Partita a Palermo per il Catanzaro, quella di poco fa, che rappresenta(va) una sorta di crocevia della stagione. Vale a dire con passaggio da un inizio tribolato a un prosieguo con molti meno affanni e anzi determinate ambizioni. Di playoff, addirittura. Dopo che i soliti disfattisti parlavano di rischio retrocessione. Mentre noi dicevamo che con la famiglia Noto al timone non si retrocederà. Mai. Sul campo, almeno. E sebbene un allenatore un po’ così, diciamo. E infatti… . Ecco anche la scintillante vittoria di Palermo sotto un autentico diluvio. Che permette alle Aquile di salire a quota 27 in classifica, ovvero al settimo posto momentaneo. Ai margini della zona playoff. Ma dentro. E alzi la mano chi lo avrebbe pronosticato, solo un paio di mesi fa. Quando appunto in città ci si fermava con il giornalista amico per esternare ansie e paure, ingiustificate, per le sorti della squadra. Comunque sia, il film della gara.
Primo tempo:
Il Catanzaro parte a tutta birra e già al 3’ Biasci (che giocatore!) la butta dentro al termine di un’azione tambureggiante. Ancora ‘suspense Var’, ma il gol a differenza di una settimana fa al 90’ con il Brescia è… buono. E dunque pronti-via con l’1-0, anzi con lo 0-1. Al 9’, però, il Palermo prova a rimettere subito le cose a posto. Ma Henry viene provvidenzialmente disinnescato… all’ultimo istante. Al 12’ anche a Palermo come ovvio è il 15 dicembre, ma sembra marzo. Perché, dal sole, si passa a una violenta grandinata in un amen. Al 18’ altro… fuoriprogramma. Forse per la tanta acqua caduta saltano i collegamenti audio tra arbitro e collaboratori. Circa 3’ di sospensione, ma poi tutto viene ripristinato. Alla mezz’ora la coppia Compagnon-Biasci tenta di chiudere i conti con il 2-0, ma la sfera finisce alta. Un sussulto che tuttavia, come spesso accade nel calcio, dopo lo scampato pericolo carica i rosanero. Che al 31’ prima chiamano Pigliacelli al grande intervento su un velenoso colpo di testa di Nikolaou e poi, sul corner susseguente, pareggiano con Le Douaron tenuto in gioco da Iemmello come certifica pure la review arbitrale dell’azione. Tutto da rifare, quindi, per la Caserta-band. Che, subìto il punto del pari, sbanda un po’. Ma il tempo residuo dal 45’, 3’ di recupero compresi, scorre in fretta e il primo parziale termina sull’1-1.
Secondo tempo:
Ancora qualche problema di… connessione tra strumenti di arbitro e assistenti. Si parte quindi con ben 9’ di ritardo sulla tabella di marcia. Ma a pochi secondi dalle 16.09 ecco il regolare via. La ripresa, però, più che essere all’insegna delle emozioni, si caratterizza per la battaglia a centrocampo. Non mancano alcuni… lampi, tuttavia. Senza contare che negli ultimi 18’ dei regolamentari cambia tutto. E, in rapida successione, arrivano il tiro di Brunori al 27, che esalta ancora una volta le doti di Pigliacelli o la conclusione di Iemmello al 30’ bloccata dal portiere Desplanches.
In mezzo, invece, il possibile fallo da rigore per un tocco di mani sullo spunto del solito irriducibile Brunori. E, oggettivamente, qualche protesta ci sta. Ma il fischietto torrese Arena e il Var dicono che non c’è alcunché. Subito dopo, il sempre vigile portiere delle Aquile esce con tempismo perfetto sui piedi di Di Francesco. Quando meno te l’aspetti, però, Pompetti inventa. E tira fuori dal nulla un inaspettato coniglio dal cilindro. Una saetta fulminea dal limite che Desplanches vede… incastonarsi sotto al sette con assoluta impotenza. È 2-1 per gli ospiti.
E per i 600 catanzaresi assetati sugli spalti de La Favorita-Renzo Barbera è festa grande. E come potrebbe essere altrimenti! A seguire il Palermo, ormai in crisi nera come un anno fa quando cedette il passo pure all’allora Vivarini-band, ci prova in tutti i modi. Ma su arriva al 90’, più i 5’ di recupero, con i locali che si limitano a cercare di lucrare penalty in ogni modo. Ma non accade più nulla. E finisce 1-2.
Conclusioni:
Catanzaro ancora una volta corsaro a Palermo e, considerato quanto scritto (e goduto) finora, c’è poco o altro da aggiungere!
