Riceviamo e pubblichiamo


Il paradosso di questa terra di Calabria che ancora e per fortuna vede una notevole presenza di popolazione concentrata nelle aree interne. Popolazione costutuita sempre di più da anziani che natiralmente necessitano di maggiori servizi e cure che consentano loro di avere una discreta qualità della vita, considerando la scarsa efficienza di una sanità di prossimità e l’eccessiva richiesta di cure ospedaliera per patologie non gravi

Oltre ad una mancanza di collegamenti stradali adeguati, aggravati da un dissesto idreogeolocico che con un cambamento climatico in atto foriero di  precipitazioni atmosferiche che moto spesso isolano questi Centri interni facendo optare le famiglie a trasferisrsi verso le aree urbane, dotate naturalmente di tutta una serie di servizi.

Questo trasferimento di popolazione genera due fenomeni negativi uno, l’aumento di popolazione nei centri urbani calabresi che non riescono ad affrontare alcune criticità, per esmpio l’aumento di una politica  di costruzione di edifici di edilizia residenziale pubblica, aumento dei posti letto negli Ospedali, intensificazione delle reti di trasporto urbano, che nelle aree urbane disincentivindo gli spostamente in auto particolarmente impattanti su tutta una serie di cose.

L’altro fenomeno è rappresentato dal fatto che le aree interne abbandonate rendono anti economico l’investimento in ifrastrutture Materiali, strade Trasversali ferrovie regionali, ed anche immateriali canlaggio del territorio  con potenziamento della fibra o l’aumento di fonti energifore per poi poter utilizzare i vantaggi dell’inteliggenza artificiale, in contesti dove ormai esiste poca popolazione giovanile.

Le Risorse del Piano di Ripresa e resilenza in Calabria dovevano servire a ridurre le disuguaglianze territoriali ed evitare il trasferimento della popolazione calabrese dalle aree interna alle aree urbane, rischiando di diventare uno strumento di finanziamento o di cofinanziamento di altre questioni.

Distorte dal persequimeento delle sua missione originaria, facendo per l’ennesima volta perdere un’altra opportunità alla nostra terra di Calabria.

Felice Caristo componente cabina di regia Provinciale Italia Viva

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