Simbolo Codacons

Riceviamo e pubblichiamo

Ieri Freccia Rossa 8519 ha registrato un ritardo di quasi tre ore. Durissimo il Codacons che ha raccolto le segnalazioni degli inferociti passeggeri giunti a Scalea alle 23.45 in luogo delle 21.10. L’associazione parla di “un sequestro di persona” per le centinaia di passeggeri tenuti ostaggio e bloccati alla stazione di Praia a Mare per oltre 45 minuti… praticamente a piedi avrebbero raggiunto Scalea in minor tempo.

E’ stato loro impedito anche di scendere dal treno.

E prima ancora alla stazione di Maratea il convoglio è stato fermo oltre mezz’ora.

Nessuna spiegazione, denunciano i passeggeri che erano a bordo: fermi in carrozza con i finestrini chiusi, con un caldo asfissiante ed una rabbia indescrivibile.

La colpa, parrebbe di uno scambio bloccato, almeno cosi sussurra qualcuno. Quel che è certo è il poco rispetto per i passeggeri.

A far le spese della palese disorganizzazione sono i turisti che ancora decidono di raggiungere la Calabria.

Riteniamo doveroso, oltre al dovuto indennizzo in favore dei passeggeri – conclude il Codacons – che i vertici di Trenitalia e RFI chiedano pubblicamente scusa non solo ai turisti ma ad un’intera regione.

Appare sempre più evidente, purtroppo, un progetto di isolare la Calabria, favorito dalla complice indifferenza generale della classe politica tutta.

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