Cade il Catanzaro. E lo fa in casa, nell’anticipo della 6. giornata di B, sconfitto da una quotata Cremonese. Che quest’anno vorrebbe (ri)prendersi quella serie A a cui ha dovuto suo malgrado rinunciare due volte in altrettanti anni. Prima retrocedendo il 21 maggio del 2023. E poi arrendersi solo in finale playoff circa tre mesi e mezzo fa: domenica due giugno ad opera del Venezia. Peccato! Perché se anche le Aquile avrebbero potuto perdere l’imbattibilità casalinga già all’esordio stagionale contro il Sassuolo (che sbagliò un rigore sull’1-1, proprio sui titoli di coda), dover restare a secco davanti al sempre caloroso pubblico amico è una delusione doppia. Ma tant’è. La Caserta-band è, almeno per ora, solo lontana parente della squadra scintillante di Vincenzo Vivarini e soffre maledettamente. Come stasera, quando malgrado una partita tutto sommato dignitosa ha alzato bandiera bianca proprio in… chiusura. Il ‘film’ della gara racconta, però, di una Cremonese nel complesso assai più volitiva dei rivali, anche se non irresistibile.

Primo tempo:

La Cremonese punge sin da subito e pronti-via, già al 5’, si porta in vantaggio. Merito di Castagnetti. Che raccoglie un assist di Zanimacchia e fa gol. Ma con l’evidente complicità di Pigliacelli, che si mostra sorpreso. E di fatto lo è. Nella fase successiva i padroni di casa sbandano. E meno male per loro che Vazquez stasera abbia le polveri bagnate. Altrimenti, soprattutto dal 18’ quando arriva a tu per tu con il portiere dei giallorossi, siglerebbe il 2-0. O meglio, lo 0-2. Ma, per fortuna delle Aquile, non è così. Dopo lo scampato pericolo, tuttavia, dalla metà della frazione la Caserta-band si scuote facendo 1-1 grazie a Compagnon con la… complicità del compagno Situm. Nel prosieguo accade poco e si ‘scivola’ velocemente verso l’intervallo in perfetta parità. 

Ripresa: 

Il secondo tempo sembra ricalcare il canovaccio del primo e dopo l’intervallo, al 3’ per l’esattezza, è stavolta il Catanzaro a partire lancia in resta. Ma è il classico fuoco di paglia. Comunque sia, su corner di Petriccione, Bonini pur staccando bene e incornando il pallone con il tempo giusto non impensierisce più di tanto l’ex di turno Fulignati. Che blocca la sfera senza affanni. A seguire sono invece i lombardi a provare qualche sortita in avanti, ma senza far male. Mentre la partita lentamente, ma inesorabilmente, si spegne. Spesso interrotta dal consueto valzer delle sostituzioni. Intanto sul fronte giallorosso. Poi anche su quello ospite. Quasi al 90esimo, però, ecco la doccia gelata per il Nicola Ceravolo. Johnsen s’invola, correndo svelto in profondità, e serve Barbieri che batte Pigliacelli con un preciso sinistro. Imprendibile per Pigliacelli. Un 2-1 forse premio eccessivo per una Cremonese che però ha avuto il merito di crederci di più. E di inseguire la vittoria con maggiore insistenza e determinazione. 

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