Articolo e foto tratti da Sky Tg24
Il procedimento, nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, vede imputato il leader della Lega e attuale ministro alle Infrastrutture, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver ritardato nel 2019 lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong, quando era ministro dell’Interno.
Il Pm ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla Open Arms di 147 migranti a Lampedusa. La richiesta della pena riguarda entrambi i reati che vengono contestati a Salvini che – come lui stesso ha dichiarato – rischiava fino a 15 anni di reclusione. “Il pos (place of safety, ndr) doveva essere rilasciato senza indugio e subito, il diniego è stato in spregio delle regole e non per proseguire in un disegno governativo”, ha detto la procuratrice aggiunta Marzia Sabella alla fine della requisitoria. “Il diniego consapevole e volontario ha leso la libertà di ognuna delle 147 persone e non c’era ragione. In questo processo non ci sono state le persone offese, la maggior parte di loro è irreperibile, ma non perché siano clandestina o criminale. Leggeremo a uno a uno i nomi di queste persone per ricordarle”. La replica della difesa è prevista per il 18 ottobre.
L’attuale vicepremier, dopo la requisitoria dei pm, ha detto che “mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa e processato per aver difeso i confini del proprio Paese. L’articolo 52 della costituzione italiana recita che la difesa della patria è un sacro dovere del cittadino. Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”.