Chissà se agli esponenti della base del Pd locale, liberi e indipendenti, e ai cittadini di Catanzaro, non direttamente legati a contesti politici, i clamorosi esiti delle Regionali in Liguria abbiano fatto suonare la classica sveglia. Ma perché mai avrebbe dovuto accadere ciò, essendo una realtà riferibile a un ambito territoriale e sociale situato dall’altra parte dell’Italia? Semplice: è acclamato come tanto i catanzaresi, pensando alla Giunta Fiorita, quanto soprattutto i militanti del partito cittadino di Elly Schlein, ad esempio pensando ai congressi di Circolo mancati, si debbano sorbire figure in posti chiave “per interposta persona o calati da Roma”. Come appunto l’ex pluri-ministro Dem Andrea Orlando.

Bocciato dai liguri per la presidenza della Regione, malgrado dovesse tirare un… rigore a porta vuota in una campagna elettorale in cui l’ex governatore del centrodestra, Giovanni Toti, era addirittura stato arrestato. Fatto che dimostra come, alle latitudini catanzaresi, assessori completamente avulsi dal contesto politico della città, e quindi anche amministrativo, e ‘dirigenti’ del Pd senza voti che impongono scelte da… lontano o per…  procura possano fare solo male. Alla città e al partito. Ma se per la città c’è comunque una coralità gestionale, oltretutto con un dominus riconosciuto che è come ovvio per mandato elettorale il sindaco Nicola Fiorita. Che si deve come ovvio far carico di oneri e responsabilità in prima persona. Cosa che non accade invece in ambito Democrat. Dove non si sa chi tiri i fili. O, meglio, si sa. Ma alla base Democrat pare andar bene.

Nonostante sembri proprio che le scelte, come ad esempio quella di… sabotare i congressi di Circolo, calate dall’alto o dettate per interposta persona, magari per non esporre soggetti indubitabilmente controversi, vengano accettate in modo del tutto supino. Che relega un grande partito a un ruolo marginale, in mano a pochi soggetti. Burattinai di un’importante comunità, persino in nome e per conto di altri. Situazione che, dopo il per certi versi incredibile successo di Fiorita alle Comunali del 2022, potrebbe ipotecare per il Pd un futuro di cocenti sconfitte, ma cercate con il lanternino. Tuttavia, un’inversione di tendenza è possibile. Ma deve partire dagli iscritti con le mani libere, ovvero senza lacci e lacciuoli con i signorotti interni al partito. Che vanno al contrario emarginati.

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