Riceviamo e pubblichiamo
“Care ragazze e cari ragazzi, come ogni anno desidero rivolgere il mio augurio per un radioso e proficuo anno scolastico. Ogni inizio porta con sé entusiasmo, curiosità e anche un po’ di timore, ma si riparte con la consapevolezza dell’importanza della scuola nella formazione delle giovani generazioni, non solo dal punto di vista didattico ma anche come veicolo di valori educativi e sociali, capace di cogliere i bisogni, le risorse e le difficoltà degli studenti e offrire loro un ambiente unico in cui possono interagire imparando l’importanza del rispetto, della diversità, dell’inclusione, ma anche la capacità di pensare criticamente per affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari presenti e futuri”.
È l’incipit della lettera indirizzata agli studenti dal presidente regionale della Società Italiana della di Promozione della Salute ( Sips) Giuseppe Furgiuele, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.
“Buon anno scolastico ai più piccoli – si legge nella missiva – che cominciano un nuovo cammino insieme ai docenti delle scuole dell’infanzia che sapranno guidarli in questo nuovo viaggio fatto di scoperte e nuove amicizie. Buon anno scolastico alle ragazze e ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie con la consapevolezza di quanto importante sia il vostro percorso scolastico perché sarà un tempo prezioso per crescere nell’autonomia a imparare ad assumersi responsabilità sempre maggiori. Buon anno scolastico agli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine e grado che ogni giorno accompagnano i nostri ragazzi lungo il loro cammino di crescita, li sostengono nelle difficoltà e li guidano con l’esempio, la professionalità e l’impegno rappresentando un dono prezioso per l’intera comunità”.
“Un pensiero speciale ai dirigenti scolastici, al personale scolastico e a tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a rendere la scuola l’agenzia educativa per eccellenza, insostituibile realtà istituzionale che spesso è sottoposta a giudizi molto severi e i toni comuni hanno sempre una curvatura pessimistica: “non c’è più la scuola di una volta!”. Ma una buona scuola – sottolinea – è una scuola che cambia, che si rinnova, che riflette, progetta ed è consapevole dei continui cambiamenti dati dal contesto sociale, economico, culturale e politico”.
“In questo anno scolastico – aggiunge Furgiuele – saremo in parte protagonisti di questo cambiamento attraverso un percorso di lavoro condiviso ed inter-settoriale intrapreso da qualche anno che ha coinvolto il mondo della sanità e il mondo della scuola, con la costituzione del Gruppo Tecnico Scuola-Sanità della Regione Calabria per la strutturazione della Rete delle Scuole che Promuovono Salute. È stato messo a punto un modello d’azione e sono stati predisposti degli strumenti di lavoro che supporteranno le scuole per renderle sempre di più luogo di apprendimento, di sviluppo di competenze, ma anche uno degli ambienti strategici per il benessere individuale dei ragazzi . Abbiamo finalmente superato gli interventi spot che non hanno inciso sullo stato di salute della popolazione scolastica aprendo la strada verso l’Approccio Globale alla Salute”.
“Le ragazze ed i ragazzi – conclude – hanno bisogno di adulti che sappiano fornire gli strumenti necessari per sviluppare competenze, non cercano nuove catechesi dove viene elencato ciò che è virtuoso e ciò che non lo è. Vogliono iniziare a sperimentare come costruirlo quel mondo migliore attraverso un ambiente scolastico e sociale che rifletta e rinforzi ciò che viene appreso in classe. Questo cambiamento di paradigma trasformerà la scuola in un soggetto propositivo, e dovrà avvenire anche attraverso le azioni di tutti, istituzioni, famiglie e ragazzi. Buon anno scolastico in Salute a tutti gli studenti calabresi”.
Nicola Fiorita, Sindaco Catanzaro
Mai come quest’anno, gli auguri per il nuovo anno scolastico che si apre ci appaiono lontani anni luce da ogni possibile retorica. Ai nostri ragazzi vorremmo parlare solo di impegno, crescita, futuro e – perché no? – anche di quella gioiosa spensieratezza, che è naturale compagna di strada nell’età che li vede chini sui banchi.
Vorremmo ma non possiamo. Perché sappiamo, ce lo dicono gli esperti, che fatti salvi i più piccoli, gli altri sono attraversati da insicurezze, inquietudini, timori, se non vere e proprie paure.
E come dargli torto? Stiamo consegnando loro un mondo intero in conflitto, in cui solo la violenza sembra farla da padrone, quasi senza che si avverta più differenza tra un campo di battaglia propriamente detto, uno virtuale che prende corpo sulle piattaforme social e così fino alla strada di casa, che diventa insicura al calare del buio.
Un mondo che, privo di filtri o mediazioni, irrompe nelle loro vite senza che vi siano argini a quello che Gustavo Zagrebelsky, giusto sabato scorso, richiamando l’Ecclesiaste ha definito “il tempo dell’odio”.
Ma è proprio per questo che abbiamo il dovere di farli e con più forza, quegli auguri.
Perché la scuola resta presidio insostituibile di conoscenza, consapevolezza, di confronto e dialogo nel rispetto dell’altro, di coscienza civile e di trasmissione di quei valori condivisi che ci hanno garantito un lungo tempo di pace.
Quella pace la cui costruzione possiamo affidare solo alle mani dei nostri ragazzi e alla loro capacità “limpida e pulita” di respingere violenze, sopraffazioni, prevaricazioni, volontà di dominio dell’uomo sull’uomo.
Non è stato mai così alto come oggi, il compito della scuola. Dunque gli auguri vanno rivolti anche a chi si prende cura della crescita, della formazione, dell’educazione dei nostri bambini e dei nostri giovani.
A quegli insegnanti che possiamo solo ringraziare per l’abnegazione e spesso il sacrificio con cui ostinatamente compiono il loro dovere, in un Paese che tarda ancora a riconoscerne come dovrebbe ruolo e funzione.
Come Amministrazione comunale, ce l’abbiamo messa tutta per migliorare in modo significativo le condizioni in cui le attività didattiche vengono svolte. La scuola resta saldamente al primo posto tra le nostre priorità.
Pensiamo di avere già fatto tanto per migliorare il sistema logistico scolastico della città, soprattutto sul versante dell’efficientamento energetico e l’ammodernamento degli impianti tecnologici.
Abbiamo investito più di 12 milioni di euro, riaperto scuole e palestre, riqualificato edifici cadenti, stretto un accordo con Consip che ci permetterà di garantire la conduzione e la manutenzione degli impianti idrici, termici ed elettrici di tutte le scuole comunali.
Sappiamo però che quello che si fa per la scuola non è mai abbastanza ma il nostro impegno, anche per il futuro, resta non smettere mai di investire le risorse disponibili e cercarne di nuove.
Catanzaro è il Capoluogo di Regione e il suo sistema scolastico dovrà essere all’altezza di tale rango.
Buona scuola e buon lavoro a tutte e a tutti.
Inaugurazione anno scolastico a Istituto F. Severi di Gioia Tauro
“L’inizio di un nuovo anno scolastico è sempre un momento carico di emozioni, in cui si rinnovano impegni, speranze e obiettivi comuni.
La scuola è molto più di un luogo di istruzione, è una palestra di vita, un ambiente in cui ogni giorno si impara non solo dalle lezioni ma anche e soprattutto dal confronto, dalla condivisione e dal rispetto reciproco, dalla socialità, in cui si costruiscono nuove conoscenze, relazioni, valori; è una comunità viva, fatta di crescita, di sfide, di opportunità. È qui che ogni giorno si costruisce il futuro; quello lavorativo, ma non solo”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2025-26, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Severi” di Gioia Tauro, punto di eccellenza di questa regione che opera in un territorio tra i più fragili.
“Una scuola – ha aggiunto – che conta oltre mille studenti e che, facendosi interprete delle necessità del territorio, si distingue per la qualità dell’offerta formativa grazie ad indirizzi che coprono settori strategici anche per la nostra economia, puntando sull’alternanza scuola-lavoro attraverso numerosi contatti con realtà economiche locali per consentire l’acquisizione di competenze pratiche e professionali in grado di agevolare l’inserimento di quei giovani nel mondo lavorativo.
Una scuola che non si limita alla sola didattica ma che, attraverso numerose iniziative di diffusione della cultura della legalità ad alcune delle quali ho avuto modo di partecipare, si preoccupa di formare le coscienze dei giovani allontanandoli da quei fenomeni e da quella mentalità che hanno a lungo impedito lo sviluppo di questa terra; una scuola che cresce; ed infatti, dopo anni di assenza, sono felice che qui sia tornato ad avere sede l’indirizzo nautico dal momento che forma figure professionali utili al territorio – per altro all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata: un segnale forte e concreto di rinascita e legalità, che unisce formazione e riscatto sociale.
Un ulteriore elemento che rende il ‘Severi’ un simbolo di futuro e impegno educativo da valorizzare, assolvendo pienamente ad un compito fondamentale: aiutare i nostri ragazzi a non abbandonare questa regione e, di conseguenza, questa regione a non perdere i suoi cervelli”.
L’assessore nel corso della sua visita è poi intervenuta sul ruolo della Scuola e dei professori ai quali spetta il compito non solo di impartire compiti e nozioni ma anche di ascoltare, e supportare ogni studente motivandolo.
“Un ruolo decisivo, entusiasmante, e, al tempo stesso, estremamente impegnativo e complesso, che – ha sottolineato – necessita di essere sostenuto soprattutto da noi Istituzioni attraverso un’azione di concertazione; è da questa azione con il mondo della scuola e gli Enti locali territoriali che sono nati progetti importanti, come l’erogazione di voucher per l’acquisto di materiale didattico, già alla sua seconda edizione e che proseguirà anche quest’anno per far fronte ai bisogni delle famiglie calabresi con situazioni reddituali delicate, come il finanziamento di viaggi d’istruzione per consentire ai nostri giovani di conoscere a fondo le potenzialità del territorio nel quale vivono, un’azione che verrà riproposta nel corso del nuovo anno scolastico, come il progetto sperimentale ‘Discutiamone insieme’ che avrà avvio già dal prossimo mese di ottobre come da istruzioni operative che stanno per essere diramate, che garantirà la presenza di uno psicologo nelle scuole secondarie di primo e secondo grado con l’obiettivo di offrire supporto individuale e di gruppo agli studenti, alle famiglie e al personale scolastico, contrastando il disagio giovanile e promuovendo il benessere dei nostri giovani; una misura che si affianca ad altre che stanno per essere parimenti avviate, per il recupero, potenziamento, innalzamento e valutazione delle competenze in italiano e matematica, attraverso la sperimentazione di una metodologia didattica e di valutazione innovativa, e per il potenziamento delle lingue straniere.
Una ripartenza, dunque, all’insegna di importanti novità che si affiancano a quelle, significative, attivate dal Ministro dell’Istruzione e del Merito per una scuola sempre più al passo con i tempi, orientata ad una crescita educativa e alle esigenze degli studenti in condizioni di fragilità”.
Citate, nell’occasione, anche le iniziative avviate in relazione al sistema integrato di istruzione dalla nascita a sei anni con l’apposita legge e regolamento regionale, adottati nel 2024 in attuazione della normativa nazionale, per un percorso educativo unitario, con l’obiettivo di garantire a tutti i bambini pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità, superando disuguaglianze e barriere sociali, economiche e culturali, mettendo in campo una serie di interventi mirati a qualificare e potenziare l’offerta educativa sul territorio; un sistema che sta per essere completato con la definizione del “Piano di formazione del personale”, dei “Criteri per la costituzione dei Poli per l’infanzia” e delle “Linee guida per i coordinamenti pedagogici territoriali, anch’essi frutto di concertazione con il mondo dell’Istruzione e degli enti locali territoriali”.
L’assessore ha anche inviato una lettera aperta ai dirigenti scolastici e ai docenti degli istituti scolastici della regione Calabria nella quale ha rimarcato la certezza “che anche quest’anno scolastico sarà all’altezza degli ultimi, proseguendo ed implementando quanto di buono sin qui realizzato”.
“Solo insieme, con fiducia e sinergia, possiamo trasformare le sfide della Scuola in opportunità per la crescita e lo sviluppo della nostra amata Calabria.
A ciascuno di Voi, pertanto, va il mio più sentito ringraziamento per quello che avete fatto e che certamente continuerete a fare
Ed è tramite Voi che desidero ringraziare il personale tecnico ed amministrativo che vi affianca, le famiglie degli studenti, prime alleate della scuola, e gli studenti calabresi.
A tutti auguro un buon inizio, foriero di importanti risultati, personali e collettivi”.
Auguri a scolari Ic Gatti-Manzoni-Augruso
Una nuova pagina della vostra inizia, tra aspettative, speranze ed emozioni diverse. Ogni porta che si apre è l’inizio di un nuovo viaggio, di una nuova “avventura”.
E’, soprattutto, un’opportunità: di mettere a frutto le esperienze acquisite per esplorare nuovi orizzonti e progettare nuovi traguardi.
Oggi, dunque, si riparte e ognuno di noi è chiamato a dare il meglio di sé per affrontare con la giusta motivazione questa sfida, che sono certa ci darà belle soddisfazioni.
Al dirigente spetta il compito di creare un circuito virtuoso di condivisione, che favorisca il senso di appartenenza e la crescita professionale di ogni membro della comunità scolastica come parte fondamentale di un sistema di valori e di relazioni.
Cari ragazzi, noi oggi vi doniamo un libro, fatto di pagine bianche, e voi scriverete la vostra storia, con l’aiuto dei vostri genitori e dei vostri insegnanti.
E in questo meraviglioso viaggio, imparerete a lavorare in gruppo, a studiare in modo critico le discipline, ad apprezzare la bellezza dell’arte, dello sport, dello stare insieme, del condividere sogni.
Mentre scrivete le pagine del vostro libro, fatelo col sorriso, protesi a quell’abbraccio che riservate sempre anche a me, quando vengo a salutarvi nei plessi.
Quell’abbraccio, stamattina, lo ricambio, per tutti voi, con un grande sorriso e la speranza di un nuovo anno sereno e gioioso.
Agli insegnanti e al personale ATA auguro un percorso sereno e proficuo, ricco di soddisfazioni umane e professionali.
La scuola, essendo il principale punto di riferimento per la crescita culturale e umana degli studenti, deve prefiggersi l’obiettivo di far diventare i ragazzi, attraverso il sapere e il saper fare, persone autonome, professionisti competenti e cittadini responsabili.
E per poterlo realizzare, deve creare le condizioni per favorire il benessere e lo star bene insieme.
Deve essere, dunque, un luogo di lavoro efficiente e sereno, dove poter condividere obiettivi comuni e buone pratiche.
Mi piace vedere la comunità educante come un “organismo vivo” e in continua crescita, con una precisa idea di ciò che vuole essere, o diventare, e che si muove armoniosamente verso un traguardo; per raggiungere la meta deve dotarsi di un’organizzazione e di un motore, ovvero la progettazione formativa.
Un organismo, però, prima di tutto, deve avere un’anima. E l’anima della scuola è il rapporto insegnante-allievo, punto di partenza e di arrivo di qualsivoglia programmazione scolastica.
La qualità dell’apprendimento deve essere la meta verso cui ogni operatore scolastico deve tendere, ognuno nel proprio ruolo e nelle proprie specifiche mansioni.
L’evoluzione pedagogica di questi ultimi anni ci ha posto di fronte a nuove tecnologie e metodi didattici che, partendo dal digitale e dalle mille risorse ad esso collegate, ci hanno indotto a ripensare la didattica tradizionale, abbandonando il concetto di aula e affermando una nuova idea di fare scuola: l’ambiente di apprendimento.
Proprio in questa direzione, si è mossa la scuola italiana negli ultimi anni, grazie anche al forte impulso dei progetti PNRR finalizzati ad innovare gli ambienti scolastici, nella prospettiva di affermare la centralità dello studente, come protagonista attivo, e non ricettore passivo, del proprio apprendimento.
Diceva il pedagogo Quintiliano: “i giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”.
E’ più che mai opportuno superare il rigido concetto di aula tradizionale e sperimentare i modelli che la pedagogia moderna ci mette a disposizione, al fine di rendere sempre migliore la qualità del rapporto di insegnamento-apprendimento e coinvolgere i ragazzi in un progetto educativo condiviso, che accenda in loro l’entusiasmo e la curiosità del sapere.
Nella squadra, l’idea di uno diventa l’obiettivo di tutti, ci si incoraggia a vicenda, si impara dall’errore, si riconosce il valore degli altri, si migliora dal confronto.
Ricordando le parole di Papa Francesco: “Nessuno vince da solo”, e per andare lontano bisogna camminare insieme.
Lavorare in team è una grande competenza, che richiede spirito di collaborazione e cooperazione.
Richiede pazienza, disponibilità all’aiuto e al confronto, skills che noi educatori dobbiamo insegnare agli allievi, come bagaglio primario della loro formazione civica.
Ma, soprattutto, richiede autorevolezza. La quale non proviene dall’autorità del ruolo, ma dall’empatia personale, dalla capacità di motivare ed esercitare un’influenza positiva sugli altri.
Sembra voler dire proprio questo, agli educatori, lo scrittore Antoine de Saint-Exupery quando, in un celebre passo del Piccolo Principe, evoca in punta di penna l’importanza della motivazione: “Se vuoi costruire una nave, non affaticarti per prima cosa a radunare uomini per raccogliere legna, a preparare attrezzi, a dividere compiti, a impartire ordini …
Ma invece prima insegna loro la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno al lavoro per costruire la nave».