Tre fatti slegati tra di loro, ma che meritano una sorta di citazione. Seppur breve. Due relativi a Catanzaro e uno a Cosenza.

Il primo: il tragicomico, così ribattezzato da noi consiglio comunale in programma domani a Catanzaro. Quello con Forza Italia 1 di Marco Polimeni e soci, in minoranza (o almeno crediamo) in Aula e in minoranza pure sotto il profilo numerico rispetto a Forza Italia 2 di Talerico e compagni. In maggioranza politica e numerica. Sarà dunque simpaticissimo ascoltare quest’ultimo difendere a spada tratta l’Amministrazione Fiorita di cui è azionista di riferimento, magari proprio contro un attacco polimeniano. Che spasso! Un triste record, tutto catanzarese.

Il secondo: l’amaro sfogo della titolare di un bar del quartiere marinaro del capoluogo. Che con metà locale alle prese con lavori di ristrutturazione espone un cartello che recita: “Questo significa investire in Calabria…”. Frase sibillina. Chissà cosa si vuol comunicare.

Il terzo: l’ultima puntata di Cose Nostre. In programma ogni lunedì sera su Rai1. Stavolta dedicata, tre giorni fa per l’esattezza, al direttore del carcere di Cosenza Sergio Cosmai. Ucciso a metà marzo del 1985 dalla mala cosentina. La stessa ‘ndrangheta che ha falciato un uomo di Stato. Integerrimo nell’espletamento delle sue delicate funzioni. La cui storia, ricostruita da questa trasmissione su tutte le mafie italiane, andrebbe probabilmente fatta vedere a tutti gli studenti calabresi nelle varie scuole attraverso l’archivio di Raiplay.

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