le vittime di violenza e stalking.

Così come sarà illuminato il Tribunale di Lamezia Terme in piazza della Repubblica dove abbiamo realizzato l’Aula d’ascolto protetta per minori.

Anche il Comune di Lamezia Terme ha aderito alla nostra campagna, illuminando con luci di colore arancione la Statua della Madonnina in Piazza Ardito.

Abbiamo inoltre coinvolto le farmacie della città e dell’hinterland Lametino a distribuire, durante I 16 giorni di attivismo, i “Sacchetti Antiviolenza” della campagna “Orange the World” per riconoscere sia i segnali di una relazione tossica.

Prosegue anche quest’anno la collaborazione con la Lamezia Multiservizi, con l’installazione sugli autobus di linea dei pendolini con le informazioni sul numero antiviolenza 1522 e sui segnali da riconoscere di un amore tossico.

I manifesti della campagna informative verranno anche apposti sulle pensiline presenti in città.

Il 25 novembre effettueremo una campagna informativa per le vie della città e nelle scuole per fornire maggiori strumenti di conoscenza alla cittadinanza (sui diritti, sui servizi ai quali poter accedere, sugli interlocutori ai quali rivolgersi) attraverso la distribuzione di materiale informativo.

Un primo incontro è stato tenuto, lo scorso 19 novembre, con gli alunni del Polo liceale “Campanella Fiorentino” sul tema “Diritti per tutti”.

Sempre oggi, alle ore 9,30 il Soroptimist incontrerà gli studenti del Polo tecnologico “Rambaldi De Fazio”, presentando la campagna “Orange the World”.

Sabato, dalle 16 alle 19, saremo insieme ai Carabinieri della Compagnia di Girifalco per una campagna informativa al Centro commerciale “Due Mari”.

Domenica è invece prevista, in accordo con l’assessorato comunale alle Pari opportunità, la vendita delle “Clementine antiviolenza” per la raccolta fondi da devolvere a un centro antiviolenza.

Comune Cz

Oggi alle ore 9:30 ricollocazione della scultura Cuore spezzato dell’artista Nuccio Loreti nell’area dei giardinetti mons. Durante, nei pressi dalla Basilica dell’Immacolata su Corso Mazzini, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’opera sarà reinstallata dopo un piccolo intervento di restauro a cura dell’autore.

La breve cerimonia vedrà la partecipazione dell’assessora alle Pari Opportunità Donatella Monteverdi e della consigliera delegata al centro storico Daniela Palaia.

Cisl

Questo pomeriggio, presso la Sede CISL sita in Catanzaro, il Questore della Provincia di Catanzaro ed il Segretario Generale CISL dott. Daniele Gualtieri hanno firmato un Protocollo d’intesa in materia di violenza di genere.

La firma di questo Protocollo si inserisce in un contesto in cui il fenomeno della violenza contro le donne e soggetti vulnerabili rappresenta una grave emergenza sociale e ha, quindi, l’obiettivo di rafforzare la rete territoriale a tutela delle vittime.

Nella stessa occasione è stato inaugurato uno sportello di ascolto “Spazio Sicuro”, un nuovo punto di riferimento dedicato al sostegno, all’ascolto e all’accompagnamento delle persone fragili e in difficoltà, favorendo un dialogo costante tra istituzioni, operatori e cittadini.

La Questura di Catanzaro svolge da sempre un ruolo essenziale nella prevenzione dei reati, nella protezione delle vittime e nell’attuazione di strumenti prevenzionali in materia, come l’ammonimento del Questore.

Dal canto suo la CISL Magna Grecia, quale organizzazione sindacale e sociale, si impegna costantemente per la tutela della dignità delle persone, dei diritti umani, del lavoro, della legalità e del benessere delle donne, dei lavoratori, delle famiglie e dei cittadini.

Questo Protocollo, quindi, sottolineando la centralità della collaborazione tra la Polizia di Stato e il mondo del sociale, ha lo scopo di promuovere una rete stabile per prevenire e contrastare fenomeni di vulnerabilità; facilitare la segnalazione di casi di violenza, assicurare accolto, orientamento, supporto psicologico, legale e sociale; diffondere la cultura della legalità, del rispetto, della parità, dell’affettività sana e responsabile.

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