Riceviamo e pubblichiamo
“Il dibattito scaturito nelle scorse ore sull’Università Magna Graecia, leggendo le dichiarazioni del rettore e di quello che è stato uno dei docenti più rappresentativi della facoltà di Medicina, ha riproposto l’urgenza di fare chiarezza sul ruolo e sul futuro che si vuole far ritagliare per l’Ateneo di Catanzaro. Al netto delle motivazioni strettamente personali che riguardano i percorsi lavorativi dei singoli, emerge il bisogno di fare chiarezza sulla visione d’insieme attorno all’Università, affinché i percorsi di crescita dell’offerta formativa e, al contempo, di integrazione con la città possano davvero avere un seguito realizzabile.
Un dato di fatto è inequivocabile: nessuno può permettersi di far naufragare il sogno UMG partorito dal compianto Salvatore Venuta, né tantomeno disperdere il patrimonio di conoscenze e di esperienze maturato dalla scuola di Medicina in tutti questi anni. Una facoltà che ha visto formarsi generazioni di medici e ricercatori, riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, e che oggi si trova davanti al rischio concreto di perdere il proprio ruolo di riferimento. In tempi non sospetti, avevamo dedicato interventi relativi alla necessità di garantire la diversificazione dell’offerta formativa, rafforzando, fuori dai provincialismi, la funzione ed il ruolo di primo piano dell’Umg in ambito regionale, relativamente alle sue specificità, così come degli altri atenei in una ottica di crescita delle Università calabresi.
A questo, si aggiunge la questione inerente l’integrazione delle aziende ospedaliere, con la nascita dell’Azienda unica Dulbecco, che nei propositi avrebbe dovuto garantire una struttura di ricerca, formazione ed assistenza innovativa ed in grado di rappresentare l’hub più grande della Calabria per numero di posti letto. Alla luce di tali ragioni, oggi non sono più tollerabili ulteriori ritardi e tutta la città pretende trasparenza e provvedimenti immediati, a salvaguardia del diritto allo studio e del diritto alla salute dei catanzaresi. Fuori dalle logiche di campanile o di partito, urge un confronto istituzionale per dire a tutti, con chiarezza, quale futuro si immagina per l’Università Magna Graecia, in un rapporto di leale collaborazione, chiamando alla responsabilità tutta la classe politica cittadina e regionale. Occorre sgomberare il campo da sospetti ed insinuazioni che fanno male alla città”.
Lavoratori Alli Scarl
Come già fatto, anche, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale e nella recente Assemblea dei lavoratori annuncio che sarò presente, al fianco dei lavoratori, al sit-in indetto nei prossimi giorni dalle organizzazioni sindacali della Alli Scarl.
Questi lavoratori non solo rivendicano il pagamento degli stipendi ma meritano una definizione chiara della vicenda sul loro futuro professionale stretto tra le presunte inadempienze della società ed il silenzio della Regione Calabria, attraverso il committente Arrical, che non fornisce alcuna informazione sulla nuova azienda che dovrebbe gestire l’impianto di smaltimento e rivalutazione dei rifiuti di Alli.
In queste ore, inoltre, tutto ha assunto il tono della beffa con l’azienda che prima dell’Assemblea dei lavoratori annunciava il pagamento degli stipendi e subito dopo comunicava formalmente che non sarebbero stati pagati. Una presa in giro a discapito dei dipendenti che stanno vivendo un momento molto preoccupante della loro vita lavorativa.
Per tali ragioni invito tutti gli amministratori della provincia di Catanzaro ad essere vicini alle sigle sindacali ed ai lavoratori in questa battaglia per i loro diritti chiedendo al contempo che si faccia definitiva chiarezza sullo strategico impianto pubblico di smaltimento e rivalutazione dei rifiuti di Alli.