Il procuratore della Repubblica di Napoli, il geracese Nicola Gratteri, a PresaDiretta su Rai3 ieri sera ha ancora una volta bacchettato il Guardasigilli, suo ex collega magistrato, Carlo Nordio sulle intercettazioni: “Sono un investimento, altro che un costo insostenibile. Solo a Napoli nel 2023 a fronte di una spesa complessiva per intercettare di 5 milioni di euro, ne abbiamo sequestrati oltre 300 con un guadagno finale per lo Stato di 197 mln. Un giorno di intercettazione di un telefonino, del resto, costa 3€. Ma poi c’è una cosa che non capisco. Se dal 2010, a oggi, non sono stati tappati i buchi di organico di migliaia di unità nelle forze dell’ordine, io i pedinamenti con chi li dovrei fare?”.

Di seguito il riassunto della puntata speciale di Riccardo Iacona

Puntata speciale intitolata “La Mafia dei Soldi”, quella di PresaDiretta proposta ieri sera dal noto Riccardo Iacona, per esplorare l’intricato intreccio di connessioni tra economia legale e illegale, rivelando il potere crescente delle macromafie su scala internazionale.

Il programma si è concentrato su storie incredibili di narcotraffico, fughe rocambolesche, e alleanze tra mafie di diversi Paesi del mondo, offrendo una panoramica inedita su come la criminalità organizzata controlli vasti settori dell’economia globale. Droga e sangue, telefoni criptati (di cui peraltro si parla molto approfonditamente nel libro di Gratteri e il prof Antonio Nicaso, Il Grifone) usati dai boss per scambiare messaggi segreti, traffici illeciti e grattacieli di lusso. Tutto ciò è stato al centro del racconto, con testimonianze e indagini raccolte. .

Momento di particolare interesse l’intervista in studio a Gratteri. Esperto mondiale del delicato tema trattato per la sua intensa lotta contro la ‘ndrangheta e il narcotraffico ha aperto uno squarcio sulle nuove dinamiche delle mafie globali, sottolineando la pericolosità di questi assetti criminali contemporanei.

Ma si è anche parlato di coloro che l’alto magistrato fronteggia e ha in particolare fronteggiato nei suoi vari decenni di attività in Calabria. Gente del calibro di Rocco Morabito e Raffaele Imperiale. Due dei più potenti broker mondiali della droga. Morabito, originario di Africo, latitante per 27 anni in Sudamerica, poi arrestato in Brasile dopo una fuga degna di un film dal carcere di Montevideo. Uomo capace di una “latitanza dorata” tra Argentina, Uruguay e Paraguay, nella temuta Triple Frontera. Un territorio dove si intrecciano enormi traffici illeciti e la ‘ndrangheta collabora con gruppi criminali locali e terroristici.

Tra i partecipanti al programma, alti ufficiali di Fbi, Europol e Polizia militare di alcune nazioni, e soprattutto il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il capo facente funzioni della Procura di Reggio Giuseppe Lombardo e il direttore della Polizia criminale Raffaele Grassi. Massimi conoscitori della guerra alla criminalità organizzata in Italia. Che hanno fatto il punto sulle nuove sfide nella lotta alle cosiddette mafie globali.

Si è poi parlato di telefoni criptati e altri strumenti, tecnologicamente avanzati, utilizzati dai narcotrafficanti per comunicare in sicurezza. Ma anche dell’avanzata opera di decriptazione dei messaggi. Da cui sono scaturite centinaia di inchieste, come l’Operazione Eureka, che ha portato all’arresto di 108 persone in Italia e coinvolto sette Paesi europei.

Il reportage si è anche… spostato a Dubai, dove Imperiale ha raggiunto l’apice della sua carriera criminale tra lusso e sfarzo. Da responsabile di guerre di mafia e protagonista di traffici in Olanda, trovava però il tempo di assecondare anche la passione per l’arte con l’acquisto di due preziosi quadri di Van Gogh. Sequestrati dalle forze dell’ordine e mostrati in esclusiva in puntata.

Una sorta di approfondita indagine, ricca di testimonianze raccolte da poliziotti, procuratori, giornalisti e investigatori di tutto il mondo, per raccontare un universo criminale “parallelo” che controlla interi settori finanziari. E si spinge in territori inesplorati, tra dimensioni paurose quali il dark web e la rete di giovanissimi hacker in grado di violare anche i sistemi di protezione più sofisticati, Ma anche in ambienti insospettabili come certe banche dell’Est Europa, inaccessibili fino al punto di essere dotate di dispositivi antintercettazione, a disposizione non solo delle mafie ma anche di tanti ‘”colletti bianchi” italiani.

La Mafia dei Soldi è un racconto di Riccardo Iacona con la collaborazione di uno straordinario team di giornalisti, tra cui Giuseppe Laganà, Luigi Mastropaolo, Elena Stramentinoli, Cesarina Trillini, Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Matteo Delbò e Massimiliano Torchia.

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