Bari-CatanzaroBari-Catanzaro

Bari-Catanzaro, in programma di venerdì sera nel quadro dell’anticipo del 17. turno della serie cadetta, è un incontro che, soprattutto in cadetteria, profuma di tradizione e, quindi, d’antico. Questa partita, in C ma anche in B, si può infatti considerare una… classica a pieno titolo. Che nella stagione in corso arriva alle porte di Natale con i pugliesi per l’ennesima annata in grosso affanno, malgrado i soliti proclami della vigilia del campionato, e i calabresi invece reduci da una lunga striscia positiva. Serie in attivo che ha oltretutto rinfocolato le loro ambizioni di frequentare stabilmente i quartieri nobili della classifica. Punti pesanti in palio, dunque, al San Nicola. Ma ecco il consueto film della partita dopo il fischio d’inizio dell’arbitro Rapuano di Rimini (leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=25964).

Primo tempo:

Il Bari si vuole quantomeno salvare, evitando “code pericolose”. Ma sebbene in casa, stasera, sembra squadra parecchio modesta. Persino assai  più di quanto non dica la sua asfittica classifica. Eppure in panca biancorossa, per ogni tifoso del Catanzaro, c’è un…  déjà vu vivente. Perché Vincenzo Vivarini, ovvero l’artefice dell’ultima promozione dell’Us ‘29 e del miglior calcio degli ultimi 20 anni almeno visto nel capoluogo calabro, sta di nuovo alla corte della famiglia De Laurentiis e guida i Galletti. Che però più di una squadra di Vivarini paiono un gruppo di “scappati di casa”. Brutti, inguardabili anzi. E dominati dai rivali. I quali, appena oltre il 15’, si fanno pericolosi con Cassandro che mette un invitante pallone al centro dell’area. Dove Iemmello, anticipando Kassama, di testa “bacia” la parte alta della traversa. Logica conseguenza, il vantaggio dell’Aquilani-band. Che da una spettacolare combinazione tra Petriccione, Iemmello e Pontisso, trovano l’1-0 o meglio lo 0-1. Che arriva con l’eurogol messo a segno da un Pontisso (oggi come i compagni in neroverde che fa tanto Chieti, ma con una… nota flou, maledetto merchandising!) bravo a trovare un destro al volo quasi a fil di palo della porta difesa, nell’occasione inutilmente, da Cerofolini. Passa il tempo con la compagine viaggiante padrona del campo e si va così al riposo senza… cambi di copione.

Secondo tempo:

Si ricomincia dopo l’intervallo così come si era proceduto nel primo tempo: una sola la squadra in campo, cioè. Tant’è vero che, pronti-via, e Cerofolini deve subito dire di no a Iemmello, una volta tanto pericoloso di sinistro da fuori area. Ma serve a poco o niente. Perché, già al 3’, è 2-0 (0-2, per l’esattezza) comunque, con Antonini che sfrutta alla perfezione un cross dalla trequarti di Petriccione per infilare di testa il pallone nel sacco. Il tutto mentre il Bari, che lo ricordiamo dovrebbe quantomeno macinare punti salvezza il prima possibile per poi molto eventualmente pensare ad altro, fa la comparsa e, di fatto, non impensierisce (mai!) Pigliacelli e i suoi compagni del reparto arretrato giallorosso. Che a un certo punto aiutano il resto della loro formazione a… trotterellare fino al triplice fischio finale. “Segnale” che ha chiuso questa sorta di allenamento di inizio weekend per Pittarello e soci. E a niente serve il rigore segnato da Bellomo al 48’ per un ingenuo fallo di Liberali. Quasi un’eccezione che ha confermato la regola.

Conclusioni:

Il Catanzaro, al di là di quanto non dica il pur eloquente punteggio finale, fa la più tranquilla delle scampagnate a Bari. Dove ha come premesso trovato una compagine guidata dal probabile fratello gemello del suo ex mister Vivarini. Perché, se si trattasse di quello vero, le cose sono due: ha disimparato ad allenare oppure ha una rosa da stravolgere a gennaio. Considerato come oggi la formazione biancorossa sia apparsa in una versione imbarazzante. Di una squadra incapace di creare il benché minimo problema a una rivale invece proiettata nelle posizioni di vertice della graduatoria, dove si è proposta negli anni scorsi.

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