Riceviamo e pubblichiamo
Dall’onorevole Antonello Talerico, consigliere regionale e già presidente dell’Ordine degli avvocati, ci saremmo aspettati una riflessione serena e pacata sul perché il suo gruppo, fino a qualche settimana fa forte di otto consiglieri e tre assessori, si è liquefatto come neve al sole.
E’ arrivata invece una valanga di insulti, anche di carattere personale, verso cinque consiglieri legittimamente e democraticamente eletti che non se la sono sentita di seguirlo nel suo disegno di distruggere, senza una reale motivazione, un’Amministrazione da lui stesso sostenuta e in cui ha avuto un forte ruolo di indirizzo e di gestione.
Le accuse di inefficienza amministrativa sono un clamoroso autogol, in quanto tutti sanno che alcune problematiche di carattere gestionale e organizzativo sono ascrivibili proprio ai settori cui erano stati delegati alcuni dei suoi rappresentanti.
Se davvero siamo personaggi così spregevoli, come ci dipinge l’on. Talerico, perché ci ha utilizzati per ottenere ben tre assessorati ed esercitare una sorta di golden share sul sindaco? Non possiamo essere trattati come soldatini da posizionare come meglio si crede, a seconda dei propri disegni personali. Non si esercita così una leadership e, infatti, quanto sta accadendo dimostra che non basta il piglio dittatoriale per tenere unito un gruppo: occorrono equilibrio, senso politico e soprattutto umiltà, dote che non sembra appartenere all’on. Talerico.
Non siamo cacciatori di prebende, non chiediamo elemosine al capo, siamo persone che si sono messe in discussione alle ultime elezioni e che hanno un proprio cervello. Non è consentito a nessuno calpestare la nostra dignità e quella dell’istituzione che rappresentiamo.
Gli insulti dell’on. Talerico, a cui auguriamo ogni bene nella sua nuova posizione politica, sono un segno di estrema debolezza. Capiamo che non deve essere facile per lui accettare il ruolo di semplice iscritto al gruppo di Forza Italia. Ma a questo si deve rassegnare. Noi, da parte nostra, manterremo il nostro profilo di autonomia e indipendenza e compiremo scelte nell’esclusivo interesse della città, che non può essere lasciata alla deriva sull’altare di un disegno personale”.
Antonio Barberio
Rosario Lostumbo
Giulia Procopi
Francesco Scarpino
Raffaele Serò
Sopralluogo ex Scuola Chimirri
La VI Commissione consiliare permanente “Vigilanza e controllo”, presieduta dal consigliere Stefano Veraldi ha preso in esame la situazione dell’ex scuola Chimirri, demolita per far posto alle costruende residenze universitarie, per verificare il potenziale pericolo del parapetto prospiciente il nuovo edificio.
“La commissione – si legge in una nota successiva al sopralluogo – ha preso atto della pericolosità del manufatto che, oltretutto, non risulta essere stato messo in sicurezza, nonostante le diffide inviate dalla Fondazione UMG al settore Grandi Opere e rimaste a oggi senza riscontro. Dalle analisi sismiche, il muro di contenimento è risultato conforme a differenza, appunto, del parapetto. Uno situazione che ha indotto la ditta appaltatrice a inibire i lavori sulla facciata del nuovo stabile, visto peraltro un primo e parziale crollo già avvenuto. Una decisione che – secondo la Commissione – potrebbe rallentare i lavori e far slittare il termine di consegna, fissata a giugno 2025, con possibile aggravio di costi che, per inadempienze del Comune, ricadrebbero sulla Fondazione UMG. Senza contare che anche l’eventuale completamento non scongiurerebbe, persistendo l’inadempienza comunale, il rischio di non agibilità del nuovo edificio. Pertanto – si legge ancora nella nota dell’organismo consiliare – la Commissione invita le Grandi Opere e la Gestione del Territorio a procedere immediatamente alla demolizione del parapetto pericolante e alla sua ricostruzione”.
Alla luce di questa sua presa d’atto, la Commissione “ritiene opportuno ascoltare in audizione sia il dirigente della Gestione del Territorio, ingegnere Fusto, sia la geometra Rita Lami per capire le ragioni dei ritardi, posta la necessità di garantire il rispetto dei tempi di ultimazione dei lavori, nonché la sicurezza dei lavoratori impegnati sul cantiere e dei cittadini che percorrono quotidianamente la strada soprastante”.
Nella nota, infine, la Commissione sottolinea che “il nuovo edificio, la cui gestione sarà affidata all’Università, è destinato a svolgere una funzione strategica sotto diversi punti di vista, non ultimo il rilancio del centro storico, vista la sua posizione tra Bellavista e la futura stazione della metropolitana di superficie e le sue connessioni con il Campus. Motivo questo per cui – conclude la nota – è auspicabile che si apra una riflessione anche sulla viabilità circostante per decongestionare corso Mazzini”.