Riceviamo e pubblichiamo
Lo svilimento del diritto di difesa ha tracciato, in questi anni, solchi profondi nei rapporti tra il foro e la magistratura.
È necessario uscire dal tunnel infinito dell’emergenza e ritrovarsi dentro il comune perimetro costituzionale; in particolare, nel corredo valoriale – non negoziabile – del giusto processo scolpito nell’art. 111 della nostra Magna Charta, nella consapevolezza che la perenne logica emergenziale mortifica quel quadro assiologico e ci pone fuori dallo statuto di legalità che i costituenti hanno disegnato per regolare il difficile rapporto tra autorità e libertà, tra esigenze di difesa sociale e tutela delle libertà individuali.
Urge pertanto ritrovare una grammatica comune che veda nella Costituzione e nei valori di civiltà in essa scolpiti l’unico faro capace di illuminare il doveroso cammino unitario della (e nella) giurisdizione.sono confermate tutte le premesse perché l’iniziativa di denuncia dei penalisti calabresi per i diritti e contro la politica dei processi di massa con le sue conseguenze estreme, prosegua con un programma di manifestazioni in concomitanza con l’astensione regionale, già preventivata nel deliberato dell’11 settembre 2024, che i presidenti delle camere calabresi riuniti in sede di coordinamento hanno deciso di attuare nelle date del 15, 16, 17 gennaio 2025.