Strana la vita. Ma forse la politica lo è persino di più. Anzi, senza il forse! E il consiglio comunale fiume di Catanzaro odierno, ancora in corso, rappresenta la plastica dimostrazione di questo assunto. Basti pensare al ‘doppio consigliere’ (regionale e comunale) Antonello Talerico. Il quale ha preso le distanze da noi che gli imputavamo di stare in Consiglio dove non avrebbe dovuto stare, a sinistra cioè, e per tale ragione di star facendo brutta figura. Sul piano politico, come ovvio. Ma così come avvenuto per Fabio Celia, di cui diremo a breve e che avrà brutte sorprese da chi considera più vicino, nessuno ti… odierà di più di colui a cui dici la verità. Sbattuta in faccia, senza filtri, come piace a noi. Soprattutto ai politici, viceversa abituati ai salamelecchi di mille questuanti o aspiranti tali. Comunque sia, ecco il “bignamino” della filippica talerichiana con un Antonello che fino a metà settembre scorso per due anni e tre mesi circa avrà mandato al De Nobili un fratello gemello o un sosia al proprio posto.
Talerik contro tutti
“Qui – sentenzia infatti con il solito piglio – neppure i microfoni funzionano (e anche lo streaming, aggiungiamo noi, fa qualche capriccio, ndr). Segnale di un fatto: voi avete comunicato benissimo in campagna elettorale, invece fallendo miseramente nella successiva fase gestionale. Tant’è vero che ora dipendete dai diktat dei vostri nuovi alleati di Azione (arrivati a… surrogare proprio lui e il suo ex gruppo, ndr). Che se non accontentate, non vi votano le pratiche. Ma la cosa grave – aggiunge – è un’altra: certi esponenti subentrati nella maggioranza che, se sono laureati in Giurisprudenza (chiaro il riferimento a Raffaele Serò, pur mai nominato, ndr) e sono favorevoli ad alcune determine, devono strappare laurea e diploma. Ma si sa che con Nicola Fiorita ci sono certi consiglieri convinti di stare in maggioranza, ma contano meno dei consiglierini del paesello. Ecco perché – conclude – vi invito, penso ad esempio a Francesco Scarpino, a non dire sempre sì per avere in cambio la strada riparata nel quartiere che vi interessa. E pensate a Roberto Occhiuto che dà tanti soldi alla città, mentre voi lo criticate da mattina a sera”.
I dubbi di Lobello e le “minacce” di Costa
In precedenza le domande di Alessandra Lobello: “Ma circa 200mila euro, pur… compartecipate dalla Regione, per dieci giorni di festa a Natale non vi sembrano troppi? E perché non siete andati dal notaio nel momento in cui il professionista che organizza da anni ormai la stessa rassegna, A farla amare comincia tu, e ha operato pure quando governavamo noi del centrodestra ha dichiarato di voler cedere il… marchio per acquisirlo gratuitamente?”. Ma anche le ‘minacce’ di sporgere querela di Gianni Costa in caso di voto sulla pratica inerente alla Catanzaro Servizi.
Veraldi sfruculia Celia, che accoglie a… denti stretti Buccolieri e presto sarà isolato nel Pd, e la “ribellione” di Serò
Stefano Veraldi non rinuncia a punzecchiare in qualche modo il capogruppo del Pd (chissà ancora per quanto) Fabio Celia. Che cerca di rispondergli per le rime, ricordando (ed è la verità) la sua storia (e quella della sua famiglia nel vecchio Partito Socialista e Comunista, dal nonno al padre, e quindi nella sinistra) e la coerenza sempre dimostrata nelle urne. Nella circostanza Celia non mente, lo ribadiamo. Anzi. Ma cede alla logica del “si fa, ma non si dice” quando dà il benvenuto tra i Dem a Gregorio Buccolieri (passaggio da noi anticipato 3 mesi fa, tanto per cambiare) in attesa dei componenti del Gruppo Azione con cui da tempo lo stesso Buccolieri flirta tramite il vecchio amico Roberto Guerriero. Si è ‘infine’ registrato di Raffaele Serò sulla dura sortita talerichiana, che si è limitato a dire: “Davvero grave e inaccettabile che qualcuno ci abbia dato dei consiglierini. Forse si farebbe meglio a guardare a ciò che questa maggioranza (lui in questa fase si professa di sinistra, perché governa la sinistra, poi chissà…, ndr) ereditato dalla precedente gestione”. Chiara la risposta, anche questa senza citazione del destinatario, all’ex dominus e dante causa (anche a livello professionale in passato, oltreché politico ci pare). Un atto che segna la chiara volontà di Serò di stare con Fiorita.
Una volta tanto un atto di sincerità, vero Marco?
Ogni tanto, ma molto raramente, e non per materie delicate, come concorsi et similia, qualche politico riveli la verità. Soprattutto se a danno degli altri, dei rivali, come ovvio. Succede infatti che Polimeni a un certo punto dica: “Irene (l’assessore all’ambiente del Pd nominata in quota Jasmine Cristallo, ndr) sappi che ci chiamano quelli della tua maggioranza per chiederci di attaccarti sulla stampa. Ripeto, te ne devi rendere conto”.