Dopo i progressi di Bari, che noi abbiamo francamente fatto un po’ fatica a vedere, ecco per il Catanzaro il match odierno contro il Südtirol. Che qualcosa in più, in termini oggettivi, doveva dire sui segnali di ripresa della compagine giallorossa. E il fatto che la Caserta-band l’abbia quasi subito… stappato deponeva, di certo, in favore di questa tesi. E così è stato con una pratica archiviata assai rapidamente. Lo dimostra il film del match.

Primo tempo:

Al 5’ punizione dalla trequarti per il Catanzaro. Pallone ben scodellato in mezzo, il difensore Molina si addormenta, e Pontisso fulmina Drago. Al 14’ è però Odogwu, per gli altoatesini, a spaventare il Ceravolo con un colpo di testa che finisce fuori di poco. I bolzanini, in questa fase, si fanno vedere ancora in avanti, anche con Praszelik. Ma la mira non è di nuovo quella giusta. Al 24’ è tuttavia Iemmello, che con una magia delle sue (una palombella degna di un grande pallanuotista) chiude i conti o quasi. Ma dal 2-0, i calabri passano poco dopo al 3. Come? Grazie al “frittatone” di Drago, che stende in area Coulibaly. Da qui il rigore, per cui sul dischetto si presenta, manco a dirlo, Re Pietro. E come vada a finire, è facile immaginarlo: 3-0.

Secondo tempo:

La ripresa è quasi pure accademia, sebbene al 21’ Scognamillo entri in modo efficace ma rischioso su Crespi. Si è in area… giallorossa e per l’arbitro Santoro di Messina è ancora rigore. Ma il Var Baroni di Firenze lo richiama, sebbene con ‘colpevole’ ritardo. Perché accade? Il tocco del difensore del Catanzaro sul piede dell’avversario c’è, ma prima si nota quello sul pallone. Conseguenza: Santoro fa una… gitarella al monitor e dice a un inviperito Merkaj, intanto sul punto di battere, che non se ne fa niente! Poi, quasi alla mezz’ora, è un insidioso tiro-cross dei bolzanini che costringe Pigliacelli a prodursi in un intervento non banale per deviare la palla in corner. Crespi, oltretutto, da subentrante sembra l’ultimo ad arrendersi e al 33’ ci prova. Ma nulla di fatto! Ci si trascina così, quasi stancamente, al triplice fischio finale con l’arbitro che fischia 3 volte come i gol e i punti presi dalle Aquile.

Le conclusioni:

Catanzaro, bene così. La missione è compiuta. E i 3 punti ottenuti poco fa, pur in maniera non scintillante, sono la migliore medicina per una fine-estate un po’ tribolata, che può invece adesso tramutarsi in un autunno e, si spera anche un inverno, di gran lunga più… dolce!

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