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Riceviamo e pubblichiamo

Serve una piattaforma politica e amministrativa per le foreste europee! sono solo portatori d’interesse da consultare a cose fatte. L’Italia è il 6° Paese europeo per superficie foresta­le e ai primi posti per trasformazione del legno: per questo può e deve avere voce nella politica fore­stale europea per influenzarla verso una gestione multifunzionale in cui proprietari e imprese siano protagonisti e non solo gregari chiamati ad asseve­rare politiche progettate in maniera funzionale ad altri settori. Come è scritto nella Strategia dell’UE per le foreste, occorre riconoscere e dare impul­so all’intera bioeconomia forestale, agendo però in sinergia con gli obiettivi sempre più ambiziosi dell’UE in materia di clima e biodiversità. Questo equilibrio auspicabile non può che essere guidato da politiche dedicate.

Per questo è indi­spensabile che: 1. Venga istituita una Direzione Generale o un Servizio specifico destinato alle Foreste in un’altra DG ma composto da personale con competenze forestali adeguate; 2. Vengano attivati strumenti finanziari euro­pei ad hoc per la ricerca e la gestione forestale multifunzionale. Le opportunità su cui appoggiare tale scelta ci sono già poiché la nuova Europa, attraverso la collabora­zione tra gli Stati, il Parlamento e la Commissione, dovrà: 1. attuare la Strategia Forestale UE al 2030 (urly. it/3_n9w), con opportune e sinergiche Strate­gie forestali nazionali e dare seguito alle recen­ti “Linee guida per una gestione forestale più vicina alla Natura”; 2. definire nuovi processi di valorizzazione delle filiere forestali, decisive per affrontare la cri-si climatica attraverso l’economia circolare e il Green New Deal tra cui: a. applicare la Nature Restoration law e fa-vorire la pianificazione, la certificazione e la gestione coinvolgendo Enti territoriali, imprese, organizzazioni dei proprietari fo-restali europei; b. dare seguito al New European Bauhaus favorendo le costruzioni in legno che cia­scun Paese, compresa l’Italia (3°costrut­tore europeo), può realizzare attraverso filiere territoriali, corte, efficaci, remunera­tive per tutto il settore; c. implementare la direttiva REDD III per la promozione delle fonti energetiche rinno­vabili e rafforzare contemporaneamente il principio di valorizzazione a cascata del legno. 3. influire nella riscrittura della PAC per le zone rurali, dopo il 2025, che dovrà necessariamen­te riservare risorse per foreste, aree interne e montagna.

Proponenti UNCEM (Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani)  e Compagnia delle Foreste (impresa di comunicazione e innovazione in  tema di foreste e ambiente) Sottoscrittori Accademia dei Georgofili AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane) AIEL (Associazione Italiana per le Agroenergie – CIA) ANARF (Associazione Nazionale Attività Forestali Regionali) CoNaIBo (Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive) Confcooperative – fedagripesca (settore foreste e multifunzionalità) FederForeste (Coldiretti) FilieraLegno FIPER (Federazione Italiana Produttori Energia Rinnovabile) Fondazione AlberItalia Fondazione Montagne Italia Fondazione Symbola FSC® Italia Istituto di Architettura Montana (Politecnico di Torino) Legacoop agroalimentare Legambiente MMFN (Mediterranean Model Forest Network) PEFC (Paneuropean Endorsement for Forest Certification) SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale)

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