Articolo tratto da Sky Tg24
carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Sarebbe lui ad aver rapinato e accoltellato, uccidendolo, il 36enne che gestiva il distributore di carburanti in frazione Tor San Lorenzo.
Un ragazzo di 18 anni è stato fermato per l’omicidio di Nahid Miah, il 36enne di origine bengalese titolare della pompa di benzina a Tor San Lorenzo, ad Ardea, ucciso a coltellate durante una rapina lo scorso 27 maggio. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Velletri.
Il giovane, della zona e con precedenti, ha confessato che era lui il motociclista con casco integrale e vestito di nero che aveva ferito con una coltellata mortale al cuore il benzinaio, prima di sottrargli 570 euro in contanti.
Il 18enne ha anche permesso di recuperare il coltello a serramanico con lama di 16 centimetri usato per l’omicidio e che era ancora sporco di sangue.
La rapina e l’accoltellamento
Poco prima delle 12 di martedì scorso, la vittima era stata accoltellata al cuore da un uomo che, arrivato al distributore Toil in sella a una moto, coperto da un casco integrale e vestito completamente di nero, si era poi dileguato con il ‘bottino’ di 570 euro in contanti. Nahid Miah, sposato e padre di due bambini, è morto prima del trasporto in ospedale, nonostante i numerosi tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118.
Le indagini
I carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Velletri, hanno immediatamente avviato le indagini, ascoltando alcuni testimoni e analizzando i filmati della video-sorveglianza. L’acquisizione delle registrazioni delle telecamere si è poi allargata a numerosissimi impianti, fino ad arrivare a ricostruire l’intero percorso effettuato dall’assassino, prima e dopo il delitto, in sella a una moto Bmw GS 650 bianca, rubata due giorni prima a Roma, ritrovata l’indomani in un’area boschiva di Ardea, quasi completamente carbonizzata